Altra domenica, stessa sorte. Balotelli è sceso in campo, e contro, più che gli 11 carenti serutitulati, si è trovato un intero (pseudo) stadio, riempito da un ammasso di capre piene di rancore ed odio per il numero 45 nerazzurro.
Il problema di questi signori è che non sanno assolutamente perchè ce l'abbiano tanto con Balotelli. Loro non ne hanno idea, si sono semplicemente svegliati una mattina consapevoli del fatto che Mario è uno stronzo.
Non è solo razzismo, perchè, se così fosse, lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato a tutti i coloured della serie A; il solo fatto che verso Muntari e Vieira non ci siano stati cori o grugniti vari, fa capire la situazione.
Il problema è che contro questo ragazzo, dalla partita contro la Roma in poi, è stata scatenata ad arte una campagna mediatica volta a farlo passare per l'individuo più deplorevole di questo mondo: prima di quella gara, l'avversione contro di lui proveniva soltanto da quei cavernicoli che non riescono ad accettare di vedere uno con la pelle nera giocare per la Nazionale italiana, essendo, oltretutto, il migliore di tutti.
Dopo quei gesti (linguaccia a San Panucci, cenno di silenzio alla benevolente curva romanista) l'odio nei confronti di Balotelli è diventato generale. Ogni tifoseria lo odia, lo bersaglia di insulti che sono a sfondo razziale soltanto perchè è la prima cosa alla quale possono attaccarsi, sapendo poi che si tratta sicuramente di un argomento nei confronti del quale Mario è molto sensibile e che quindi, premendo su quel tasto, è facile fargli perdere il controllo.
Questa situazione è venuta a crearsi esclusivamente per tutto il polverone che è stato tirato su dalle famose prostitute, che nel "caso-Balotelli" hanno visto una grandissima possibilità per attuare una ggrandissima, ma ggrandissima manipòlasiòne intelectuale (cit.). Ore ed ore di processi televisivi sul cattivone interista, articoli su articoli, prediche giunte dalle più disparate ed incompetenti fonti, interventi volti a depenalizzare l'insulto razzista, equiparandolo ad altri più comuni e tollerati: ne abbiamo viste (e sentite) di tutte.
Di fronte a questo bombardamento, la maggior parte della popolazione italiana, facilmente equiparabile ad un gruppo di ovini in libera uscita nei pascoli, ha reagito nell'unico modo in cui possono reagire dei soggetti privi di una qualsiasi propria personalità e coscienza critica: odiando, incondizionatamente, Balotelli.
Per portare un esempio, posso dirvi che la sera di Inter-Fiorentina ho visto la partita in compagnia di persone che non seguono minimamente il calcio, essendo semplicemente dei simpatizzanti viola. Eppure, pur non conoscendo praticamente nessun calciatore, il nome e la faccia di Balotelli suscitava in loro rancore, odio. Di calcio non sanno assolutamente niente, ma di Mario sanno che è "un pezzo di merda" e che "è insopportabile, vergognoso". Questo significa manipolare le opinioni, questa è la massima dimostrazione di cosa sia la manipolazione intellettuale tirata in ballo da Mourinho.
Nei confronti di Mario si è scatenato un vero e proprio clima di terrore: addirittura i tifosi della Samp, che all'Inter non portano certo rancore, si sono lanciati in cori a sfondo razzista. Il culmine l'abbiamo avuto domenica sera, quando non solo una curva di beceri, ma un intero stadio ha intonato all'unisono, per tutta la durata della partita, canti deplorevoli contro il miglior talento italiano, che ha le uniche colpe di essere un fenomeno e di avere la pelle nera.
Certo, Balotelli non è un tipo tranquillo, ed in campo non si comporta come Zanetti o Maldini; di fronte ad una situazione di questo tipo, però, ha dimostrato anche troppa maturità. Io, ad esempio, dopo il gol avrei come minimo fatto tre giri di campo con le chiappe di fuori, indicando ai gobbi il punto in cui dovevano inserirsi le loro speranze di rimonta.
Ora, finalmente, si è iniziato a parlare di quello che, ormai a tutti gli effetti, è diventato un problema. La speranza che si prendano provvedimenti seri c'è sempre, unita però alla consapevolezza che, con ogni probabilità, il tutto si risolverà con una multa pagata dalla società ed al massimo una giornata di squalifica al campo. Poi, tutto tornerà come prima, e gli insulti potranno ricominciare.
I cani che gesticono l'informazione nel nostro paese hanno creato questo clima ostile, la demenza del popolo ha fatto il resto.
Ora, tutta l'Italia odia Balotelli, e non sa perchè.
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Il problema di questi signori è che non sanno assolutamente perchè ce l'abbiano tanto con Balotelli. Loro non ne hanno idea, si sono semplicemente svegliati una mattina consapevoli del fatto che Mario è uno stronzo.
Non è solo razzismo, perchè, se così fosse, lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato a tutti i coloured della serie A; il solo fatto che verso Muntari e Vieira non ci siano stati cori o grugniti vari, fa capire la situazione.
Il problema è che contro questo ragazzo, dalla partita contro la Roma in poi, è stata scatenata ad arte una campagna mediatica volta a farlo passare per l'individuo più deplorevole di questo mondo: prima di quella gara, l'avversione contro di lui proveniva soltanto da quei cavernicoli che non riescono ad accettare di vedere uno con la pelle nera giocare per la Nazionale italiana, essendo, oltretutto, il migliore di tutti.
Dopo quei gesti (linguaccia a San Panucci, cenno di silenzio alla benevolente curva romanista) l'odio nei confronti di Balotelli è diventato generale. Ogni tifoseria lo odia, lo bersaglia di insulti che sono a sfondo razziale soltanto perchè è la prima cosa alla quale possono attaccarsi, sapendo poi che si tratta sicuramente di un argomento nei confronti del quale Mario è molto sensibile e che quindi, premendo su quel tasto, è facile fargli perdere il controllo.
Questa situazione è venuta a crearsi esclusivamente per tutto il polverone che è stato tirato su dalle famose prostitute, che nel "caso-Balotelli" hanno visto una grandissima possibilità per attuare una ggrandissima, ma ggrandissima manipòlasiòne intelectuale (cit.). Ore ed ore di processi televisivi sul cattivone interista, articoli su articoli, prediche giunte dalle più disparate ed incompetenti fonti, interventi volti a depenalizzare l'insulto razzista, equiparandolo ad altri più comuni e tollerati: ne abbiamo viste (e sentite) di tutte.
Di fronte a questo bombardamento, la maggior parte della popolazione italiana, facilmente equiparabile ad un gruppo di ovini in libera uscita nei pascoli, ha reagito nell'unico modo in cui possono reagire dei soggetti privi di una qualsiasi propria personalità e coscienza critica: odiando, incondizionatamente, Balotelli.
Per portare un esempio, posso dirvi che la sera di Inter-Fiorentina ho visto la partita in compagnia di persone che non seguono minimamente il calcio, essendo semplicemente dei simpatizzanti viola. Eppure, pur non conoscendo praticamente nessun calciatore, il nome e la faccia di Balotelli suscitava in loro rancore, odio. Di calcio non sanno assolutamente niente, ma di Mario sanno che è "un pezzo di merda" e che "è insopportabile, vergognoso". Questo significa manipolare le opinioni, questa è la massima dimostrazione di cosa sia la manipolazione intellettuale tirata in ballo da Mourinho.
Nei confronti di Mario si è scatenato un vero e proprio clima di terrore: addirittura i tifosi della Samp, che all'Inter non portano certo rancore, si sono lanciati in cori a sfondo razzista. Il culmine l'abbiamo avuto domenica sera, quando non solo una curva di beceri, ma un intero stadio ha intonato all'unisono, per tutta la durata della partita, canti deplorevoli contro il miglior talento italiano, che ha le uniche colpe di essere un fenomeno e di avere la pelle nera.
Certo, Balotelli non è un tipo tranquillo, ed in campo non si comporta come Zanetti o Maldini; di fronte ad una situazione di questo tipo, però, ha dimostrato anche troppa maturità. Io, ad esempio, dopo il gol avrei come minimo fatto tre giri di campo con le chiappe di fuori, indicando ai gobbi il punto in cui dovevano inserirsi le loro speranze di rimonta.
Ora, finalmente, si è iniziato a parlare di quello che, ormai a tutti gli effetti, è diventato un problema. La speranza che si prendano provvedimenti seri c'è sempre, unita però alla consapevolezza che, con ogni probabilità, il tutto si risolverà con una multa pagata dalla società ed al massimo una giornata di squalifica al campo. Poi, tutto tornerà come prima, e gli insulti potranno ricominciare.
I cani che gesticono l'informazione nel nostro paese hanno creato questo clima ostile, la demenza del popolo ha fatto il resto.
Ora, tutta l'Italia odia Balotelli, e non sa perchè.