giovedì 23 dicembre 2010

LA SOLUZIONE

giovedì 23 dicembre 2010 4

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lunedì 20 dicembre 2010

DI NASCOSTO

lunedì 20 dicembre 2010 0
Stanotte, mentre tornavo a casa, le luci della palestra della mia via erano accese. Mi sono avvicinato, ho sbirciato un po’ e che ho visto? Stankovic che faceva la lat. Appena si è accorto che lo stavo guardando, è corso a rifiugiarsi negli spogliatoi, ma, ironia della sorte, proprio in quel momento stavano uscendo Obi e Biabiany con i guanti da culturista. Saranno state le quattro di notte, roba da non crederci. Alzando un attimo lo sguardo ho visto Santon aggrappato agli anelli alla Yuri Chechi. Cordoba faceva il tapis roulant correndo con le mani, in verticale. Materazzi stava fuori a fare il palo.

A un certo punto, un tizio grasso, forse un kebabbaro, ha parcheggiato la sua auto lì nei pressi e si è incamminato verso la palestra. Appena riconosciuta la macchina, Materazzi è entrato dentro ed ha dato l’allarme. In men che non si dica tutti gli attrezzi sono stati rimessi a posto, le luci sono state spente e si è trovato addirittura il modo di dare una lustrata al pavimento. Il tizio è passato davanti all’entrata con fare insospettito, ha dato un’occhiata all’interno ed ha cercato di captare qualche rumore, ma senza successo. Tempo dieci minuti ed è tornato alla macchina.

“Oh, via libera”, ha detto Materazzi. Leggi tutto...

lunedì 13 dicembre 2010

YAWN

lunedì 13 dicembre 2010 5

Il commento alla giornata di campionato (con tanto di riflessione sull’imminente voto di fiducia al governo):

Ah, menzione particolare per colui che ieri ha fatto questo

http://img829.imageshack.us/img829/4869/schermatau.jpg

(se non vedete niente di strano, guardate bene lo sfondo, dalle parti. Se non vedete ancora niente di strano, contattate uno specialista. Per me)

Menzione particolare, dicevo: sei un grande. Grazie davvero, chiunque tu sia.

Ah, dimenticavo: andate anche QUI che sennò piango.

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giovedì 9 dicembre 2010

A CENA DA MANLIO’S

giovedì 9 dicembre 2010 0

CLIC per un’avventura all’insegna della buona tavola e del sesso con animali.

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mercoledì 8 dicembre 2010

STAMATTINA NON CONTAVA

mercoledì 8 dicembre 2010 2

Città. Prime luci dell’alba. Un uomo attraversa la strada. Mentre cammina un’auto sbanda e lo travolge. Prima di essere colpito, getta un ultimo sguardo terrorizzato verso la macchina, e vede che il conducente ha la faccia appoggiata al volante, gli occhi chiusi. Vede che se la sta dormendo profondamente, insomma.

L’uomo non è morto, è cosciente. Ma ha parecchie ossa rotte, non se la passa esattamente bene. L’investitore scende per rassicurarsi sulle sue condizioni.

- Oh merda..merda! Ehi! – gli scuote lievemente la testa – Mi sente? E’…come..come sta?

- Stavi dormendo, bastardo..stavi..ti ho visto – fa la vittima, con voce trascinata, velata dal dolore.

- Mia moglie ieri ha fatto i peperoni, lo sa che non dormo se li mangio! Se poi la mattina ho un po’ di sonno non è mica colpa mia!

- Ma..di che cazzo stai parlando? – tossisce, sputa sangue – Che cosa significa che non è colpa tua? Coff..e..e chiama un’ambulanza, imbecille!

- Se dice che l’ho investita perché avevo sonno..se dice che l’ho investita perché avevo sonno è un ignorante.

- Un..ignorante?

- Esatto, i-gno-ran-te. Tralascia tutti i difetti di produzione della macchina, trascura la possibilità che chi l’ha costruita abbia..per esempio..sbagliato..sì, sbagliato a settare i freni! Ecco, giusto! Per non parlare del fatto che al giorno d’oggi ancora le vetture non hanno un sistema autofrenante, mica è colpa mia se gli scienziati si grattano le palle invece di costruire cose utili. E poi, oh, domani ho una riunione importante a lavoro, non posso essere concentrato sul resto, ho la mente occupata.

-..Eh?

- Questo viaggio in auto non era importante, quello che conta sarà domani, quando dovrò andare alla riunione. Prima di partire, poco fa, mi ero detto “sì, ok, ora cercherò di non investire qualcuno, ma comunque viaggio con calma, cioè, se mi viene sonno un pisolo me lo faccio, anche mentre guido, d’altra parte non è colpa mia se ieri c’erano i peperoni”

L’uomo investito è sconcertato. Vorrebbe replicare, ma le forze lo stanno abbandonando, quindi si limita ad una serie di grugniti il più rancorosi possibile:

- Affhhhaann…hhh..stthhhronz..figl…figlputth

- Tra un paio di settimane mi arriva la macchina nuova, che non ha il sistema autofrenante ma una roba simile, poi ho la visita dal dottore per quei bruciori di stomaco che non mi fanno dormire, ed inoltre avrò più sicurezze sul lavoro..ecco, tra un paio di settimane avrò buone possibilità di guidare alle prime luci dell’alba senza mettere sotto nessuno, ma nel frattempo, ehi, eheh, nel frattempo bisogna avere pazienza, insomma, mica vorrà puntare il dito contro di me, spero.

L’uomo maledice un’ultima volta il suo investitore e poi spira, stroncato dalle lesioni interne e dalle parole del pazzo.

- E comunque mi è piaciuta la reazione della macchina dopo l’incidente, non si è disunita, è rimasta lì, tranquilla, senza perdere la testa – sente il polso, capisce che è morto – senza…
vabbè, ciao eh.

L’investitore corre verso la macchina e mette in moto.

“Non vorrei che qualcuno mi vedesse sul luogo dell’incidente, potrebbe pensare che sia stata colpa mia”, pensa mentre si allontana a tutta velocità.

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sabato 4 dicembre 2010

PERIODACCIO

sabato 4 dicembre 2010 1

“Tanto fumo e niente arrosto”, come disse un deluso Benitez uscendo da un coffee shop.

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martedì 30 novembre 2010

DONA ANCHE TU IL TUO FEGATO

martedì 30 novembre 2010 4

Il Barça umilia il Real, lo stesso Real che li ha asfaltati un mese fa, e loro sfottono. Geniali.

Mourinho è un coglione che non capisce un cazzo e fa anticalcio. C’è da chiedersi cosa facciano loro, visto quel che succede ogni volta che Mourinho li incontra.

Quindi, se il Barça batte il Real, il Real batte il Milan ed il Milan batte l’Inter, un ipotetico Barça-Inter finirebbe minimo 12-0. Sarei curioso di vedere un Inter-Barça, chissà che strapotere blaugrana, che dominio, che umiliazione. Fortuna che non ci abbiamo mai giocato, sennò altro che triplete, eh, cinque pere e a casa, noi e il Coglione.

No, aspetta.

Aspetta..

ah.

ah.

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domenica 28 novembre 2010

FACCIAMO RICORSO: TROPPO POCHE 3 GIORNATE

domenica 28 novembre 2010 0

Esclusiva Milanellobianco: Eto’o fa cacare.

La zavorra si defila e diamo spettacolo: a gennaio fuori dalle palle.

Cordoba si sacrifica e gioca alla grande da terzino sinistro, a conferma del fatto che il lavoro di Eto’o è robuccia.

A Barcellona ancora ghignano per il pacco che ci hanno dato e si godono il loro prezioso centravanti dalle origini slave.

(CLICCA QUI per la toccante storia della scomparsa del piccolo Vrango, il fatto di cronaca che ha sconvolto il paese e fatto venire nelle mutande Barbara D’Urso)

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giovedì 25 novembre 2010

YU-HU

giovedì 25 novembre 2010 0

Un’ora di patimenti, tentativi, respinte, scivolate, imprecisioni. Spinta incostante, azioni a sprazzi, posizioni poco chiare ed ansia, ma alla fine l'abbiamo infilata, la vittoria.

 

Per la mia dichiarazione d’amore alla Regina Elisabetta, cliccare qui.

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domenica 21 novembre 2010

E ORA?

domenica 21 novembre 2010 1

(aggiornamento: clicca QUI per il barbone socialmente introdotto)

Il problema non sono i nove punti di svantaggio, o il fatto che per la prima volta dopo cinque anni siamo dietro a Milan e Juve contemporaneamente, o che abbiamo mille infortunati. Sì, ok, gli infortunati c’entrano, ma quello che butta giù, che fa temere davvero per il proseguo della stagione è la sensazione che questa squadra trasmette quando la si vede giocare: la sensazione che sia totalmente, assolutamente incapace di vincere. Anche quando parte bene (benino, dai) come oggi, o a Lecce, l’impressione che sia in grado di andare in vantaggio e poi gestire la partita non c’è, non esiste. Aldilà del fatto che non andiamo in vantaggio da un mese, è palese l’incapacità dei nostri di imprimere il proprio marchio sulla partita, di farla loro, e anche di spaventare gli avversari. Anche quando creiamo delle occasioni, anche quando c’è uno dei nostri solo davanti al portiere, c’è qualcosa che mi dice che la palla non entrerà, che manca qualcosa e che per questo è impossibile che si possa prendere in mano una qualsiasi situazione.

Questa squadra, nell’ultimo mese, non ha trasmesso che una sola, desolante sensazione: l’impotenza. L’impotenza dei giocatori nel reagire alle difficoltà, l’impotenza dell’allenatore nello svoltare tatticamente o con degli inserimenti a partita in corso (anche se c’è da dire che la nostra panchina assomiglia molto a quella dell’Atalanta), l’impotenza contro il fenomeno-infortuni che continua inarrestabile.

Il mese che sta per terminare, ora come ora, è un mese da Juventus 2009/2010, senza se e senza ma. Solo che la Juve 2009/2010 faceva schifo proprio a livello di uomini, mentre quelli che sono scesi in campo fino ad adesso, tranne un caso umano come Motta, sono gli stessi che sei mesi fa hanno sollevato tutte le coppe che c’erano in giro.

Il problema, adesso, è: che fare? Da una crisi si esce o con una svolta tattica/mentale, o con una svolta tecnica (l’esonero). Io ad una svolta tattica/mentale di Ciccio, ora come ora, non riesco a credere. In una svolta tecnica, men che meno (chi arriva, il Trap?).

Quindi?

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venerdì 19 novembre 2010

BARBONE SOCIALMENTE INTRODOTTO

venerdì 19 novembre 2010 0

Volete scappare di casa? Ne avete abbastanza di vedere Biabiany in televisione e sentite il bisogno di staccare la spina dal mondo? Temete di vedere presto Trapattoni alla Pinetina e volete andarvene prima del cataclisma?

Se vi ritrovate in una di queste domande, o anche in tutte, la risposte potete trovarle QUI, leggendo i preziosi consigli del barbone socialmente introdotto.

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giovedì 18 novembre 2010

IL SIGNOR DE MIGUEL

giovedì 18 novembre 2010 5

C’è un personaggio che, in queste ultime settimane, sta facendo molto parlare di sé in casa Inter. Tutti ne parlano, lo tirano in ballo e lo inseriscono nei loro più cruenti esposti al Creatore. E non sto parlando del povero Ciccio, uomo solo al comando (“comando”, poi, mica tanto) della baracca, ma di questa persona:

E’ lui. E’ il famigerato, temibile, pluribestemmiato Preparatore atletico, mister Francisco De Miguel, il terrore dei bicipiti femorali. Lo stiramento è il suo mestiere, la ricaduta uno stile di vita, lo strappo un sogno che si realizza: è lui, l’uomo ritenuto responsabile dello tsunami di infortuni che ha investito l’Inter cancellando in un sol colpo la leggenda di Milan Lab.

Ma chi è davvero Francisco De Miguel? Chi si nasconde dietro a quel sorrisetto forzato e sprezzante, a quella faccia che ti sfida, che ride di te, che sembra guardarti e dirti “ma quanto fai schifo?”, e gelarti con quegli occhi che hanno l’aria di aver visto le peggiori cose di questo mondo? Io mi sono informato sul suo conto, ed ho preparato una breve biografia.

Francisco De Miguel nacque il giorno di Ferragosto del  1970 a Voghera, dove i genitori si trovavano in viaggio di nozze. La sua venuta al mondo fu una vera e propria liberazione per la famiglia De Miguel: il piccolo Francisco, infatti, sarebbe dovuto nascere tre mesi prima, ma in una delle ultime ecografie i medici notarono che il piccolo si toccava nella zona degli adduttori e che non riusciva a muoversi. La diagnosi fu chiara: strappo. Il bimbo nacque quindi circa novanta giorni dopo, quando si fu pienamente ristabilito, nel bel mezzo del viaggio di nozze che i genitori non avevano potuto rimandare. Non appena il piccolo ebbe visto la luce, tutti gli abitanti di Voghera accusarono un forte dolore ai flessori, ed ai più sfortunati saltò anche qualche legamento.

L’infanzia di Francisco trascorse felice. All’età di quattro anni, durante una zuffa all’asilo, un suo compagno cadde in terra e si sbucciò un ginocchio. Il piccolo Fran accorse subito e, con fare autoritario, gli tamponò la ferita con uno speciale unguento che si portava sempre dietro, pronto all’uso. Il giorno dopo si venne a sapere che sul ginocchio del bimbo era cresciuto un bonsai, attorniato da un microbosco nel quale proliferavano insetti di ogni tipo. I genitori del malcapitato decisero di abbattere il piccolo albero, ma gli ambientalisti insorsero e minacciarono rappresaglie nel caso in cui si fosse potato anche un singolo ramo. Il bonsai restò dunque in piedi e crebbe col bambino, che da qualche anno porta a spasso una quercia ed è responsabile di un intero ecosistema.

Col tempo, familiari e conoscenti di Francisco si resero conto che nel piccolo c’era qualcosa che non andava. Alcuni segnali, come la storia del bonsai e la sua curiosa attitudine a demolire elastici, furono, nei primi anni, trascurati e derubricati a semplici coincidenze. Via via che gli anni passavano, però, le stranezze proseguivano, e non si poteva più fare finta di niente. Il suo gatto, Thiago, del quale curava personalmente l’alimentazione, non riusciva ad issarsi sulle zampe e si faceva le unghie sul pavimento. Un giorno tentò di salire con un balzo sul tavolo in cucina, ma, mentre era in elevazione, fu colto da una micidiale rigidità muscolare e si schiantò contro una gamba del tavolo, dalla quale non fu mai più possibile staccarlo.
Inoltre, quando Francisco giocava a scacchi con il nonno, i suoi cavalli, dopo la prima mossa, davano in escandescenze e crollavano esanimi sui pedoni, la regina non riusciva a muoversi per più di tre caselle ed il re era paranoico.
Parenti ed amici erano molto preoccupati, e sembrava non ci fosse niente da fare.

Crescendo, la situazione non migliorò. Con la sua prima ragazza, Waltera, Francisco volle sperimentare la posizione del sognatore slavo: lei punta a terra mani e piedi e solleva il bacino, facendo il ponte, e lui si cala dall’armadio con una liana e la trafigge sullo slancio con un’unica, clamorosa penetrazione. Il giovane si propose di aiutarla a trovare l’inclinazione massima, ma esagerò e la povera ragazza si spezzò in due come un Kit Kat. Quando la signora De Miguel seppe della tragedia, capì che il potere di Francisco, impossibile da soffocare, doveva  essere incanalato verso qualcosa di meno dannoso, in modo che non divenisse, un giorno, impossibile da controllare e fatale per tutto il pianeta. Qualcosa di meno dannoso, ok: ma cosa?

La saggia donna ebbe presto un’illuminazione: quale modo migliore di far sfogare Francisco, se non quello di farlo diventare preparatore atletico? Una vita sul campo, ad allenare milionari capricciosi, che se ogni tanto si rompono gli sta pure bene. Il figlio avrebbe smesso di mettere a repentaglio la vita dei suoi cari e, una volta presa confidenza, il mostro che si nascondeva nel suo inconscio si sarebbe accontentato di provocare semplici infortuni ai giocatori, senza aprirli in due, per capirsi. Francisco seguì entusiasta il consiglio della madre, concluse gli studi in tempo record e dedicò la sua vita alla preparazione atletica. Non appena il giovane ebbe trovato la serenità, il suo gatto, ormai trentenne, si staccò dalla gamba del tavolo, fece due passi e cominciò a saltare per la casa con un’energia inaudita. Cinque minuti dopo morì di vecchiaia.
Il bonsai sul ginocchio del tizio dell’asilo, proprio mentre questi si trovava ad un congresso di ambientalisti che volevano premiarlo per il suo impegno sociale, scomparve di colpo disperdendo ovunque nidi di aquila, mentre la folla inferocita gridava vendetta;; le pedine della scacchiera, infine, cessarono di avere vita propria.

Solo la povera Waltera, per ovvi motivi, non poté tornare alla normalità, ma c’è chi giura che sia uscita dalla tomba, sulle sue gambe, e che si sia candidata nelle liste del PD.

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mercoledì 17 novembre 2010

C’E’ CRISI

mercoledì 17 novembre 2010 0

Crisi Inter: pare che nella riunione tecnica tra Moratti e Branca si sia strappato l’assegno. Ennesima vittima della preparazione di Benitez.

(QUI i consigli per fare la bella vita alle spese della società, a cura del nostro inviato sotto i ponti).

E domani, non perdetevi il tremendo post-inchiesta sugli infortuni in casa Inter. Finalmente, ne saprete di più.

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lunedì 15 novembre 2010

LA SVOLTA

lunedì 15 novembre 2010 0

La cronaca dello splendido derby di ieri, QUI.

Per chi invece non ha voglia di pensare al calcio, un giro QUI sull’altro blog è d’obbligo, che sennò mi offendo (c’è il secondo capitolo di Sposato lo sbirro, mica rape).

Chi non vuole spostarsi da questa pagina, può richiedere il mio numero di telefono e/o il mio indirizzo con un commento e lamentarsi con me di persona. Per qualsiasi cosa.

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giovedì 11 novembre 2010

FAMOLO STRANO

giovedì 11 novembre 2010 0

Affrontiamo il derby da una diversa prospettiva.

QUI

(c’è anche un nuovo post sull’altro blog)

magari, un giorno metterò qualcosa anche da queste parti, dai.

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mercoledì 10 novembre 2010

INSERISCI UN TITOLO POST

mercoledì 10 novembre 2010 0

Ecco, sì, come avrete notato i post latitano. Il perché l’ho già spiegato, pance gonfie, poca ispirazione eccetera. Però, a parte in questo ambito, non ho smesso di scrivere ed ho un po’ di cose da parte, cose che non ho idea di come far valere se non pubblicandole su qualche sito di merda. Quindi, ho deciso di togliere la polvere dal blog che avevo aperto quasi un annetto fa, cambiandogli nome e mettendoci su qualcosa di nuovo. Si tratta di una bella storiella che vede protagonista un giovane di 56 anni che un giorno, mentre è al cesso, decide finalmente cosa vuol diventare da grande. Per chi vuole, il primo capitolo è

QUI.

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domenica 31 ottobre 2010

RE MIDA

domenica 31 ottobre 2010 5

La batosta con la Juve gli mancava, in effetti. Ora, per completare l’album di figurine, manca solo una bella eliminazione dalla Champions per mano dell’Ajax.

Dai che vai forte

(magari oggi faccio anche un post vero)

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mercoledì 20 ottobre 2010

IL TRISTE CASO DEL PICCOLO ZLATAN

mercoledì 20 ottobre 2010 0
Il lassativo di ieri sera ha funzionato, come potete vedere
QUI Leggi tutto...

martedì 19 ottobre 2010

IL BLOCCO

martedì 19 ottobre 2010 5

Non scrivo più un cazzo. Lo so. E forse so anche il perché.

Sono mesi che, calcisticamente, mi sento, come dire, svuotato. Dopo l’abbuffata del triplete e il dessert, il caffè e l’ammazzacaffè fornitimi dalle tre partite dell’Italia al Mondiale, vivo come fluttuando nell’aere, leggero come Nedved in area (e questo solo dal punto di vista calcistico, eh..per il resto, altro che fluttuate nell’aere), e quindi..non so, non c’è più il piglio di una volta, l’incazzatura facile, il sopruso nell’aria. José ha svuotato anche me, con l’ultima stagione. Abbiamo vissuto di tutto, le imprese eroiche, le lezioni di calcio impartite, le vittorie impossibili, le rivincite più inimmaginabili..ho goduto così tanto che, adesso, mi rimane difficile anche prendere per il culo quei poveri disgraziati che ci fanno da sparring partner da anni. Solo occasioni come quella di stasera potrebbero destarmi, ma per tornare ai vecchi ritmi..ho bisogno di qualche scossone di quelli dati bene, di manette, di regolamenti applicati alla lettera, di partite spostate a piacimento, di calcioni, sputazzi e pianti. Così, ancora, non riesco. Quindi, chiedo perdono (e, insieme, colgo l’occasione per ringraziarli) a quei pochi, stoici utenti che ogni giorno vengono qui e vedono il post del mese scorso, solo, desolato. Dispiace anche a me, solo che, oh, ancora non ci siamo.

Nel frattempo, non è che sia stato proprio con le mani in mano. Un po’ di roba l’ho scritta, roba che ancora non so se pubblicare qui (o su un altro blog ) oppure tenere per me finché non sarà finita, per provare a farla valere in qualche modo.

Comunque, ecco, ci tenevo a dire che sono vivo e che sono ancora in grado di battere due tasti su un computer. Solo, ho la panza parecchio piena (sempre calcisticamente parlando, ovvio).

Non vi resta che aspettare che digerisca e che vada in bagno.

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giovedì 23 settembre 2010

DREAMS

giovedì 23 settembre 2010 13

La Roma si indigna e sottolinea il suo impegno nella lotta alle contestazioni arbitrali, lotta che, a dire di Montali, vede protagonista  la società giallorossa già da un annetto e mezzo (come dargli torto? In questi ultimi dodici mesi, qualcuno ha mai visto o udito un giocatore della Roma lamentarsi con l’arbitro? Avete mai sentito qualche dichiarazione fuori posto di un qualsivoglia tesserato? E l’allenatore, l’allenatore si è mai azzardato a fare anche solo una mezza polemica a partita finita? No, perché se c’è qualcuno che se la sente di contraddire Montali, che si prenda le sue responsabilità ed esca allo scoperto). Il Milan muove la classifica con un punticino all’Olimpico, alimentando il micidiale score di cinque punti in quattro partite, mentre la Juve nemmeno la fanno giocare insieme alle altre, ormai.

Voglio dire, tutto questo è molto divertente (soprattutto la parte sulla Roma), eppure non è quel che più mi ha fatto sorridere nella giornata di ieri. Sì, perché al mio orecchio è arrivata la notizia di una iniziativa editoriale leggendaria, un qualcosa di mai visto e mai nemmeno ipotizzato, l’evento comico dell’anno.

Da un’iniziativa di Sportmediaset, è nato questo. Un trionfo, l’apoteosi delle lingue leste, il manifesto del movimento gonzo: dal primo ottobre, in tutte le edicole.

Ovviamente, non me lo lascerò scappare. Ne pubblicherò un estratto alla volta, in modo da permettere anche a coloro che proprio non riusciranno a chiedere all’edicolante un’opera di tale sconvenienza di godere della prefazione di Pellegatti o dell’investitura di Binho a nuovo Rey.

Non vi perderete niente, garantito. D’altronde, come direbbe Montali, questo è il blog che da più di un anno si impegna a non contestare, in alcun modo, l’operato dell’A.C. Milan e dei suoi rispettabili dipendenti.

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lunedì 13 settembre 2010

REVOLUCIÓN!

lunedì 13 settembre 2010 13

Giorni caldi nei sobborghi: dopo la scintilla fatta scattare dall’assocalciatori tramite il prode Oddo, il proletariato insorge ed imbraccia i forconi. Nel popolo si è riaccesa la spinta rivoluzionaria dei bei tempi andati, quando senza tanti discorsi si scendeva per strada, si irrompeva nelle prigioni e si tagliavano teste.

Una micidiale botta al corrotto sistema capitalistico come quella data dai calciatori, finalmente decisi a reagire dopo anni passati alla mercé di borghesotti da due soldi, non poteva che innescare una serie di esplosioni a catena che demoliranno l’ancien régime partendo dalle fondamenta. Per la giornata di domani, il sindacato delle giovani ereditiere miliardarie sessualmente appetibili, nella persona di Paris Hilton, ha annunciato lo sciopero di categoria. Le austere giovani sfileranno indossando tailleur Chanel assurdamente datati autunno-inverno 2008 e scarpe di anatra selvatica, ormai demodé. Il corteo proseguirà verso casa Hilton, con le dimostranti che si incateneranno al cancello della tenuta dove risiede il chihuahua di Paris ed inizieranno uno sciopero della fame e delle sete della durata di trenta minuti, al termine del quale mangeranno come vacche.

“E’ ora di finirla, non ne possiamo più di essere trattate come degli oggetti, come delle poco di buono” ha affermato Paris, spompinando un’ala piccola dei Lakers “abbiamo diritto alla nostra privacy ed esigiamo rispetto”. Giusto! Non è possibile che queste povere ragazze non possano fare cose perfettamente normali come divorarsi intere partite di cocaina o fare il bagno nel sangue di panda senza che il mondo intero si metta a civettare alle loro spalle.

Ora che gli indigenti di tutto il mondo hanno finalmente preso coraggio, il sovvertimento del sistema non è più un folle miraggio, ma un traguardo già ben visibile agli occhi di chi ha avuto la forza per dire basta. Una nuova stagione è iniziata, un nuovo mondo è alle porte.

Fuck (with) the system

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VOI GIOCATE, IO PARLO,

Galliani ed Oddo lottano.

QUI.

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domenica 12 settembre 2010

SAMBA

domenica 12 settembre 2010 6

18 maggio 2008: “Voi parlate, io gioco”

 

11 settembre 2010: “Voi giocate, io parlo”

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sabato 28 agosto 2010

ASCIUGA-MAN

sabato 28 agosto 2010 0

Il primo stop stagionale, QUI.

(Un giorno ricomincerò a scrivere anche qua, eh)

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domenica 22 agosto 2010

ACCIPICCHIA

domenica 22 agosto 2010 0

Dopo due mesi di niente,

beh insomma, c’è QUESTO, sempre meglio di niente. O forse “niente” non era poi così male.

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domenica 8 agosto 2010

OGGI

domenica 8 agosto 2010 2

è esattamente un mese che non faccio un cazzo.

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giovedì 8 luglio 2010

PRIMA O POI TORNO

giovedì 8 luglio 2010 2

Ragazzi, scusate, eh, ma senza Milan, Juventus e Nazionale, che cazzo mi invento io? Le mie muse mi hanno proprio lasciato solo, abbandonato a me stesso. Tornate! Senza voi non posso vivere! Datemi segnali di vita! Quanto manca al preliminare di Europa League? Quando arriverà il primo colpaccio del Milan? A quando il primo derby?

Nell’attesa, vi lascio un’immagine per trastullarvi. Una cosa bella.

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venerdì 25 giugno 2010

CHOOSE LIFE, CHOOSE A JOB, CHOOSE GATTUSO

venerdì 25 giugno 2010 1

L’Italia non giocherà altre partite: che cazzo faccio adesso?

Il canto dei cigni azzurri, QUI

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giovedì 24 giugno 2010

"NON FAREMO SALIRE NESSUNO SUL CARRO DEI VINCITORI, STAVOLTA!”

giovedì 24 giugno 2010 5

 

Ragazzi, è partito il carro

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martedì 22 giugno 2010

GATTUSO LA NUOVA ZELANDA L’AVREBBE BATTUTA (E ANCH’IO, MI SA)

martedì 22 giugno 2010 2

L’ormai abituale appuntamento con il commento delle imprese mondiali,

QUI.

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martedì 15 giugno 2010

GATTUSO IL PARAGUAY L’AVREBBE BATTUTO

martedì 15 giugno 2010 2

Il mio autorevole commento sul pirotecnico esordio mondiale,

QUI

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lunedì 14 giugno 2010

FORZA RAGAZZI

lunedì 14 giugno 2010 4

Sale alta l’attesa per l’esordio dell’Italia: Lippi, che già 15 anni fa vinceva come Mourinho, ma con 20 grammi di creatina in più, vara uno scimmiottante 4-2-3-1, con Cannavaro nel ruolo di Samuel, Zambrotta in quello di Maicon, Gattuso in quello di Cambiasso e Marchisio a fare lo Sneijder tra le linee, pronto a duettare con la versione gay di Milito e a lanciare le folate del fratello scarso di Guberti.

A primo impatto, questa roba sembrerebbe avere una dotazione inferiore anche a chi schiera Tshabalala, il negro pallido Odemwingie o Vince Grella. Anche a un secondo impatto, l’impressione non sembra cambiare, e nemmeno a un terzo. Lippi, però, attacca gli scettici ed è convinto di fare un buon mondiale: d’altra parte, anche Galliani, dopo gli acquisti di Dinho e Senderos, era convinto di aver plasmato una corazzata.

Poi, oh, magari sbaglio ad avere tutta questa diffidenza: magari ad un certo punto entra Camoranesi e ne mette un paio.

Comunque sia, buona fortuna agli azzurri, a Lippi e soprattutto a Cannavaro, al quale auguro ogni bene.

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venerdì 4 giugno 2010

TOTO ALLENATORE (2)

venerdì 4 giugno 2010 1

Ecco le indiscrezioni sul nuovo allenatore che mi sono giunte grazie alla soffiata di una delle gole profonde che ho piazzato in società.

QUI.

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TOTO ALLENATORE

Ecco, spero che il nuovo allenatore non sia annunciato oggi perché sto preparando un post con i nomi caldi per la nostra panchina, e non vorrei che diventasse anacronistico.

E poi, diciamolo, non vorrei perdere l’occasione di sparare in anticipo su tutte le testate giornalistiche mondiali il nome del prescelto, dell’uomo che ci guiderà in cima al mondo.

Eh sì. Mi è arrivata la soffiata giusta.

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mercoledì 2 giugno 2010

11 - MUNTARI

mercoledì 2 giugno 2010 0

Mi dispiace per l’assenza di post, ma dovete sapere che non sono sicuro di rimanere qui il prossimo anno. Ho molte offerte, vedremo, nella vita non si sa mai, devo prima parlare con la società, il mio procuratore è un agozzino figlio di puttana, Staffelli mi insegue col tapiro, insomma, un sacco di cose.

Vorrei dedicare un pensiero ad un bambino nero che ho visto ieri al campo di calcetto: sui 5 anni, bassino, vivace. La scelta della divisa da gioco la dice lunga sul suo buongusto: seconda maglia del Ghana, numero 11 sulle spalle targato Muntari. Splendido.

Il fatto che insistesse a correre tenendo il pallone in mano o che vagasse a caso per il campo lontano dalla sfera fa pensare che, forse, non abbia ancora ben capito come funziona il gioco. Sta a voi trarre le ovvie conseguenze.

Tornerò a vederlo tutti i giorni; per lui pretendo i migliori insegnamenti possibili. Non posso rischiare che si perda e, chessò, inizi ad azzeccare verticalizzazioni e tiri da fuori: deve venir su un fabbro vero, non una mezza checca tutta raffinatezze.

Non mollare, ragazzo.

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giovedì 27 maggio 2010

2-3-FANTASIA

giovedì 27 maggio 2010 3

Una nuova impresa, QUI.

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RICONOSCENZA

Catturajps

Clausole o non clausole, tira e molla o no,
lui è leggenda.
E ci sono un milione di perché:

  • Perché prima di lui da Chiasso in poi partivano le sgommate di merda;

  • Perché con lui tutti, e ripeto, tutti i cazzo di titolari di questa squadra hanno tirato fuori la miglior stagione della loro carriera, andando oltre ogni loro stessa aspettativa.
    Mai si era visto un Lucio così, un Milito così, uno Sneijder così, un Samuel così, un Eto’o miglior terzino al mondo, un Motta (motta!) del genere, un Cambiasso magistrale contro i migliori del mondo. Zanetti ha tirato fuori la stagione perfetta a 36 anni suonati;

  • Perché con lui siamo andati a Stamford con 3 attaccanti più Sneijder e ce li siamo mangiati;

  • Perché abbiamo schiantato il calcio del 2015;

  • Perché  ci ha liberati da un’ossessione che durava da 45 anni;

  • Perché grazie a lui (e anche alla squadra, ovviamente, ma soprattutto a lui) siamo stati, e siamo ancora FELICI come molti di noi, suppongo, non sono mai stati nella loro vita, e sentiamo di aver toccato, in qualche modo, un apice che pare davvero irripetibile (tutto questo per qualche partita di calcio. Felicità pura in cambio di partite di calcio);

  • Perché, in questi due anni, ha incarnato tutto quello che è l’interismo, rendendoci ancora più orgogliosi di tifare per questa squadra;

  • Perché nessuno si era mai permesso di venire in questo paese di ladri, servi e puttane e denunciare apertamente quello che vi succede, mettendoci sempre la faccia (in tutti i sensi: il suo volto è davvero segnato da questi due anni, al Chelsea era fresco come una rosa), e sempre da solo;

  • Perché ha insegnato a questa squadra a vincere, a vincere ovunque, e grazie al suo lavoro anche il prossimo anno potremo lottare su tutti i fronti, senza aver paura di ciprioti o neozelandesi;

  • Perché…non so, credo che basti.

Quindi, anche se se ne va, anche se lui e il suo procuratore tireranno fuori clausole e cavilli, anche se tenterà di comprare qualcuno dei nostri, quello che quest’uomo merita è una sola cosa:

RICONOSCENZA.

Ha fatto la sua scelta. E’ stanco di questo paese. Sa di non poter dare più di quello che ha dato questa stagione. Ha una sfida (per lui) intrigante a portata di mano. Ci lascia una squadra fortissima, una squadra che lui ha reso fortissima. Quindi,

RICONOSCENZA.

Perché non è un tradimento alla Ronaldo, che ci ha lasciati dopo un fallimento clamoroso e dopo, soprattutto, essere stato rimesso in piedi ed atteso con infinta pazienza. Mourinho ci lascia dopo aver vinto tutto. Mourinho ci lascia da leggenda, dopo aver avverato i nostri sogni, ed essersi spinto anche un po’ più in là.

Quindi, per l’ultima volta

RICONOSCENZA.

Ed in bocca al lupo.

Per la famiglia.

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mercoledì 26 maggio 2010

IL TIFOSO ZERO E I DESIDERI – PT. 2

mercoledì 26 maggio 2010 1

La seconda parte della lettera iniziata quattro anni fa, QUI, tra qualche ora.

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domenica 23 maggio 2010

DI NUOVO GRANDI

domenica 23 maggio 2010 19


Come loro, meglio di loro, meglio di tutti, meglio di chiunque si sia mai messo a giocare a pallone in questo paese disastrato. Immensi, leggendari, epici.
Noi siamo la Grande Inter. E voi non siete un cazzo.
Grazie Josè. Come detto dal mio amico Rubbè ieri sera, "c'è chi su molto meno, come, chessò, la moltiplicazione dei pane e pesci, ha costruito una religione". Vincerla da noi, dopo 45 anni, dopo tutti questi cazzo di anni, è il vero miracolo. Altro che pane e vino.
Sei un mito. E con te tutti e 25 gli eroi di Madrid.
Un pensiero anche per Arnautovic, mattatore di San Siro: il vero colpaccio del calciomercato 2009. Leggi tutto...

martedì 18 maggio 2010

PARAOCCHI

martedì 18 maggio 2010 7

L’assenza di post celebrativi o di sbeffeggiate post-scudetto post-Milan-Juve post-campionato ricolmo di soddisfazioni è dovuta ad un semplice fatto: fino a sabato, avrò il paraocchi. Integrale. Poi oggi ho sentito Moratti parlare del futuro di Mourinho usando parole che proprio non mi piacciono, quindi, no, non sono in grado, mi sento in una sorta di limbo dal quale non potrò uscire prima di questa benedetta finale.

Comunque sia, il mio pur performante paraocchi non mi ha impedito di tremare al semi-annuncio di Del Neri sulla panchina della Juventus. Sono già rassegnato: sarà terza stella.

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lunedì 17 maggio 2010

DICIOTTO

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Auguri

mor

Interista cazzo vuoi, puoi cantare finché vuoi, ma i vincitori morali siamo noi!

morsa

Grazie ragazzi, è anche vostro

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Decisivi per la terza stella

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Sotto a chi tocca

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Ma dove cazzo vuoi andare

josé mourinho 324X324 afp

Grazie ragazzi

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domenica 16 maggio 2010

PARTITONA

domenica 16 maggio 2010 2

Un bell’articolo sul partitone di ieri ci starebbe proprio bene. L’addio dei gioielli Dida e Favalli, pezzi grossi messi sul mercato per tirar su quei 70-80 milioni che servono per ripianare il bilancio, i 10/11 della nazionale di Lippi in campo dal primo minuto, Pirlo trasformato da Poulsen in un uomo in grado di muoversi con una rapidità accettabile, Del Piero peperino indiavolato, deciso ad onorare la grande sfida ruggendo su ogni pallone, il secondo e il terzo allenatore degli ultimi due anni che abbandonano la baracca, Cannavaro che si fa doppiare da Antonini, Dinamite Diego e Pippo Pero in tribuna, Galliani che promette che non se ne andrà e che, se necessario, si legherà alla sedia ed un bel clima da scapoli vs ammogliati, con Filini arbitro, Fantozzi capitano e le nuvole da impiegato pronte a sommergere il campo. Verrebbe fuori una cosa divertente. Magari smorzerebbe anche di un minimo la tensione di queste ore.

Solo che, a me chi la smorza la tensione? No, non mi viene l’articolo, se ne riparla domani. Sempre che si soffi su queste benedette 18 candeline.

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venerdì 14 maggio 2010

LA MERDA

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Avrei voluto copincollare gli schizzi di vomito prodotti da Fazzo sul Giornale (Fazzo, Giornale, ho detto troppe cose terribili nell’ultima frase, mi sento male), ma non ci riesco. Non ci riesco perché non voglio sporcare questo posto con le frattaglie prodotte da questo terrorista.

Siamo arrivati a questo. Nella settimana che precede la sfida-scudetto di Siena, a otto giorni dalla finale di Champions, uno dei giocatori più rappresentativi dell’Inter deve ritrovarsi a fare i conti con queste infamie. Una tizia lo accusa di minacciarla di morte in caso di mancato aborto, e non è che va alla polizia, no, va al Giornale, una roba che boh, vabbè, lasciamo stare.

Minacce. Di. Morte. Si parla di una telefonata risalente al sei aprile, giorno in cui, secondo la minacciata, Samuel si trovava in Spagna. Sappiamo tutti dove fosse Samuel il sei aprile, non vale nemmeno la pena ricordarlo.

Questo cane senza faccia, senza culo, senza dignità, senza niente, un buco nero che cammina al quale dovrebbe essere vietato di perpetuarsi, questo Fazzo, che fa rima con tante cose, è tornato ad occuparsi di Inter due anni dopo un altro sgùb straordinario, quello del sarto mafioso amico di Mancini. Curiosamente, anche quella volta l’attentato fu dato alle stampe nel bel mezzo della settimana che avrebbe portato alla partita-scudetto di Parma.

Che tristezza. E che stanchezza. A questo punto, non riuscirei a partorire altro che turpiloqui, quindi mi fermo. Mi fermo a tristezza e stanchezza. Perché il disgusto che provo leggendo mostruosità come queste non può essere definito. Le parole non bastano, sono troppo poche.

Tra qualche tempo, su quell’ammasso di letame, comparirà un minuscolo trafiletto in cui il direttore, il degno direttore si scuserà per la non veridicità dell’articolo. Nel frattempo, magari, Staffelli partirà in avanscoperta carico di tapiri, ed Eto’o, a quel punto, rivolgerebbe davvero minacce di morte a qualcuno. Se perderemo stapperanno le bottiglie, se vinceremo tutto inventeranno altre vergogne per svilire le imprese di quella che, se tutto andrà per il meglio, passerà alla storia come una delle più grandi squadre italiane di tutti i tempi, la prima a compiere un’impresa ineguagliabile.

Questo è il nostro paese. Un ammasso di merda. Merda che straborda, che tracima. Merda ovunque, a destra, a sinistra, davanti, dietro, sopra, sotto, dappertutto. Merda che conta, che comanda, che decide. Merda, quindi, che vince. Merda che non riesce a sopportare che qualcosa di diverso da lei salga alla ribalta. La Merda mal sopporta che vinca chi ha merito, chi non ha barato, chi se l’è sudata. La Merda vuole che a vincere siano i suoi simili, quelli violenti, incapaci, stupidi, beceri. Non può tollerare di essere sconfitta, per di più su tutta la linea. E’ per questo che si è messa al lavoro di buona lena, in questi anni. E’ per questo che abbiamo assistito ai super processi  dei tempi degli aiutini, alle incredibili avventure del pre Parma-Inter, all’indignazione nazionale dopo la partita con la Lazio, a questo obbrobrio che mi guardo bene dal definire articolo, e in generale a tutte le scempiaggini e le molestie nei confronti dell’Inter: così facendo, la Merda riesce a vincere comunque, anche se ha perso clamorosamente. Riesce a vincere perché convince la massa che le vittorie interiste non siano limpide, che siano piene di vergogne, di furti, di disonestà. L’ammasso di deficienti che crederà all’articolo di Fazzo senza battere ciglio, vedendo Eto’o sollevare una qualche coppa, non potrà che provare ribrezzo per la disumanità del camerunense, quello delle minacce di morte, il violento, il negro. Tutto passerà in secondo piano, come lo scudetto del 2008, visto dai più come un titolo rubato agli incapaci che non riuscirono ad approfittare di un’Inter in 10 per quasi tutto il secondo tempo e che incassarono un gol di Zanetti al volo da fuori area (!). Riusciranno a spalarci sterco addosso sempre, qualsiasi trionfo raggiungeremo. Perché non siamo la Merda, siamo l’esatto contrario, e dobbiamo essere repressi.

Perché? Perché siamo pericolosi. Perché magari qualcuno potrebbe convincersi che non è essendo violenti, ignoranti ed incapaci che si fa strada nella vita. E questo è un rischio che la Merda non può correre.

Stefano su Iostoconmancini dice che “una risata li seppellirà”. Che dire, io lo spero. Anche se a ridere, proprio, non ci riesco.

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martedì 11 maggio 2010

LA STORIA SPORTIVA SPLENDIDA

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Tratto da una storia sportiva splendida vera. Dalle 15,

QUI

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lunedì 10 maggio 2010

UNA BELLA DOMENICA

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L’amore per le nuove generazioni, il gladiatore che difende l’orgoglio di un intero popolo, lo spot del buon padre di famiglia, la Roma che “non solleva mai una polemica”. E poi uno stadio che non sa più come insultare i commedianti in bianco e nero, i petardi, la sconfitta numero 14 e i preliminari di Europa League. E le facce di Galliani. E una vittoria che fino a poco dalla fine non valeva tre, ma diciotto.

Tutto sommato, insomma, una bella domenica.

uno L’amore è sbarcato anche a Roma

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venerdì 7 maggio 2010

IL PEDAGOGO

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I bambini che hanno preso esempio

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CASA TOTTI

Grande pollogommoso, chiunque tu sia.

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giovedì 6 maggio 2010

I VINCITORI MORALI

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Dalle 10,30, QUI.

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mercoledì 5 maggio 2010

OH SI’

mercoledì 5 maggio 2010 2

SCAN

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lunedì 3 maggio 2010

MONTAGNE DI STERCO

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Domenica 18 aprile: la Roma batte la Lazio in un derby fondamentale per la lotta scudetto. A fine partita, Totti si rivolge ad un Olimpico stracolmo di laziali mostrando i pollici versi. Fuori dallo stadio, guerra civile: tafferugli, violenze, accoltellamenti e tentato omicidio di un’intera famiglia che aveva la colpa di passare di lì in macchina.

Le reazioni del mondo dello sport e della politica, il giorno dopo:

….

le reazioni del mondo dello sport e della politica, due giorni dopo:

Cams, graziati tifosi di Roma e Lazio
L'ente statale che controlla e punisce il tifo violento non vieta le trasferte dei sostenitori romani a Parma e Genova: unica misura sarà il divieto per ciascun acquirente di comprare più d'un tagliando per il settore ospiti

Gli incidenti al termine di Lazio-Roma di domenica scorsa

ROMA - Le armi pronte all'uso ritrovate - e per fortuna non usate - per il derby romano hanno fatto scattare la spia luminosa sulla scrivania dei tutori dell'ordine. Così i tifosi temevano che il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms) facesse scattare il divieto-trasferta. Invece nella riunione dell'Osservatorio nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Viminale presieduta dal ministro dell'Interno Roberto Maroni è stato deciso che i tifosi della Roma potranno seguire la squadra a Parma il 2 maggio e quelli della Lazio potranno andare a Genova per Genoa-Lazio del 25 aprile. Unica restrizione: ciascun tifoso ospite potrà acquistare un singolo biglietto. E la decisione del biglietto 'solo singolo' acquistabile per il settore ospiti è stato esteso oltre che ai tifosi delle romane, per Vicenza-Padova (24 aprile).

Pur in presenza di alcune criticità, emerse soprattutto nel corso del girone di ritorno con un aumento del numero dei feriti in particolare tra le forze di polizia, è stata confermata comunque l'efficacia delle misure sinora adottate, che consentono di registrare un trend comunque positivo riassumibile nella riduzione del 42% degli incidenti e nell'aumento dell'8,5% degli spettatori.

"Permane - si legge in una nota- la politica dell'assoluto rigore contro ogni forma di turbativa alle manifestazioni sportive che viene confermata, oltre che dall'aumento del 40% degli arresti, dai ben 1.500 provvedimenti di DASPO emessi nel corso di questo campionato, sui 3.970 in vigore".

Infine per gli incontri Inter-Atalanta del 24 aprile, Napoli-Cagliari del 25 aprile, Foggia-Pescara, Verona-Taranto del 25 aprile; Bari-Genoa, Chievo-Napoli e Cavese-Foggia del 2 maggio il Casms, dopo ulteriore riesame, ha determinato la vendita di un solo tagliando per spettatore ospite e altresì una serie di misure, quali vendita dei tagliandi in un numero limitato di ricevitorie individuate d'intesa tra le Questure e le società sportive; misure organizzative per le trasferte a cura delle società sportive consistenti nell'impiego degli steward in funzione di accompagnamento dei tifosi ospiti; nella vendita abbinata biglietto stadio/titolo di viaggio (qualora la trasferta avvenga in forma organizzata); nel raccordo costante tra la società e il funzionario della Questura che origina la trasferta.

E poi?

E poi basta.

Domenica 2 maggio, l’Inter finalista di Champions League e Coppa Italia e capolista in campionato da sette mesi (se si eccetta per un paio di settimane), vince a Roma contro una Lazio, la peggior Lazio degli ultimi, boh, quindici anni, praticamente già salva, che non mette in campo una gran voglia di fare risultato. Il pubblico laziale esulta ai gol dell’Inter, in nome del gemellaggio che da sempre unisce le due tifoserie e della voglia di non far vincere lo scudetto alla Roma, che lo aveva umiliato due settimane prima.

Le reazioni del mondo dello sport e della politica, il giorno dopo:

Maurizio Gasparri: "Ieri è stata scritta una pagina di  vergogna. L'Inter potrà vincere lo scudetto, ma per quello che si è visto ieri all'Olimpico, sarà uno scudetto simile a quello ottenuto con le telefonate di Facchetti agli arbitri”.

Daniele Capezzone: "Quello che è accaduto ieri a Roma, all'Olimpico, è un vero e proprio 'spot' contro il calcio, contro lo sport, contro i principi della lealtà sportiva, che sono stati in tutto e per tutto calpestati. Dirigenti, tecnici e giocatori della Lazio dovrebbero dare spiegazioni convincenti di quello che è accaduto. E addolora anche il comportamento del pubblico: per anni, avevamo detto che il pubblico era ormai l'ultima trincea della passione e dell'amore per lo sport, ma ora dobbiamo prendere atto di una vera e propria farsa che ha visto anche un intero stadio pienamente coinvolto e consenziente. Che hanno da dire tanti signori e soloni del 'Palazzò calcistico e dei suoi dintorni anche mediatici, così 'interventistì ai tempi della cosiddetta "Calciopoli", e dopo, invece, così morbidi e silenziosi?!”

Gian Paolo Montali: Mai pensavo che i miei occhi potessero vedere quello che hanno visto stasera. Mai, almeno, lo immaginavo prima di questa partita. Credo che anche l'Inter e il suo allenatore questa sera siano stati in palese imbarazzo. L'Inter non c'entra, oggi credo che non abbia perso solo la Lazio ma ha perso lo sport e in particolare il nostro calcio”.

Fabrizio Cicchitto: “Uno spettacolo deprimente, quello di ieri. E' un campionato completamente falsato”

Marco Martinelli: "Ieri sera abbiamo assistito ad una vera e propria sconfitta dello sport, una vergognosa macchia sul nostro calcio"

Per Paolo Cento, presidente del Roma club Montecitorio: "Quello che è successo ieri sera all'olimpico è incommentabile. Chi ha visto la partita si è potuto rendere conto del clima in cui si è giocato. Ma il vero punto della questione non è la partita di ieri. Il vero problema riguarda la gestione del calcio"

Roberto Della Seta e Raffaele Ranucci, senatori Pd: "Oggi per gli interessi dei network televisivi che intendono massimizzare gli ascolti distribuendo in diversi orari le partite, gli incontri delle ultime giornate non seguono più quel criterio logico, a discapito della lealtà sportiva. Chiediamo dunque al presidente del consiglio, se questa situazione non alteri la regolarità del campionato italiano"

Seguono altri sproloqui che non credo sia il caso di riportare.

Questo è il nostro paese. Questa è la nostra cultura. Comandati da servi senza coscienza, siamo costretti ad assistere a spettacoli di questo tipo. Una tale indignazione, un tale rigurgito non si era mai visto, dopo una partita di calcio. Non ricordo un accanimento simile nemmeno all’epoca dell’omicidio Raciti (e sì che anche quella fu una bella occasione, per i consueti personaggi che affollano la scena politica, di presentarsi davanti alle telecamere recitando alla perfezione il copione spara-sentenze). Tutto questo trambusto, queste facce schifato e, per la miglior squadra europea dell’anno che vince in casa di una compagine modesta, che ha navigato per tutta la stagione in zona retrocessione. Tutto ciò per la vittoria di una squadra che ha mille motivazioni contro una che ne ha zero.

E’ stata una normale partita di fine campionato, come ce ne sono sempre state. Nessuno si è indignato, quando qualche settimana fa la Roma ha battuto un Bari in vacanza da febbraio. Nessuno ha mai detto qualcosa a proposito delle squallide partite del Milan di qualche anno fa, quando i rossoneri regalavano punti salvezza scendendo in campo da sparring-partner. Nessuno, ancora, si azzardò a tirar fuori un benché minimo sospetto sui numerosi Siena-Juventus già chiusi dopo cinque minuti di gioco, o, per citare un episodio ancor più famoso, sull’Udinese-Juventus del cinque maggio, 0-2 dopo otto minuti e poi un’ora e mezzo di melina in attesa del risultato dell’Olimpico. E questo per rimanere nell’ambito del calcio, eh: vogliamo parlare delle non reazioni agli innumerevoli scandali politici degli ultimi anni?

Tutto il macello di queste ore, quindi, a cosa è dovuto?

All’Inter che vince.

Un paese in tilt perché l’Inter vince. E’ incredibile, ma è così. Fegati che scoppiano, mostri che escono dalle loro tane colmi di ira, crisi isteriche nei salotti televisivi, pianti ininterrotti. Perché. L’Inter. Vince.

Questa è la riprova, se ce ne fosse bisogno, che l’Inter, con questo paese assurdo, non c’entra un cazzo. Mai più di adesso, siamo lontani anni luce da questi teatrini, da queste vomitevoli messe in scena che ci tocca sopportare. Non penso di dire questo perché sono di parte, ma per semplice onestà intellettuale. L’Inter paga il fatto di non essersi mai piegata ai poteri forti, e di essere vista come la società che ha cacciato il vecchio sistema di potere, che ha posto fine ai bei tempi nei quali tutti erano felici. Per questo, tutto ciò che la riguarda viene considerato in ben altro modo, rispetto alle altre società.

Pensiamo solo per un attimo al 5 maggio: cosa sarebbe successo, a parti invertite? Intendo, se fossimo stati noi dietro, e se fosse stata la Juve a suicidarsi ad Udine mentre noi vincevamo con la Lazio. Come avrebbe reagito il paese?

Beh, insomma, non ci vuole nemmeno una grande immaginazione. E dire che quelli erano tempi diversi, tempi nei quali eravamo “simpatici”, i compagni sfigati che è così bello prendere per il culo. Ma la reazione dell’Italia intera a quell’infausto giorno (vi ricordate il Duomo gremito di milanisti e juventini che festeggiavano insieme?) mi fa pensare che i tempi fossero già maturi per la strage che stiamo vivendo oggi.

Cosa dire a questa gente, a queste facce di cazzo che hanno vomitato merda dinnanzi alle telecamere stamattina, se non

COMPLIMENTI.

Complimenti perché mercoledì si giocherà Roma-Inter, e a prescindere da come andrà a finire temo proprio che verrà scritta una pagina nera nella storia del nostro calcio.

Complimenti perché avete aizzato milioni di trogloditi che non aspettavano altro per gridare al complotto e per riversare nello sport la rabbia delle loro misere vite da decerebrati, creando un clima mai visto, nemmeno in Ecuador, penso.

Complimenti perché continuate a rovinare lo sport e i suoi principi. La cultura della sconfitta, soprattutto. Una cultura che in questo paese del cazzo non è mai esistita, e che grazie a voi non esisterà mai. Guai ad ammettere i propri errori. Guai ad ammettere la superiorità degl altri. Guai a farsi un esame di coscienza, prima di proferire mostruosità. E’ molto, molto più semplice affibbiare ad altri le proprie colpe. Vero, Rosella?

Noi non c’entriamo niente con tutto questo. E sì, è bello vincere e vedere tracimare la montagna di sterco che popola questo paese ad ogni nostro trofeo. Sinceramente, però, comincio a non divertirmi più. Non è bello vincere in un contesto simile, in un contesto dove non ti puoi godere niente.

La settimana scorsa, su Interistiorg, ho letto “c’è chi non sa vincere, chi non sa perdere e chi non sa nemmeno partecipare”.

Meglio di così non si poteva riassumere, il nostro paese.

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BIDIBI’ BIDIBU’

Questa vignetta era per la Champions, ma credo che si presti bene anche per il campionato.

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sabato 1 maggio 2010

VIGNETTE

sabato 1 maggio 2010 3

Il nostro prolifico amico, che negli ultimi mesi ha davvero dato tutto per questo sito, ha sfornato addirittura tre vignette.

Rendetevi contro. Tre. Roba che non si vedeva da ottobre.

Le prime due:

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giovedì 29 aprile 2010

COMPAGNO MOU

giovedì 29 aprile 2010 18

Nel calcio di oggi, nel calcio dell’applicazione, dei minimi dettagli, della disciplina, c’è ancora chi si ostina a dire che l’allenatore non incide poi così tanto sui risultati di una squadra. E a dirlo non sono, che so, Vocatelli o Paolo Ziliani, ma anche personaggi illustri (uno su tutti: Capello).

Pensandoci bene, questa tesi non è del tutto sbagliata: la maggior parte degli allenatori, rappresentata dai mediocri, dai banali, dagli scaldapanchine, effettivamente non influisce granché sui destini delle proprie squadre. Il fatto è che i sostenitori di questa corrente di pensiero asseriscono che l’allenatore non può incidere più di un 15% sui risultati del suo team. E questa, anche e soprattutto alla luce di ciò che abbiamo visto negli ultimi mesi, è una gran boiata.

Proviamo ad immaginare di essere un calciatore importante. Proviamo ad immaginare di essere, per dirne uno, Samuel Eto’o. Samuel Eto’o ha vinto tutto, più volte; è universalmente apprezzato come grande campione ed è, a ragione, considerato un esempio da milioni di persone, in special modo dagli africani. Ha, insomma, tutte le ragioni per riternersi un fuoriclasse, un intoccabile. Può pretendere un ruolo da protagonista in tutte le squadre del mondo.

Ecco, immaginiamo di essere lui. Un bel giorno, cambia squadra, e il suo nuovo allenatore è, per dirne uno, Alberto Zaccheroni. Alberto Zaccheroni sopra Lugano non lo conosce nessuno, Eto’o non è in grado nemmeno di pronunciare il suo nome e quando se lo trova davanti per la prima volta lo scambia per il magazziniere.

Zac ha in mente un ruolo particolare per Eto’o: vuole farne un’ala in grado di sopportare entrambe le fasi di gioco, vuole che si sacrifichi per il bene della squadra, in ogni partita. Samuel vorrebbe, chiaramente, continuare ad occupare il ruolo che tanto bene ha dimostrato di saper interpretare in passato: lui è un centravanti, si sente un centravanti e vuole giocare in quella posizione. Ma è in un grande club, e accetta il ruolo che il mister ha designato per lui.

Poniamo adesso che, per tre-quattro partite di fila, le cose per Samuel vadano male. Il nuovo ruolo gli va stretto, non trova intesa con i compagni, è nervoso e gioca al minimo delle sue possibilità. Inizia a montare, sempre più, lo scetticismo nei confronti della nuova posizione e, soprattutto, nei confronti dell’allenatore. A questo punto, gli scenari possibili sono due: o il giocatore continua a dare fiducia al tecnico e dà tutto per migliorare la propria situazione, convinto che ci sia una ragione ben precisa per la quale l’allenatore lo utilizza in quel ruolo e che questa scelta pagherà, oppure questa fiducia viene definitivamente meno, il giocatore si impunta e viene praticamente perso, diventando un grosso problema per la squadra.

Ecco, se l’allenatore che si trova davanti sia chiama Alberto Zaccheroni, è facile che Samuel Eto’o pensi, a ragione, che le innovazioni tattiche che gli vengono proposte siano delle clamorose assurdità e le ripudi del tutto, lasciando da solo il tecnico (anche nel caso in cui questi avesse ragione). Se invece il tuo tecnico si chiama Josè Mourinho, ed è circondato da quell’aura di infallibilità che lo caratterizza, a Samuel Eto’o non viene in mente neppure per un secondo che l’uomo che lo costringe a farsi un mazzo tanto sia un ciarlatano. E’ qui che passa, soprattutto, l’alta percentuale di incidenza di un allenatore sulla sua squadra.

Mourinho è un grande tattico, un genio che riesce a plasmare una squadra in grado di lottare per qualsiasi obiettivo, contro qualsiasi avversario. E, oltre a questo, è un grandissimo, enorme, infinito comunicatore. Non per quello che fa davanti alla telecamere, ma per il magnifico lavoro che fa con ognuno dei suoi giocatori. Per come riesce a trasmettere ad ognuno di loro la sua grinta, la sua fiducia, la sua forza. Per come riesce a convincere star acclamate a fare un lavoro da muli, senza che questi dubitino delle sue scelte. Per come è riuscito a creare una Squadra, quarantacinque anni dopo.

E’ un comunista del calcio. Uno che punta all’annientamento del singolo in nome del bene comune. Ogni mossa, ogni movimento dei suoi giocatori è finalizzato alla vittoria della squadra, e non a quella del singolo, del fuoriclasse, del genio. Al trionfo di quella entità collettiva che si pone al di sopra di qualunque altra cosa, all’entità alla quale tutti devono sottostare e in nome della quale tutti devono lavorare, con fatica, disciplina, abnegazione. E’ un comunista, un estremista, ed ha instaurato il suo regime proprio nella nostra squadra, nella nostra Inter. E il comunismo, nel calcio, funziona.

Non so fare delle percentuali a proposito del suo contributo nei risultati fin qui ottenuti, ma credo che non ci siano dubbi sul fatto che la sua incidenza sia alta, altissima. E’ lui, il grande protagonista di questa annata, che si perda o che si vinca. E’ grazie a lui che siamo tornati ad essere un grande d’Europa e che, soprattutto, possiamo permetterci di guardare negli occhi chiunque. Nessuno è più in grado di spaventarci. Anzi, direi proprio che la questione si è capovolta.

Per questo, non è vero che gli allenatori non incidono più di tanto sulle loro squadre. Gli allenatori, se preparati, incidono molto.

Se si chiamano Josè Mourinho, poi, incidono ancor di più.

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IMMORTALI

L’annientamento del singolo, l’atto di sottomissione totale ed esplicita.

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mercoledì 28 aprile 2010

GERARD

mercoledì 28 aprile 2010 12

TI PIACE LA TUA

PROFESSIONE?

A TE NON LO CHIEDO

NEANCHE, LO SO GIA CHE

STASERA (E LA SETTIMANA

SCORSA) TI SEI DIVERTITO

 

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LA REMUNTADA METTILA NEL (E DUE)

FORZA RAGAZZI!

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martedì 27 aprile 2010

GUIDOROSSITRONCHETTIMORATTI

martedì 27 aprile 2010 2

Da “Il Blob della settimana”, Gazzetta dello Sport:

Lo raccontai a Carraro, lo raccontai a Galliani, lo raccontai a tutti. Ma il mio era un racconto, non era una prova. Per cui io ho detto, ragionai che mi trovato a Torino negli uffici della Juventus per dei giocatori non mi ricordo chi fossero allora, che stavo andando in Serie A con il Palermo, e non mi ricordo che giocatori stavamo trattando. Stavamo trattando forse lo stesso Miccoli, forse, anche l’altro, un certo Maresca, che è andato poi in Spagna (uno è andato in Portogallo, l’altro in Spagna). Parlando con Moggi del più e del meno lui mi disse: “Come va?”. “Ma sai – gli dico – il campionato di Serie B tutto bene, sono un po’ preoccupato degli arbitri, mi sembrano un po’ scarsi. Venerdi noi giochiamo a Verona, speriamo di avere un buon arbitro, che ci arbitri bene”. Lui mi dice: “Ma chi è l’arbitro migliore della Serie B?”. “Guarda se lo dici a me non so manco i nomi. Aspetta”. Ho chiamato Rino Foschi, gli ho detto: “Foschi chi è il miglior arbitro della serie B, o i due migliori?”. E mi dice: “Mah i migliori mi sembrano Rizzoli e uno non non non mi ricordo”. Per cui dico: “Moggi, mi sembra siano Rizzoli e quest’altro”. Lui senza dirmi niente, prende e fa un numero di telefono, e dice: “Guarda, c’è una partita importante venerdi… sai, sarebbe opportuno avere un arbitro importante come Rizzoli o quell’altro, in maniera che sia un arbitro, buono che garantisca…”. Ma guarda questo qui, ma guarda queste cose, fa del millantato credito nei miei confronti. Poi dice “eh, ma io l’ho detto a caso…”. Venerdi chi è venuto ad arbitrare? Rizzoli! Che fra l’altro ha arbitrato un’ottima partita, ricordo che il Palermo vinse al 90’ con un gol di Toni proprio all’ultimo minuto, una partita che poteva anche perdere. E io poi al lunedi – questo era il venerdi – io al lunedi c’era il cosiddetto gruppo Della Valle insieme, raccontai il fatto a tutti i presidenti presenti, erano 12 presidenti. Dicendo: “Ragazzi, a me è successo questo, io non ci credevo”. E a un certo momento… ehm… mi è successa questa così qui che ve la racconto: l’unica reazione dei presidenti è che 5 minuti dopo mi chiamò Giraudo, ehm Moggi: “Bravo, noi ti facciamo una cortesia e tu ci ripaghi in questa maniera”. Faccio: “Vabbè, quando c’è l’assemblea di venerdi ci spiegheremo”. Quando son venuti in assemblea ho detto: “Guardate, io mi scuso perché pensavate di farmi una cortesia e vi siete sentiti traditi. Però la prossimo volta che mi fate un lavoro del genere, io vado alla procura della Repubblica”.
Maurizio Zamparini – GazzettaTV

Guidorossitronchettimoratti.

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LA REMONTADA METTILA NEL

La pacata vigilia dei catalani,

QUI

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lunedì 26 aprile 2010

ROSICANDO

lunedì 26 aprile 2010 22

Posto che comunque mancano ancora tre partite, è dura eccetera, in una giornata come questa si potrebbe parlare di tante cose. Si potrebbe parlare dei motivi tattico-etici che hanno portato il Milan a disfarsi di Storari per dare minuti al giovane Dida, dei pianti, dell’arbitro, del trionfo di Palermo e degli “seru tituli” matematici, e di molto altro ancora.

Mai più di oggi, però, ritengo opportuno far parlare loro, i protagonisti. La povera gente che, in queste ultime settimane (che vanno a sommarsi agli ultimi quattro anni) sta vivendo un dramma di proporzioni incalcolabili. Immaginando, solo per un attimo, quel che potrebbe accadere in caso di trip…(shhhh), indico dunque il concorso “Travaso dell’anno”. Tra le perle che mi appresto ad elencarvi qui sotto, scegliete la vostra favorita: mi adopererò per contattare il vincitore e porgli le nostre (e le mie congratulazioni).

Rosella:

«Una conduzione arbitrale inadeguata, arrivata nel momento più importante della partita. Occorrono persone preparate e professionali per dirigere certi incontri. Non sono stata d'accordo sul recupero, e su un rigore non dato. Purtroppo certi errori e certe scelte non rispettano nè la squadra, nè i tifosi. Bisogna saper accettare una sconfitta anche se dispiace perdere così. La Roma comunque non molla, io ci credo ancora e so che ci crede anche tutta la squadra. Ora non bisogna fermarsi, mancano ancora tre partite. La Roma merita di finire alla grande questo campionato, soprattutto per i tifosi».

scarface125/04/2010 23:49:38 :

LA ROMA E STATA DERUBATA LO HANNO VISTO TUTTI, L`INTER DEVE VINCERE QUESTO CAMPIONATO, LA FORZA DEGLI ONESTI SUGLI ARBITRI DURA DA TRE ANNI CON ARBITRAGGI PIU CHE SCANDALOSI E AIUTI IN TUTTE LE PARTITE E NESSUNO PROTESTA. LA VERITA L`HA DETTO MOGGI, HANNO FATTO FUORI E LUI X VINCERE FACILE FACILE, MENTRE IL CALCIO ITALIANO AFFONDA SEMPRE PIU NELLA NOIA,

AlexDelp4ever25/04/2010 23:51:38 :

Si sa che Damato è interista. 1)Ha favorito i cartonati contro la Juve buttando fuori Sissoko quando quello che meritava di essere sbattuto fuori era quel fabbro-macellaio provocatore di Tiago Motta (a proposito di macellai il fallo da espulsione diretta di Eto di ieri?nessuno ne ha parlato!2)oggi ha contribuito a non far vincere la Roma negando un rigore sacrosanto. Come prossima partita cosa gli facciamo fare Collina? Lazio - Inter o Parma -Roma? o magari tutte e 2.....

Alessio245:

DAMATO merita il daspo

sono arrivati i regali di moratti il campionato e' palesemente falsato spero che un giorno ci sia una ribellione e venga giu' lo stadio tutti in campo per protestare basta.

Francesco.TOTTI.10 - 25/04/10 :

D AMATO F...GLIO DI P....TANA SEI ANNATO A PRANZO CO MORATTI OGGI PE PIA LA MAZZETTA

sportivos - 25/04/10 :

SE ERA LINTER 2 RIGORI NON DATI ADESSO PARLAVAMO DI CAMPIONATO FALSATO.....................SICCOME E LA ROMA TUTTO OK. 50 TIRI A 2 NON SI PUO' PERDERE 2 A 1 ......ORMAI E' FINITA, LA LAZIO LA FARA' VINCERE E LE ALTRE 2 NON HANNO NIENTE DA DIRE..........ranieri lamentati x i 2 rigori che cambiamavano la partita. LA GRANDE INTER SI LAMENTA ANCHE DEI FALLI LATERALI................VERGOGNA.ROMA STAI TRANQUILLA SE L INTER LA FANNO RETROCEDERE LO SCUDETTO PASSA A VOI.... A DIMENTICAVOL INTER E' MORAT

giuseppeilaria - 25/04/10 :

bravi interisti prima moratti pagava arbitri per le proprie partite ora paga per fermare gli avversari ci siamo rotti di voi brutti ladri solo la vostra radiazione potrebbe ridare la gioia a tutti di rivedere un po di calcio in italia siete vergognosi

anotherplanet007 - 25/04/10:

Ma cosa festeggiate interisti,ma andate a rubare che la cosa vi riesce bene.Ma vi rendete conto???Un arbitro scandaloso come quello di questa sera non si puo accettare.Bravo a mOratti,ha preso il posto di MOggi e si continua così,ma attenzione non solo per questa sera,vi ricordo che l'inter ruba da anni,malgrado i tanti giocatori acquistati.Ma che parlate???siete ridicoli,non importa perdere,ma lo sport non esiste più,solo business.siete contenti??beh vincere così fa parte dei deboli e buffoni

anotherplanet007 - 25/04/10 :

Si legge di tutto,giustizia divina e altre cavolate paurose.La Roma ha dominato,il portiere ha parato tutto,loro hanno fatto 2 tiri.chedire?che l'arbitro è stato una mrda,3 rigori non dati,una direzione a senso unico!che schifo!interisti ma che parlate??E' cambiato il padone,dai tempi di calciopoli,ma non i risultati,come si evince dagli ultimi anni.ARBITRO INDEGNOSCHIFO!VERGOGNATEVI INTERISTI E RICORDATE CHE PER VINCERE AVETE SPESO CIRCA 900MILIARDI E MALGRADO TUTTO AVETE BISOGNO DEGLI ARBITRI

anotherplanet007 - 25/04/10 (e tre, davvero scatenato):

Quanta gente che non capisce un cazz di calcio.ma che scrivete ma andate a zappare,buffoni.Con la squadra che ha l'inter e con i soldi che spende per corrompere gli arbitri,dovreste avere 30 punti di vantaggio e invece per ben 2anni,noi con una squadra fatta con 2 lire vi abbiamo fatto vedere ,da sempre,tranne una volta all'olimpico,come si gioca a calcio.Ma smettetela,siete patetici e ridicoli.Siete i piu' forti coglion che esistano nelmondo del calcio,fate ridere da anni.lega e arbitri venduti.

Io al posto degli ineristi e dei laziali parlerei e scriverei poco,dato che i laziali rosiconi,abituati a truffare ad essere corrotti,dal 1900 rubano e sono sempre al centro di corruzioni,vendite di partite etanti anni di b.Per l'inter,dopo 40 anni di buoio,avendo speso ora 900mld e avendo preso il posto di moggi,ora finalmente vincono,ma sempre con l'aiuto degli arbitri,come 2 anni fa ecome adesso.BRAVI!!!COMPLIMENTI!!VERGOGNATEVI SIETE RIDICOLI.meritate la b,per correttezza.LADRI

Chiusura con le perle raccolte da Vujen su Bauscia Café:

Piersempre69

Io ho detto che il calendario e’ stato fatto pro-inter….non c’entra niente chi arrivasse a questo punto a ridosso dell’inter…che fosse la roma o chicchessia il calendario e’ spudoratamente pro-inter. Basta vedere l’ultima giornata Milan-Juve…guarda caso le due principali contendenti ad inizio campionato messe a scannarsi all’ultima giornata…mentre il derby milanese giocato subito…ma dai su…vogliamo fare i moralisti questi sono 4 anni ache ci truffano e noi ancora stiamo qui’ a credere alla befana….contenti voi…

carvalhus.

Truffa vergognosa.

E ancora nessuno mi deve spiegare per quale motivo il signor Damato dopo aver arbitrato, in maniera discutibile, Inter-Juve (con errori pro-inter) viene mandato ad arbitrare la Roma in una partita in cui è coinvolta indirettamente anche l’Inter.

 

Drugo1897

ranieri non ha mai tolto un incontrista per mettere dentro un quarto attaccante…secondo me l’hanno corrotto… ha giocato con una scandalosa 4-2-4 credendo di avere lo stesso ciulo di mourinho ma soprattutto la difesa dell’Inter…

 

Votate.

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sabato 24 aprile 2010

CHE PALLE

sabato 24 aprile 2010 3

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venerdì 23 aprile 2010

MOTIVI TATTICI (ED ETICI)

venerdì 23 aprile 2010 3

I soci, evidentemente, non sono rimasti soddisfattti delle risposte di Galliani e hanno contestato al dirigente rossonero il mancato acquisto di Sneijder (svenduto dal Real Madrid) e di Pandev (libero a parametro zero dopo la vertenza con la Lazio).

"Sneijder non è stato acquistato per motivi tattici", ha risposto Galliani, mentre "per quanto riguarda Pandev la politica della società prevede di non tesserare giocatori che hanno rescisso con altre squadre". Per la gioia dei tifosi nerazzurri...che hanno già eletto il mago di Utrecht e l'attaccante macedone a veri idoli.

Il Milan, dunque, non ha acquistato Sneijder (pedina che avrebbe potuto inserire senza problemi nell’affare Kakà) per motivi tattici.

Ecco spiegato il perché della rinuncia all’olandese: non c’era certo spazio per lui, nel 4-2-fantastia imbastito da Leonardo. In effetti, un caprone come Wesley, scuola Ajax, capace di interpretare ogni ruolo dalla metà campo in su (ad eccezione di quello da punta centrale, per evidenti limiti fisici) non sarebbe mai riuscito a calarsi nei complicati meccanismi rossoneri. Oltretutto, non avrebbe avuto senso nemmeno un suo acquisto in ottica turnover: per far rifiatare i vari Pirlo, Gattuso e Flamini, autori dell’ennesima stagione coi fiocchi, bastano ed avanzano il fresco Seedorf, più Janku ed Abate adattati alla bisogna. Galliani, dunque, ineccepibile. Come sempre.

Per parlare di ciò che è stato detto a proposito dell’acquisto di Pandev, bisogna spostare il discorso sull’etica, valore tanto caro al vicepresidente vicario. L’Inter, nei confronti di Lotito, si è macchiata di un orribile delitto: è peccato, infatti, mettere sotto contratto coloro che hanno rescisso con altre società. La politica del club, su questo punto, è ferrea: certe cose non si fanno. Mai il Milan approfitterebbe di una situazione simile, mai si macchierebbe di un simile scempio. Un po’ come nel 2005, quando fu tesserato il buon Vieri, che aveva appena stracciato il suo accordo con l’Inter. Ma quella era un’occasione davvero ghiotta.

Motivi tattici ed etici: ecco perché, invece di Sneijder e Pandev, avete in squadra Mancini ed Huntelaar. Non fa una grinza.

(nella foto: Cissokho, non acquistato per motivi odontotattici)

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mercoledì 21 aprile 2010

LE SBORNIE

mercoledì 21 aprile 2010 3

La quarta sbornia stagionale, la più forte, la più intensa.

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APOTEOSI

Di solito, dopo una grande partita, mi metto d’impegno davanti al pc e cerco di rivivere tutti i momenti della serata, scrivendoli. Stasera non ce la faccio, un po’ perché non ne posso davvero più, credo di aver sudato più io stasera che Balotelli in tutta la sua carriera, e un po’ perché è stato così bello, così intenso, così esagerato che, ancora, non ho le parole per descriverlo. E’ stata la nostra apoteosi, contro una squadra immensa, contro milioni di gufi che si sono dovuti cambiare le mutande dopo il gol di Pedro ed hanno dovuto cambiare canale dopo quello di Maicon. E’ stato FANTASTICO.

Dunque, onore a questa grande, grandissima, infinita squadra. A prescindere da come andrà al Camp Nou.

Credo che il modo più appropriato per far rivivere la serata sia questo:

Magari, quando mi riprenderò, riuscirò anche a postare qualcosa in più. Leggi tutto...

lunedì 19 aprile 2010

COME SI FERMA MESSI

lunedì 19 aprile 2010 5

“Lionel, gli ospiti oggi sono al primo blu”

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IL CULO

La questione anale: i giallorossi hanno messo le natiche sul campionato.

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domenica 18 aprile 2010

BIG GUFO IS WATCHING YOU

domenica 18 aprile 2010 6

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sabato 17 aprile 2010

VOGLIAMO GLI ITALIANI

sabato 17 aprile 2010 1
La partita dell’amore, QUI. Leggi tutto...

venerdì 16 aprile 2010

GLI STESSI PUNTI

venerdì 16 aprile 2010 5

Allora, aldilà delle buffonate di Napoli, dei gialli casi thriller splatter Maicon, Sneijder, Quaresma e Mariga, l’unica cosa che ci tengo a sottolineare per scaldare la vigilia è:

dal derby ad oggi abbiamo fatto gli stessi punti della Juventus.

Stessi-punti-della-Juventus. No, ma ci rendiamo conto?

Ricordo, dopo quella trionfale serata, di aver guardato compiaciuto la classifica e di aver visto, oltre al –11 (mi sembra, eh) della Roma, il fragoroso –16 dell’allora banda Ciruzzo, i cui tifosi, soltanto un mese prima, saltellavano come oranghi, facevano bubbù a Balotelli e festeggiavano il campionato riaperto. Poi, stasera, ho dato un’occhiata alla classifica e, toh, che vedo? Ancora sedici punti di distacco tra Juve ed Inter.

In questi tre mesi (tre mesi! un sacco di partite) siamo riusciti ad eguagliare i risultati di una delle squadre più ridicole degli ultimi, boh, vent’anni. No, non è una cosa che posso accettare. Perché va bene la flessione, va bene la Champions, i tre fronti e tutto, ma non riuscire a fare meglio della Juve, di questa Juve, no. Proprio no.

Quindi le palle mi girano già. Ad elica. E gradirei molto che questa orribile statistica venisse cancellata già stasera, e nel migliore dei modi. Perciò, vi prego: asfaltateli. Prima di mettersi il paraocchi e di cominciare a vivere in funzione di martedì sera, sfogate la rabbia per aver perso la testa della classifica, sfoderate il culo represso, rispondete sul campo ai menomati mentali che hanno passato gli ultimi giorni a sputare sulla memoria di chi, davvero, non se lo merita.

In poche parole, fate il vostro dovere.

In attesa che vi spieghi come si ferma Messi.

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mercoledì 14 aprile 2010

NORMALE SENTENZA DI GIUOCO

mercoledì 14 aprile 2010 2

Le prodezze del giudice, QUI

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martedì 13 aprile 2010

PECCATO. EH SI’

martedì 13 aprile 2010 4

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lunedì 12 aprile 2010

‘STA STORIA DEVE DURARE POCO

lunedì 12 aprile 2010 10

Si dice che il sorpasso del Milan alla nona giornata abbia risvegliato la fame di un’Inter fino a quel punto piuttosto sonnolenta.
“Qui nessuno ha mai mollato di un centimetro, però è vero che dopo il sorpasso del Milan ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: "Oh, ’sta storia deve durare poco...". La verità è che con certe squadre è meglio reagire subito, altrimenti sono guai”.

Questo era Zanetti un mese dopo il sorpasso milanista firmato Ronaldinho-Denis, un mese dopo l’epico “Comanda il Milan” a nove colonne che troneggiava sulla Gazzetta. Quel primato, arrivato più per caso che per altro, sarebbe durato non più di una settimana: la domenica successiva, infatti, l’armata rossonera non andò oltre il pareggio contro il temibile Lecce di Esposito. Al puma nero Emerson, vero catalizzatore di disgrazie, bastarono tre minuti in campo per propiziare il gol dei pugliesi (una delle squadre più in forma del campionato: nelle successive sei partite avrebbero raccolto la bellezza di due punti). L’Inter, in casa contro l’Udinese, riuscì a sbloccare il risultato e a riprendersi la testa della classifica solo a pochi istanti dalla fine, con una delle consuete e, purtroppo, ultime scastagnate di Cruz.

Ecco, una delle poche cose che mi fanno ben sperare sono le analogie con quella situazione. L’Inter sonnolenta, la fame un po’ smarrita (o, più che altro, dirottata verso altri lidi), quello splendido “"Oh, ’sta storia deve durare poco...", che mi auguro sia stato pronunciato anche in questi giorni. E poi, soprattutto, l’inadeguatezza di chi è in testa a ricoprire il ruolo di capolista.

Al primo posto, in campionato, non può che starci la squadra più forte. E sappiamo tutti benissimo che la Roma, nonostante i 23 risultati utili consecutivi, non è assolutamente la migliore squadra di questo torneo, vista anche l’enorme quantità di punti conquistati per puro caso (un esempio su tutti: la loro partita a Firenze, dove furono presi a pallate da una Fiorentina in piena crisi e riuscirono a svangarla  con un gol in mischia di Vucinic a pochi minuti dalla fine) (per non parlare dello scontro diretto, ma vabbè).

Quindi, beh, io ci credo. Credo in un’Inter non appagata e vogliosa di stamparsi sulla maglia l’ennesimo scudetto (vogliamo parlare di come sembrerebbe assurda la nostra maglia senza quel coso tricolore? Stenterei a riconoscerla). Credo in una Roma pronta al crollo da un momento all’altro. Credo in quella regola non scritta che dice che “il culo, prima o poi, si paga” (splendida, originalissima frase che decantai il 25 maggio 2005, sentendomi pieno di sapienza). Insomma, ho ancora qualche speranza di poter tornare in Duomo anche quest’anno.

Sempre che l’Inter faccia l’Inter, e che la Roma faccia la Roma.

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domenica 11 aprile 2010

GUFATE

domenica 11 aprile 2010 9

Scusate, ma per oggi salgo sul trespolo.

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giovedì 8 aprile 2010

ECCOLO

giovedì 8 aprile 2010 22

copupoo

Visto?

E’ arrivato il coupon.

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venerdì 2 aprile 2010

C’E’ CRISI

venerdì 2 aprile 2010 6

Pare che l’atto costitutivo della società Internazionale presenti dei vizi di forma. Tutti i presidenti della Juve, da Blanc e Cobolli Gigli in giù, hanno chiesto la revoca degli scudetti. Berlusconi si è costituito parte civile.

Oggi, più che mai, è crisi Inter.

E comunque, l’atto non era valido a prescindere dai vizi di forma: non l’ha sottoscritto nemmeno un italiano. Vergogna.

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E’ FINITA LA FESTA

E’ finita. Il teatrino che abbiamo messo in piedi quattro anni fa è definitivamente caduto. Per tutto questo tempo ci siamo permessi di ingiuriare e di inveire contro personaggi di alto lignaggio, autentici signori contro i quali non abbiamo esitato a puntare il dito, riversandogli contro menzogne costruite ad arte dai geni del crimine di Via Durini prima, e di Corso Emanuele poi. Se un po’ di cuore e di dignità ci sono rimasti, ciò che possiamo provare in queste ore è solo ed esclusivamente vergogna. Vergogna. Per aver rovinato la festa di Bari. Vergogna. Per aver fatto piangere davanti alle telecamere quel pover’uomo. Vergogna. Per gli scudetti da ridere. Vergogna ed ancora vergogna.

I più brillanti tra i tifosi juventini avevano già intuito da tempo quel che sta succedendo in queste ore. A loro nulla sfugge, a loro non la si fa: da anni denunciano le nostre magagne, da anni avevano fiutato il marcio che attanaglia i brutti ceffi che dirigono la società nerazzurra e anche, come stiamo scoprendo in questi giorni, l’intero movimento calcistico nazionale, internazionale, mondiale, un’organizzazione diabolica con cellule in tutti gli stati, fornita anche di campi di addestramento volti a formare veri e propri professionisti del male, gente pronta a tutto per corrompere arbitri, guardalinee, designatori, moviolisti e gnocche da finto salotto calcistico. Loro, i tifosi bianconeri, denunciavano. E noi? Li deridevamo. Ecco cosa facevamo. Incapaci di analizzare oggettivamente una situazione che ci vedeva favoriti in tutti i frangenti, ci burlavamo di chi diceva niente di meno che la verità. La terza categoria ci meritiamo, altro che la b!

Fortunatamente, anche in questo mondo pare esserci un po’ di giustizia. Finalmente stanno uscendo fuori i terribili ricatti con i quali Moratti metteva Bergamo e Pairetto con le spalle al muro, assicurandosi così i terzi e quarti posti a cui l’Inter puntava. Era l’ora che venissero a galla i deprecabili misfatti dei quali i nostri dirigenti si sono macchiati per permettere all’Inter di non vincere un cazzo per vent’anni. Era l’ora che qualcuno pagasse per aver infangato il nome dello sport più seguito del mondo.

Mi auguro che gli scudetti vengano restituiti oggi stesso, e che Moratti e i suoi scagnozzi siano al più presto scovati e consegnati alla giustizia, di modo che possano marcire al gabbio fino alla fine dei loro giorni. Finalmente avremo indietro un sport pulito, libero da giochi di potere e da truffatori senza scrupoli. Ci renderanno il calcio, così com’era una volta. E sappiamo chi dobbiamo ringraziare, per tutto questo.

Grazie, giornalisti di Tuttosport. Grazie per aver avuto il coraggio di denunciare quel che tutti sapevano, ma che nessuno aveva mai trovato la forza di dire ad alta voce. E’ grazie a gente come voi, gente libera, onesta, senza paura, che il Male è stato estirpato. Grazie a voi le famiglie torneranno allo stadio, i toni si abbasseranno e i campionati saranno, finalmente, regolari.

Grazie. Ancora.

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giovedì 1 aprile 2010

I QUARTI QUATTRO ANNI DOPO

giovedì 1 aprile 2010 8

L’ultima volta che l’Inter ha giocato un quarto di finale di Champions ero in gita in Austria, ad Ebensee, la località più in di tutto il centroeuropa. La tv austriaca trasmetteva un tragico Milan-Lione, tragico per me perché ero in una tana di milansti e juventini che, come al solito, facevano comunella e si preparavano ad esultare per una serata memorabile. Gli unici aggiornamenti di Villarreal-Inter arrivavano dal padre di un mio compagno clamorosamente gobbo che si beava delle nostre difficoltà, segnalando un Adriano imbarazzante ed un approccio alla gara stile Milan di Tabarez. Nel momento più drammatico della serata, subito dopo il gol di Inzaghi che avrebbe deciso la qualificazione, sentii il gobbo maledetto saltare di gioia sul terrazzo e capii che qualcosa di orribile era successo. E sappiamo tutti a cosa mi riferisco.

Mi ripresi dalla mazzata solo il giorno in cui scoppiò calciopoli. Fu una botta micidiale, mi scombussolò a tal punto che bevvi come un alpino restando però perfettamente sobrio, e quindi perfettamente incazzato con l’universo.

Ecco, quindi la partita di ieri sera mi è piaciuta, mi è servita a riconciliarmi con i quarti di finale di Champions League. E’ vero, non abbiamo avuto il giusto approccio alla partita, e sì, abbiamo sbagliato troppi gol, però va bene. Siamo l’unica squadra dei quarti che non ha subito gol, e anche se giocavamo con quella che è probabilmente la compagine più scarsa delle otto penso che sia un dato importante. Li abbiamo messi all’angolo per una quarantina di minuti, e solo un po’ di sfortuna ed un portiere curiosamente sempre in anticipo sulle traiettorie ci hanno impedito di chiudere il discorso in anticipo di una settimana. Pertanto, mi godo questa squadra che ad aprile è ancora in corsa per vincere tutto, che negli appuntamenti che contano c’è sempre e che mi fa stare tranquillo per il futuro. Sono convinto che non ci siano nuovi Arrubarrena all’orizzonte.

Chiusura su Honda: il sinistro al fulmicotone, il talento del sol levante, la dinamite dell’est, si è rivelato essere una sorta di incrocio tra Tacchinardi e Brocchi, ma con i capelli biondi. Gioca su ritmi imbarazzanti, accanto a lui Thiago Motta sembrerebbe un centometrista e Pirlo una palla di cannone. Non vedevo un simile scempio dai tempi di Burdisso volante cèntral.

(nella foto: bisogna fermarlo con le cattive)

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