domenica 30 agosto 2009

STANOTTE E' LA NOTTE

domenica 30 agosto 2009 8
Stanotte è la notte.
Di questo continua a convincersi un corpulento elefante sudamericano, prima del fischio d'inizio della partita con la pi maiuscola. E' carico, pronto alla sfida: per tutta la settimana si è strafogato di pillole Giorno&Notte ed ha perso tre etti. Niente e nessuno può fermarlo.
Scende in campo, lo testa, cerca di entrarci in confidenza: è il suo palcoscenico, è pronto alla recita. Pronti, via, si parte.

Trascorrono dieci minuti, lui sente che il momento decisivo sta per arrivare. Capisce che ci siamo quando un suo avversario perde la testa e si lancia in un anticipo alla Rivas, spalancando una prateria di fronte al suo giovane compagno di reparto.
Stanotte è la notte, continua a pensare. E allora inizia a correre, e corre, corre, e deve correre parecchio perchè non è che ci metta poco a fare quaranta metri, un paio di minuti diciamo, e corre finchè non si trova nel posto giusto, al momento giusto.
Stanotte è la notte. E' il momento di provare la giocata ad effetto, quello che tutti si aspettano da lui. Decide di far crollare il suo teatro, di sconvolgere gli spettatori, di stupire il mondo. Decide di lanciarsi nell'impossibile.
E allora eccolo, mettere insieme una sequenza di movenze favolose per prepararsi all'impatto col pallone. La fluidità del corpo è straordinaria, l'effetto visivo anche. Mentre il suo giovane compagno si prepara a servirlo, lui è pronto a ricevere il suggerimento: finta allora di star coordinandosi per un volgare tiro di sinistro, e si prepara ad impattare il pallone con un mirabile colpo d'incisivo esterno stramazzando al suolo esamine. E' questo il colpo che ha tenuto in serbo per tutti questi anni, è questa la giocata che voleva sfoderare in questa grande occasione. Anni di preparazione, per arrivare a giocarsi tutto in pochi secondi. Ma d'altra parte, stanotte è la notte.
Il tempo della caduta è perfetto, le braccia ben tese in alto, come a dire, eccomi, sono qua, l'espressione brillante ed intelligente. Tutto perfetto, quindi.
Tutto tranne l'assist del giovane compagno di reparto, banalmente rasoterra, volgare come il tiro di sinistro che il corpulento fantasista aveva fintato. Con questa scadente assistenza, il colpo d'incisivo non può essere eseguito.
Il pesante sudamericano, sorpreso dal fatale errore del suo compagno, esce dalla trance e, sconvolto, impatta volgarmente il pallone col sinistro, spedendolo verso il suo presidente, ebbro di gioia in quell'istante al pensiero dei cinquecentomila euro che al mese versa nella busta paga di quell'essere.
La reazione ad uno smacco simile può essere solo una: rabbia. L'ingente proboscidato, dopo aver scagliato il "tiro" oltre le transenne, inveisce pesantemente contro tutto e tutti, chiedendo a ragione il rigore per punire l'obbrobrio che gli ha impedito di eseguire la sua mossa segreta. Niente da fare, non è andata: l'incisivo non ha colpito.
Provaci ancora, campione.




(P.S. : io c'ho provato, ma nessun commento è al livello del video dell'accaduto. Per questo, credo sia giusto mostrarlo - preso da Bausciacafè)


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sabato 29 agosto 2009

DERBY

sabato 29 agosto 2009 10
Il fegato di Silvio, Adriano e Cobollo, alle 20,45, è ancora integro. Finalmente, la partita che avevano atteso per tutta la settimana, bramando uno storico trionfo, sta per iniziare.
Squadre in campo. Zanetti mostra umanità e regala un'ala di pollo al capitano avversario, un canide assai carismatico.
Inizia la partita, ed è subito Milan: Ronaldinho sembra in grado di poter fare qualsiasi cosa con la palla, anche mangiarsela. Dall'altra parte, fa scalpore la mossa-Sneijder: confinare in panchina un Muntari così pare davvero una follia.
Il Milan sfoggia i nuovi acquisti sulle fasce laterali, due gioielli che l'intero panorama europeo guarda con invidia. Zambro&Janku sembrano in serata, e si sa che due così possono far male. Da registrare l'assenza di Onyewu, il difensore che più era piaciuto nel precampionato.

La manovra dei Papi boys è affidata principalmente agli spunti di Ronalndinho, anche lui impegnato nel ramadan, ma al contrario. Tra un rutto e l'altro, el pibe de piombo trova il tempo di graziare Julio Cesar dopo essersi liberato con una delle sue mosse repentine.
Dopo una ventina di minuti di ricreazione, inizia la partita. L'Inter si piazza stabilmente nella metà campo avversaria e nasconde il pallone ai cugini. Pirlo si rallegra di essersi ricordato di portare il Game Boy, si fa da parte e supera un paio di livelli di Donkey Kong.
Nella difesa rossonera piace soprattutto Jankulovsky, martello sulla fascia e muro impenetrabile. Segna Motta, nonostante un elastico ben eseguito dalla difesa milanista e la diagonale perfetta di Zambrotta, preciso nell'andare a coprire su Chivu che si stava smarcando.
Qualche minuto d'interruzione subito dopo, quando Ronaldinho si arena sulla fascia sinistra e devono intervenire i bagnini per riportarlo al largo.
Il Milan reagisce, e tenta lo schema provato in allenamento: Thiago Silva e Nesta salgono a saltare, Eto'o viene lasciato solo con Gattuso che ha appena chiesto di uscire, Pirlo è pronto a pennellare per la testa di Lucio. Parte la parabola, precisissima, Lucio svetta, palla a Maicon che lancia Eto'o che guarda Gattuso mentre annaspa e muore dal ridere. A quel punto, il camerunense, pieno di compassione per il miglior amico dell'uomo, rallenta e decide di farsi raggiungere; Gennaro, capito il gesto d'affetto, gli salta in spalla ed inizia a leccarlo. Un Rizzoli senza cuore, però, fischia il rigore, che Milito mette in porta.
Berlusconi, in tribuna, ha la faccia di uno che è appena stato violentato da un cavallo. Non immagina nemmeno che il meglio debba ancora venire.
Gattuso, stremato dalle coccole, chiede il cambio. Le operazioni nella panchina del Milan, però, non possono essere celeri più di tanto. Fra il tempo che ci vuole perchè i giocatori sentano cosa dice l'allenatore e i minuti necessari affinchè riescano a vestirsi ed alzarsi con le proprie gambe, fare un cambio non è una cosa veloce.
Passano dunque alcuni minuti e, ironia della sorte, proprio quando Seedorf era riuscito a balzare in piedi grazie all'aiuto della sua poltrona elevabile, il buon Gennaro stende Sneijder e si fa cacciare dal bruto Rizzoli. Grande prestazione per il capitano rossonero: Maldini, sugli spalti, è orgoglioso di lui.
Da qui in poi la gara, per gli interisti, assomiglia ad una festa a casa di Adriano. Segna pure Maicon, dopo aver spettinato uno Janku leggermente calato dopo l'inizio in quarta.
Finisce il primo tempo. Ronaldinho, stremato per l'intensità della sua gara, chiama un taxi e si fa riportare negli spogliatoi.
Leonardo pensa a come riequilibrare la partita inserendo qualche giocatore, ma guarda verso la panchina e, con tutte le primizie che ha a disposizione, proprio non riesce a decidersi. Alla fine, tocca a Seedorf, che ormai si era alzato in piedi e certo non poteva rischiare il ginocchio per tentare di sedersi di nuovo, e ad un Ambrosini bello carico.
I due danno la scossa: il Milan reagisce con veemenza e riesce a tenere il pallone per una quarantina di secondi. Qualcuno, dal pubblico, chiama il pronto soccorso per Ronaldinho.
Gli eroi rossoneri, però, si spengono col passare dei minuti, angosciati per la terribile sfortuna e per le troppe assenze per infortunio. Con tutta questa scalogna, proprio non si può pensare di vincere una partita.
Segna Stankovic, Berlusconi scappa e lascia da solo il povero Galliani che pensa al suicidio. Arriva finalmente l'elicottero per Dinho, e tutti tirano un sospiro di sollievo: una vita è stata salvata.
Entra pure Vieira, giusto per prendere un po' per il culo. Pirlo non si dà per vinto e ci prova con una delle sue straordinarie punizioni alla Juninho, riuscendo a sbattere contro la barriera, anche se Julio Cesar non l'aveva posizionata.

Quattro a zero, dunque. I fegati di Adriano, Silvio e Cobollo hanno passato momenti migliori.
Beh, ma si sa, con tutti quegli infortuni, con la sfortuna, poi il fatto che erano in casa e si sentivano sotto pressione, il caldo, lo scioglimento dei ghiacciai, l'effetto serra e i giovani d'oggi che non sono più quelli di un tempo, non è che potessero fare molto meglio.
Delude un po' l'Inter, ma nessuno si sorprende. D'altra parte, è evidente che questa squadra non andrà da nessuna parte.
E' evidente che sia crisi Inter.

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venerdì 28 agosto 2009

L'EX

venerdì 28 agosto 2009 7
Sarà bello rivederti. Di certo, non avrei mai pensato che sarebbe successo così presto. Voglio dire, è passato quanto, due mesi?, e fra qualche giorno sarai già a San Siro da avversario. Assurdo, solo a pensarci.
Sarà strano affrontare così a caldo il disagio di vederti con un'altra maglia, dopo tre anni fantastici. Chissà che effetto mi farà, che effetto ci farà. Lo stadio sarà riconoscente al grande campione, o lo subisserà di fischi? Credo che vorresti saperlo anche tu.
O magari, no.

Quell'aria sempre un po' distaccata, presuntuosa, fredda, ti ha sempre fatto sembrare uno che fosse lì, sul campo, esclusivamente a fare il suo lavoro. La passione per i nostri colori non l'abbiamo mai vista, non ti sei mai lanciato in dimostrazioni d'affetto. Forse, allora, non ti interessa così tanto sapere come ti accoglierà San Siro, perchè non hai bisogno di sentirti rimpianto: sai già che lo sei.
Di sicuro, ci terrai a farci vedere, ancora una volta, che sei il migliore.
Io, personalmente, non vedo l'ora.

Non vedo l'ora di rivederti, Maxwell.


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giovedì 27 agosto 2009

PRESENTAZIONE

giovedì 27 agosto 2009 7
Beh, sì, ecco, a me sinceramente dell'Inter frega un cazzo. La città non mi piace, c'è chiasso, c'è inquinamento, c'è Galliani..no, non mi piace. Non avevo nessuna intenzione di essere qui stamattina e, se devo essere sincero, non so assolutamente perchè stia accadendo. Ricordo solo che ero a fare un aperitivo con Valdano e che..eh no, non ricordo molto bene poi.
No, non sono tifoso dell'Inter fin da bambino. Tifavo e tifo Juve. E Mourinho mi sta sul cazzo. Il più grande allenatore di sta cippa. La squadra è ridicola, non andremo da nessuna parte. I tifosi sono degli incompetenti, hanno il coraggio di criticare uno come Quaresma. E poi non mi piace nemmeno la maglia. Quell'azzurro, col nero..bah, non c'azzecca proprio un accidenti.
Bene, ho finito, arrivederci.

Come? Sabato c'è il derby?
E chi se ne frega.

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martedì 25 agosto 2009

CUORE NERAZZURRO

martedì 25 agosto 2009 5

Probabilmente, anche lui è tifoso dell'Inter fin da bambino.
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lunedì 24 agosto 2009

SONO CAGIONEVOLE

lunedì 24 agosto 2009 3
Mi piacerebbe tanto poter scrivere qualcosa su questo nuovo e straordinario supermilan, su berlusconi che ne spara una ogni due minuti, su Ronaldinho che è tornato ad essere il miglior giocatore di tutti i tempi, dopo essere stato costretto a fare un giuramento in piedi su una sedia mentre ancora ruttava per la tequila bum bum, sulla Juve che "fa paura" (cit. Ferrara) e soprattutto sulla rabona di Quaresma, ma..non posso.
Sono malato, professoressa. Non so quando tornerò, professoressa. Sì, farò i compiti, professoressa.

Sì ok, lo so, la febbre il 23 e il 24 di agosto è un po' roba da Galliani, ma che ci posso fare?
Poi, come se non fossi già stato male abbastanza, da quando Ricky si è messo a sfornare rabontrivelle, la temperatura si è alzata ulteriormente. Oggi, a ripensarci, manca poco svengo.
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martedì 18 agosto 2009

OGNUNO HA IL BOLT CHE SI MERITA

martedì 18 agosto 2009 4




In fondo Silvio non ha tutti i torti: sono convinto che, quando si tratta di essere svelti per andare a far merenda, Ronaldinho non ha nulla da invidiare a Bolt. E nemmeno a Rugo, la tartaruga affamata.
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martedì 4 agosto 2009

martedì 4 agosto 2009 4

No, giusto per farvi capire che sono ancora in vita.
Arrivederci a ferragosto, se torno. Leggi tutto...
 
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