mercoledì 29 aprile 2009

FANTOZZI E' UN DILETTANTE

mercoledì 29 aprile 2009 25
A volte mi chiedo perchè affannarsi per scrivere qualcosa di divertente o di interessante, quando c'è chi lavora per me.
Non, non ho una legione di comici schiavi che producono per me, non è questo. Parlo degli ormai quotidiani interventi milanisti sulla questione scudetto e sul momento della loro squadra in generale: ogni giorno, ci regalano perle di umorismo degne del miglior Fantozzi.
Le loro opere parlano di situazioni paradossali, del dramma dei perdenti, di fantasie impraticabili, di rimuginazioni e sospirate vendette: non manca nessuno degli ingredienti del tragicomico, del demenziale. Sì, ci sono tutti gli ingredienti di Fantozzi. Questi qui sono come Fantozzi.


Le perle più luminose della giornata di oggi sono un articolo del mio amato Pellegatti e una spavalda dichiarazione di Pancelotti, chiaramente allarmato per il propagarsi dell'influenza dei suoi colleghi messicani.

Comincio con Pellegatti. Tenetevi forte.

"A volte è bello non avere sviluppata la corteccia cingolata posteriore, dove, nel cervello, risiede la razionalità. Come mio figlio, che quando gioca l’Inter contro Genoa e Fiorentina, invece di tifare per i nerazzurri, con lo stomaco ritorto, come capita a me, a causa di un benedetto posto in Champions League, si rifiuta categoricamente di gioire, perché crede ancora allo scudetto, anche a 14 punti di distacco.
Allora, dopo la vittoria del Milan contro il Chievo ed il pareggio dei Mourinhani con il Palermo, gli dico: “Hai ragione! Ho deciso che lo Scudetto lo vinciamo noi!”. Ed allora vai con la tabella pazza, irrazionale, splendida, una tabella, pensata a metà aprile, che consegna il titolo numero 18 ai Ragazzi di Carlo Ancelotti. Il Milan le vince tutte e sono 21 punti. L’Inter pareggia a Torino, e noi, da 12 punti di distacco, andiamo a 10. Poi i nerazzurri perdono contro un Napoli, in cerca di riscatto , della partita della resurrezione e scaliamo a meno 7. Tutto questo è già successo!
Parliamo, ora, del futuro. Altro pareggio contro la Lazio, alla caccia della Roma e sempre alla ricerca dei punti Uefa. Si passa a meno 5. Il Chievo non può regalare nulla ad un’Inter costretta al pareggio, con il Milan, che tocca i meno 3 in classifica. A tre giornate dalla fine, il distacco rimane immutato, perché gli interisti battono il Siena, ma, la domenica dopo, soffrono il vento e il caldo a Cagliari, dove non vanno oltre un meritato pareggio. Milan a meno uno il 31 maggio. L’Inter passa in vantaggio contro un’Atalanta orgogliosa e fiera, che ottiene, però, il pareggio grazie alla rete, all’89′, di Floccari.
San Siro si riempie, in attesa dei Campioni, in viaggio da Firenze. La Curva Sud prepara un immenso striscione, con la scritta “ ZERO TITULI!”, mentre i balconi di Milano vengono colorati dalle bandiere rossonere! Eh, sì, se tutti i sogni spettacolari andassero in frantumi, la vita non sarebbe degna di essere vissuta !!! Ed a me piace sognare !!!"


Avete visto quant'è facile? E che ci vuole?
Allora, vediamo, quasi quasi vinco al Superenalotto. Sì, vado in ricevitoria, faccio la giocata, torno a casa e aspetto con gusto la comparsa dei miei sei numeri sullo schermo. Sarò ricco!
Poi, uhm, ho deciso che uscirò con Nicole Kidman. Non dovrebbe essere difficile: vediamo, scendo in strada, trovo il suo numero su un biglietto, la chiamo e le dico "passo a prenderti alle otto", ed è fatta.
Straordinario!

Devo ricredermi, altro che Fantozzi. Fantozzi è un dilettante, questo qua gli piscia in testa.
Se pagassero anche me per scrivere stronzate, il mio yacht starebbe già sfrecciando vicino a quello di Abramovich, al quale starei ridendo in faccia dopo avergli dato del barbone.

E' il momento di Pancelotti. Ecco qua.

"Il Milan continua a succhiare punti all'Inter e Carlo Ancelotti continua a ostentare la sua classica faccia da giocatore di poker, parlando di 'zeru' possibilità di scudetto.
Ma quanto il tecnico rossonero si senta adesso di avere in mano una Formula 1 lo dimostra l'orgoglio di cui sono intrise le sue parole all'indomani della netta vittoria sul Palermo: "Per come stiamo giocando adesso, potremmo giocarcela con tutti anche in Europa, comprese le attuali semifinaliste di Champions. E' chiaro che abbiamo raggiunto questo livello perchè lavoriamo senza altri impegni per l'intera settimana. C'è bisogno di costanza e continuità nel lungo periodo".
Una sicurezza che Ancelotti ostenta anche quando qualcuno gli riferisce le lamentele di Zamparini nei confronti dell'arbitro: "I rigori? C'erano tutti e due anche se il primo, forse, era un po' veniale. Ma sia chiaro che, anche senza di quello, avremmo vinto certamente: avevamo un'aggressività e una reattività superiori rispetto al Palermo".
Ed in tema di rivendicazioni, non è male quella sulle 'giovani promesse' davanti all'imbattuto Dida... "Quando abbiamo presentato Maldini e Favalli come coppia centrale tutti ridevano, ora forse un po' meno..."


Certo che questi sono proprio insaziabili. Se la starebbero giocando anche in semifinale di Champions! E con tutti quegli infortunati!Che roba, ragazzi.
Oh voi, stolti che ridevate della coppia Maldini-Favalli! Non vi divertite più adesso eh, infingardi? Vi hanno chiuso la bocca a suon di chiusure travolgenti e marcature asfissianti, ed ora non avete più niente da dire. Ridere di Beppe&Paolo, incompetenti!
Vergognatevi!

Grazie, grazie di cuore. Mi rallegrate le giornate.
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SE..


Gattuso: "Se la Juve vincesse lo scudetto sarebbe bello" (17/12/08)

Ancelotti: "Se avessimo avuto Nesta, Gattuso e Kakà non saremmo usciti" (27/02/09)

Galliani: "Non abbiamo mai avuto Nesta e Kaladze, con Gattuso in campo non abbiamo mai perso, dobbiamo recuperare Ronaldinho e Borriello, il famoso centravanti di peso che ci accusano di non avere acquistato. Senza tutti questi infortunati, staremmo lottando per lo scudetto" (02/03/09)

Galliani: "Abbiamo 5 punti più dell'anno scorso, avremmo potuto fare qualcosa di meglio ma purtroppo gli infortuni ci tengono in questa posizione di classifica" (09/03/09)


Galliani: "Maxwell? Se non avessimo già Mattioni, ci interesserebbe" (16/03/09)

Gattuso: "Noi il Manchester l'avremmo battuto" (19/03/09)

Galliani: "In casa segnamo più di tutti, siamo i più forti, se avessimo Nesta e Kaladze saremmo a ridosso dell'Inter" (20/04/09)

Inzaghi: "Se avessimo solo 3 o 4 punti in più, potremmo fare discorsi diversi" (21/04/09)

Galliani: "Questa squadra senza infortuni avrebbe lottato per lo scudetto" (22/04/09)

Galliani: "E' colpa di Osvaldo se abbiamo un passivo di 67 milioni. Se non avesse segnato, avremmo avuto 37 milioni in più nell'attivo" (24/04/09)

Inzaghi: "Questo Milan meriterebbe di avere più punti, ma purtroppo i numerosi infortuni hanno condizionato la stagione" (26/04/09)

Berlusconi: "Senza quella rete nel derby segnata con la mano ora saremmo a ridosso dell’Inter" (27/04/09)

Kakà: " Se avessimo avuto tutti i giocatori a disposizione, saremmo riusciti a ottenere grandi risultati" (28/04/09)

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lunedì 27 aprile 2009

IL MANIPOLATORE

lunedì 27 aprile 2009 14
Per tornare alla manipolazione intellettuale, oggi Berlusconi, che un paio di stronzate al giorno le deve sparare per contratto, ha detto questo:

"Ne ho parlato anche con Galliani al telefono: senza il gol di mano di Adriano nel derby, a quest’ora saremmo a ridosso dell’Inter"

Eccoci qua. Sapevo che sarebbe stata soltanto questione di ore, dopo i risultati di ieri.
Secondo l'opinione del nostro Presidente del Consiglio (definirlo così non smetterà mai di farmi senso), il distacco fra Inter e Milan è dovuto esclusivamente al gol di Adriano nel derby, ritenuto non regolare da tutti i luminari milanisti.
Partendo dal presupposto che quel gol è REGOLARE a norma di regolamento, come precisato anche da Collina, parte spontanea una domanda.
Come si collega tutto ciò con la manipolazione delle ovine menti del popolino?
E' presto detto.

Rilasciando queste dichiarazioni, il capelluto presidente, in un sol colpo:

- aizza contro l'Inter ulteriori polemiche per i presunti favori arbitrali, sorvolando sul fatto che la sua squadra abbia beneficiato di quello che è con ogni probabilità il maggior numero di rigori della storia (dodici!), una roba che non si è mai vista nemmeno nella serie b ecuadoregna quando arbitrava Moreno;

- scredita la probabilissima (checchè se ne dica)(sgrat) vittoria dello scudetto da parte dell'Inter, sminuendo (agli occhi di quei trogloditi convinti di essere competenti calciofili, e quindi alla maggioranza delle persone) i meriti di Mourihno e dei giocatori;

- inizia l'opera di convincimento (rivolta, stavolta, non a tutti i trogloditi di cui sopra, ma solo a quelli di fede milanista) che l'attuale rosa del Milan, in vista della prossima stagione, abbia bisogno soltanto di un paio di ritocchi per stravincere tutto. Perni del convincimento, oltre che le proteste per le decisioni arbitrali a favore dell'Inter, saranno l'ecatombe di infortuni e la questione dei cali di concetrazione contro le piccole, che non si risolvono con i grandi acquisti ma rispettivamente con cure e preparazione adeguate e con un miglioramento dell'approccio alle gare.

La cosa grave è che la maggior parte dei milanisti abboccheranno a tutto ciò, esattamente come fecero l'anno scorso, quando, esaltati per la faraonica campagna acquisti, riempirono San Siro per la presentazione di Ronaldinho (per il quale, anche se nessuno ne parla, sono stati buttati nel cesso 26 milioni di euro più i 6 annuali d'ingaggio, che lo rendono praticamente invendibile se non per pochi spicci).
Ricordo che erano davvero pochi quelli che si lamentavano per come era stato condotto il mercato, che avevano capito come stavano veramente le cose. Quest'anno sono un po' di più, ma il numero è sempre troppo esiguo perchè Berlusconi e Galliani non l'abbiano vinta un'altra volta e non vendano i consueti quarantamila abbonamenti.

Ecco quindi come si collega una frasetta detta di sfuggita alla manipolazione intellettuale.
A me, personalmente, sta benissimo così: avrò di che divertirmi per un altro anno, almeno.


(nella foto: un attaccante di peso)

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domenica 26 aprile 2009

UNDICI LEONI

domenica 26 aprile 2009 26

Va bene fare la carità, ma le resurrezioni no, per favore.

Quattro mesi senza vittorie, poi arriva l'Inter e tornano i tre punti. Siamo la panacea di ogni male.

Mal di pancia vari, coppette al giovedì, clima da sfida a tresette al baretto. E' logico che lo si prenda nelle terga.

Una squadra molle, stanca, statica, con un paio di reperti archeologici a metà campo. Ma era l'Inter o il Milan?

Vediamo di far pochi scherzi, eh. Che sennò mi tocca chiudere baracca.


E ora tutti a sorbirsi una settimana di strombazzamenti per il Milan più bello del secolo.

Meno cinque giornate, sette punti di vantaggio. Ma siamo noi quelli che devono avere paura.

Ingaggiato un team di sceneggiatori per creare nuove intercettazioni-scandalo. Dopo "Mancini e il sarto mafioso", tutto pronto per "Mourinho e il salumiere tagliagole".

E intanto Figo avrebbe ucciso un panda facendo retromarcia col Suv.
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sabato 25 aprile 2009

PECCATO

sabato 25 aprile 2009 8
Solo una cosa: peccato.

Peccato per quel rigore ingiusto dato a Balotelli, per questo campionato orrendamente falsato da Moratti e dai suoi scagnozzi. Peccato.
Questa Roma, questa magnifica e spettacolare Roma, non ha potuto spiccare il volo neanche quest'anno. Non gliel'hanno fatto fare.
Pensate. Ogni domenica a lottare contro il sistema, contro arbitri compiacenti verso il Grande Signore che tutto controlla. Episodi su episodi, da riempirci una decina di dossier.Una vergogna.



E poi, come se non bastasse, la paradossale situazione di vedersi accusati per un fantomatico tocco di mano in area di Mexes, per un improvviso malore occorso a Baptista pochi metri dentro l'area di rigore, per una carineria detta dal proprio allenatore a quell'albanese rubamacchine di Tare.
Paradossale, ho detto bene.


Poveri tifosi, sempre così civili e pacati, pronti a porgere l'altra guancia in ogni occasione. Poveri giocatori, costretti a dover assistere a questo gramo spettacolo.Povero Spalletti, allenatore plurititolato, uno dai cui tutti (soprattutto certi portoghesi) dovrebbero imparare qualcosa, soprattutto in fatto di stile ed eleganza

Povero De Rossi, grande calciatore ma soprattutto grande uomo. Uno come lui, uno col suo senso etico, non riuscirà a prender sonno perlomeno da un paio di mesi, dopo tutte le schifezze che ha visto.
Dopo Inter-Roma, quando Totti, dall'alto della sua lungimiranza, lo invitò a far sentire la propria voce, Capitan Futuro provò a fare casino, a cercare di smuovere qualcosa lì, nel Palazzo dei Padroni: niente da fare, il calcio italiano non vuole saperne di guarire.

Vedendo stasera la Roma prendere quattro pere a Firenze, vedendo questa grande dimostrazione di calcio dei giallorossi, capaci di fare quadrato nel momento decisivo della stagione, l'unica cosa che mi viene in mente è peccato.
Peccato.
Senza quel rigore avremmo assistito ad un altro campionato, mica a questa robaccia che tocca sorbirsi adesso.

Peccato.
(nella foto: il pallone accentua chiaramente la caduta sulla mano di Philippe)

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venerdì 24 aprile 2009

MEDAGLIA DI BRONZO

venerdì 24 aprile 2009 31

E' crisi Inter.

E comunque mancava Figo.

In fondo, però, una semifinale è un bel risultato. Di solito usciamo agli ottavi.

Consoliamoci: c'è sempre la finale per il terzo posto.
Anche se, con questa Juve, sarà dura andare a medaglia.
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giovedì 23 aprile 2009

IL RITORNO

giovedì 23 aprile 2009 4
Dopo la serata di ieri, abbiamo avuto l'ennesima conferma che il capitolo Ranieri, alla Juve, è praticamente chiuso.

Non so se lo butteranno fuori tra un paio di mesi o tra un anno, l'unica cosa certa è che il suo "ciclo" è finito (anche se non è mai iniziato).
Il polverone che i soliti, geniali "giornalisti" stanno tirando su, mira proprio a riversare tutte le colpe del fallimento del progetto tecnico sul povero 70enne, spostando in questo modo le luci dall'inedeguatezza di una rosa che fin qui ha fatto anche troppo. Ma si sa, da noi funziona così (per citare il capitano della nazionale)

E' probabile, allo stato attuale delle cose, che lo serutitulato resti anche per il prossimo anno. Gli affideranno il ruolo di traghettatore verso la Juventus del 2010/2011, la stagione che dovrà essere quella del ritorno agli antichi fasti.
Ma chi ci sarà su quella panchina, tra un anno e qualche mese?


Con ogni probabilità, la dirigenza bianconera vorrà puntare su un nome nuovo, su un allenatore con tanta voglia di emergere e con idee rivoluzionarie, che porterà con sè giovani di sicuro avvenire.
Sì, con ogni probabilità, punteranno su Marcello Lippi.

L'arrivo di Cannavaro spiega tutto: un talento del genere, nel fiore dei suoi anni, alla Juve può tornarci soltanto se gli si dà un'importante garanzia tecnica, e la presenza di Mr. Carta Bianca lo è, eccome se lo è.
Non vedo l'ora, davvero: non so se riuscirò ad aspettare che passi questo anno senza strapparmi i capelli per l'impazienza.
Non vedo l'ora di vedere quali straordinari traguardi taglierà questa nuova, grande Juventus, la Juve di Lippi e Cannavaro, di Buffon e di Del Piero, magari anche di Emerson.

Dopo i pulitissimi, cristallini trionfi degli anni novanta e dei primi duemila, dove una Juve stoica era riuscita a vincere lottando contro tutto e tutti, contro un sistema che cercava in ogni modo di penalizzarla, un nuovo episodio andrà presto ad arricchire la saga che vede protagonisti il viareggino e i bianconeri.

Sarà la prima volta che il guru Marcello non avrà le spalle coperte dai tre simpaticoni che, fino a qualche anno fa, facevano girare il grande circo a loro piacimento. Sono davvero curioso di vedere come andrà il Lippi-tris, e come se la caverà quel geniaccio senza la collaborazione dei suoi amati scagnozzi.

Io la butto lì, dando un calcio alla scaramanzia: seru tituli.


(nella foto: Marcello L'hippie)

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NON CE N'E' PER NESSUNO

Stagione d'oro per i cannibali del Milan.
L'armata rossonera, ormai priva di ogni ritegno, dopo essersi fatta beffe del Gran Torino di Clint Eastwood, spazza via anche l'Hungarian Team League in una serata che resterà nella storia.
Sono passati esattamente 20 anni da quel memorabile Milan-Real Madrid 5-0: quella partita, ora, rischia però di passare in secondo piano. Tra vent'anni, con ogni probabilità, non ci si ricorderà della data di ieri come quella di Milan-Real, ma come quella di Milan-Hungarian Team League.
Mi ritengo davvero fortunato per aver avuto la possibilità di godermi questo grande spettacolo: un giorno, quando sarò un tremolante 80enne, mentre i più conosceranno questa partita solo per averne letto sui libri di Storia, potrò dire "io c'ero", e scatenare lo stupore generale.
Io ho potuto godere dei prodigi di Kakà contro gli arcigni ungheresi, io mi sono potuto lustrare gli occhi con la doppietta di Shevchenko, io mi sono commosso al gol di Viudez. Così dirò, ai miei nipotini.
Cannibali, cannibali, cannibali: è questo l'unico aggettivo per definire i diavoli guidati da Ancelotti. Eddy Merckx, in confronto, era vegetariano.

Milan-Hungarian Team League è, in estrema sintesi, il calcio. Perchè gli ungheresi, guidati da Tokoli e Rajczi, avevano talento da vendere. Perchè i Magnifici, stasera, hanno sfoderato l'artiglieria pesante.
Guidati da capitan Sheva, i rossoneri hanno offerto un goloso spettacolo alla platea, giunta in massa per ammirare i Globetrotters di Milanello. Evoluzioni, balzelli, piroette: i fans non sono rimasti certo a bocca asciutta, nella splendida serata di Budapest.
Eppure, la partita non si era assolutamente messa bene per il Milan. Dopo soli 7 minuti dall'inizio della partita, infatti, lo spauracchio Rajczi ha gonfiato la rete, confermando tutto quel che di buono si dice sul suo conto. Una squadra normale, in difficoltà psicologica e davanti all'elegante ed incessante fraseggio degli ungheresi, avrebbe probabilmente finito per disunirsi e capitolare.
Una squadra normale, appunto.
Il Milan, invece di mettere la testa sotto terra, si è tirato su le maniche ed ha deciso di insegnare un po' di calcio a quei puttanieri dei loro avversari. I frombolieri rossoneri si sono scatenati, ed a suon di ricami e lacchezzi vari hanno piazzato il pallone nella porta ungarica per ben cinque volte, concedendo solo un gol all'incontenibile Tokoli, giocatore già in orbita Juve. La partita è dunque terminata con un punteggio che parla chiaro: 5-2. E chissà cosa sarebbe successo se anche Pato, invece di stare in albergo a pasticciarsi con la webcam, fosse sceso in campo.

Un risultato, questo, che ai magiari lascia ben poche speranze in vista del ritorno: rimonte del genere, nella Mitropa Cup, non se ne sono davvero mai viste. Il Milan, poi, in queste competizioni non fa sconti. Come disse Inzaghi qualche mese fa, "quando questa squadra vuole una coppa, se la prende".

Ed infatti stanno andando a prendersela.

P.s.: sul sito della Gazzetta, almeno in queste ore, se si prova a cliccare su "Milan, 5 gol in Ungheria" viene fuori un articolo sulla serie B. Mah, sarà un caso.

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mercoledì 22 aprile 2009

DIFFERENZE

mercoledì 22 aprile 2009 9
"Non c’ero sabato allo stadio, ma ho visto Juve-Inter in tv e ho letto i giornali. E mi sono vergognato, da juventino, per i cori contro Balotelli. Ho 80 anni già compiuti, di partite ne ho giocate tante, le ho date e le ho prese, parolacce se ne sono sempre dette, ma lo sport non è mai stato maltrattato come adesso. E non è che il tifo ai miei tempi fosse poco acceso, anzi: su certi campi ti veniva la febbre al pensiero di entrarci. Quando arrivava il derby con il Torino per tutta la settimana precedente ci stavamo alla larga, noi e loro. In campo non ci conoscevamo, gli spettatori urlavano di tutto a noi e alle nostre mamme, ma "devi morire" non si è mai sentito gridare in nessuna curva. E passata la domenica del derby io facevo gruppo con Bacigalupo, Rigamonti e Martelli, quelli del Trio Nizza. Eravamo amici e mangiavamo insieme da Tolmino, nella strada dove c’era addirittura la sede granata.
Il bello dello sport è questo: cercare con tutte le forze di vincere, sfottersi anche, ma da uomini veri. E poi cosa c’entra il colore della pelle, oltretutto quel ragazzo è nato in Sicilia, è italiano come i miei nipoti. Io il ricorso contro la squalifica non l’avrei fatto. Certo una giornata di campionato a porte chiuse è una condanna dura, non è la prima volta che il razzismo entra negli stadi ed è la prima volta in serie A che la pena è tanto grave. Non sono soltanto i tifosi della Juventus a urlare slogan orribili (e la società si è scusata), ma non mi sento più contento perché anche altre tifoserie, compresa quella dell’Inter, si sono comportate in modo vergognoso. Bisogna cominciare a dire basta perché il razzismo è una brutta bestia. I tifosi, di qualunque squadra, devono sapere che certi comportamenti non si possono accettare. E, sia chiaro, deve valere per tutti".
Giampiero Boniperti, testo raccolto da Enrica Speroni [fonte: gazzetta.it]



"Qualsiasi societa' deve far valere i suoi diritti e quindi rinunciare al ricorso sarebbe sbagliato. Le sentenze sono un dovere ma il ricorso e' un diritto, e noi pensiamo di avere diritto a una sentenza piu' equa rispetto alle nostre colpe, piu' coerente con i giudizi del passato.
Il ricorso sara' fatto con molta tranquillita' e se non sara' accolto andra' bene lo stesso. Ci piacerebbe che fosse preso in considerazione, anche perche' non abbiamo alcun tipo di recidiva ed e' nostro dovere cercare di limitare i danni che comunque devono venire da una sentenza che non potra' non esserci. La Juventus non vuole finire sui libri scolastici come esempio di quanto successo, ma anzi, sta facendo di tutto contro il razzismo, cercando anche di seguire la Uefa. C'e' la necessita' di modificare i regolamenti, non sta a me dire in quale modo ma credo sia importante.
Comunque sia, in tribuna nessuno si è accorto di quei cori. La qualita' della produzione televisiva della Juventus e' stata tale che chi era a casa seduto in poltrona percepisse con molta piu' chiarezza il contenuto di questi cori di quanto potessimo fare noi. Ce ne siamo accorti solo alla fine della solita cena dopo la partita quando il nostro addetto stampa mi ha segnalato che ci stavano facendo dei rilievi. Non e' una giustificazione ma aiuta a capire che la situazione e' maturata nella sua complessita' nel tempo. Dopodiche' domenica abbiamo fatto la nostra opportuna presa di coscienza".
Giovanni Cobolli Gigli [fonte: agi news]


Trova le 7 differenze.

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LA NEWS DEL GIORNO

Da buon cacciatore di notizie, da una mezz'ora circa mi sono messo a scandagliare il web per trovare qualcosa di succulento da proporvi.
Le news del giorno sono la rescissione di Adriano e la conferma dell'acquisto di Cannavaro da parte della Juve (questa era di ieri, ma vabè): eventi di questo tipo, sommati all'addio di Emerson, non fanno che aumentare lo sdegno provocato dalla notizia della fine del rapporto fra il Puma e il club più titolato della galassia. Il calcio italiano è morto, ormai ce ne siamo accorti tutti.

La pochezza di queste news mi ha spinto ad intensificare la ricerca. Mi sentivo in dovere di offrire di più, conscio del fatto che di Adriano e Cannavaro non fotte un cazzo a nessuno.
Girando per i vari siti dei quotidiani sportivi, ho notato un filo conduttore che li lega (oltre alle orribili vaccate che pubblicano): oggi, tutti hanno un angolo del sito in comune.
Si tratta di uno spazio riservato ad una ragazza con dei problemi, due grossi problemi, alla quale i nostri baldi giornalisti hanno voluto dare risalto: si sa, la grande informazione italiana non trascura temi ai quali siamo tutti molto sensibili.

Dal mio web-tour, quindi, ho capito quale sia la notizia del giorno, senza ombra di dubbio. Se non fosse così importante, nessuno se la sarebbe filata; l'attenzione che ha ricevuto, invece, testimonia a favore del fatto che il dramma di questa ragazza non deve passare inosservato.

Ciò considerato, ho deciso di darle anch'io lo spazio che merita. Non voglio mica sfigurare, eh.

Ecco il principale spunto di riflessione apparso oggi sulle versioni web dei maggiori quotidiani sportivi italiani:


Meditate, gente. Meditate.
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martedì 21 aprile 2009

VERGOGNA

martedì 21 aprile 2009 13
Poche ore fa, una terribile notizia ha scosso il mondo milanista, e quello del calcio in generale.
Io, che ho appena appreso i fatti, sono in preda alla sgomento. Non riesco a capacitarmi di come sia potuta accadere una cosa simile.

Si parla tanto del declino del nostro calcio, del gap con le inglesi e le (la) spagnole (/a) che si allarga ogni anno di più. Si parla dei campioni che non scelgono più quello che una volta era il campionato più bello del mondo, e preferiscono altri scenari, altri luoghi per togliersi le soddisfazioni che credono di meritare.
Come al solito, però, nel nostro paese si predica bene e si razzola male, malissimo. La notizia di oggi è grave, sconvolgente: decisioni di questo genere sanno di resa ai club esteri, una resa definitiva e totale. Ci vorranno anno per riprendersi, per rimettersi in sesto e tornare quelli di un tempo.
Non è certo così che potremo avvicinare i livelli degli altri, non facendo partire quei pochi campioni che giocano nelle nostre squadre.
Sono davvero sdegnato, è vergognoso che accadono cose di questo tipo. Non solo ci indeboliamo, ma permettiamo anche che altre squadre si rinforzino ulteriormente.
Penso davvero che, oggi, sia giunta la fine del calcio italiano. Il nostro movimento calcistico è, ormai, morto e sepolto: da quel poco che resta, si dovrà cercare di ricostruire una struttura valida e funzionante, magari basandosi sui modelli degli altri paesi.
Penso di inviare questo scritto, insieme ad una lettera che approfondisca il mio disgusto, ai vertici federali, in modo da cercare di smuovere qualcosa ed evitare che cose del genere non si ripetano mai più.
Non è possibile, non è possibile: non riesco ancora a realizzare ciò che è successo.

Alle 17.25 del 21 aprile 2009 (una data che resterà nella storia), l'A.C. Milan ha annunciato di aver rescisso il contratto col centrocampista Ferreira Da Rosa Emerson, con effetti immediati. Pazzesco, pazzesco. Come si può fare una cosa del genere?

Ufficialmente, la ragione è da imputare a "motivi familiari". Noi, però, che abbiamo l'occhio lungo, sappiamo che questa è soltanto una mera scusa: un fuoriclasse del calibro di Emerson, della sua immensa caratura, ha chiaramente mangiato la foglia e capito che qui, in Italia, uno come lui è decisamente sprecato. Così, animato da ambizioni internazionali, ha fatto i bagagli ed ha deciso di andarsene.
Quel che sconcerta è come la società Milan non abbia nemmeno minimamente provato a trattenere il micidiale Puma, non accennando nemmeno ad una resistenza. Queste sono cose che fanno male al calcio.

Da domenica, il nostro campionato dovrà fare a meno di un grande interprete, probabilmente il più grande (e pesante) che c'era: ci mancheranno le sue verticalizzazioni, il suo dinamismo, i suoi scatti fulminei, quella sua voglia di non mollare mai che riusciva a trasmettere, oltre che ai compagni, anche agli avversari, che lo temevano e rispettavano.

Questa non è solo una sconfitta per il Milan, è una sconfitta per tutti noi.

Ciao, grande campione.


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lunedì 20 aprile 2009

IL POPOLO DEI MANIPOLATI

lunedì 20 aprile 2009 21
Altra domenica, stessa sorte. Balotelli è sceso in campo, e contro, più che gli 11 carenti serutitulati, si è trovato un intero (pseudo) stadio, riempito da un ammasso di capre piene di rancore ed odio per il numero 45 nerazzurro.

Il problema di questi signori è che non sanno assolutamente perchè ce l'abbiano tanto con Balotelli. Loro non ne hanno idea, si sono semplicemente svegliati una mattina consapevoli del fatto che Mario è uno stronzo.
Non è solo razzismo, perchè, se così fosse, lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato a tutti i coloured della serie A; il solo fatto che verso Muntari e Vieira non ci siano stati cori o grugniti vari, fa capire la situazione.

Il problema è che contro questo ragazzo, dalla partita contro la Roma in poi, è stata scatenata ad arte una campagna mediatica volta a farlo passare per l'individuo più deplorevole di questo mondo: prima di quella gara, l'avversione contro di lui proveniva soltanto da quei cavernicoli che non riescono ad accettare di vedere uno con la pelle nera giocare per la Nazionale italiana, essendo, oltretutto, il migliore di tutti.
Dopo quei gesti (linguaccia a San Panucci, cenno di silenzio alla benevolente curva romanista) l'odio nei confronti di Balotelli è diventato generale. Ogni tifoseria lo odia, lo bersaglia di insulti che sono a sfondo razziale soltanto perchè è la prima cosa alla quale possono attaccarsi, sapendo poi che si tratta sicuramente di un argomento nei confronti del quale Mario è molto sensibile e che quindi, premendo su quel tasto, è facile fargli perdere il controllo.

Questa situazione è venuta a crearsi esclusivamente per tutto il polverone che è stato tirato su dalle famose prostitute, che nel "caso-Balotelli" hanno visto una grandissima possibilità per attuare una ggrandissima, ma ggrandissima manipòlasiòne intelectuale (cit.). Ore ed ore di processi televisivi sul cattivone interista, articoli su articoli, prediche giunte dalle più disparate ed incompetenti fonti, interventi volti a depenalizzare l'insulto razzista, equiparandolo ad altri più comuni e tollerati: ne abbiamo viste (e sentite) di tutte.
Di fronte a questo bombardamento, la maggior parte della popolazione italiana, facilmente equiparabile ad un gruppo di ovini in libera uscita nei pascoli, ha reagito nell'unico modo in cui possono reagire dei soggetti privi di una qualsiasi propria personalità e coscienza critica: odiando, incondizionatamente, Balotelli.

Per portare un esempio, posso dirvi che la sera di Inter-Fiorentina ho visto la partita in compagnia di persone che non seguono minimamente il calcio, essendo semplicemente dei simpatizzanti viola. Eppure, pur non conoscendo praticamente nessun calciatore, il nome e la faccia di Balotelli suscitava in loro rancore, odio. Di calcio non sanno assolutamente niente, ma di Mario sanno che è "un pezzo di merda" e che "è insopportabile, vergognoso". Questo significa manipolare le opinioni, questa è la massima dimostrazione di cosa sia la manipolazione intellettuale tirata in ballo da Mourinho.

Nei confronti di Mario si è scatenato un vero e proprio clima di terrore: addirittura i tifosi della Samp, che all'Inter non portano certo rancore, si sono lanciati in cori a sfondo razzista. Il culmine l'abbiamo avuto domenica sera, quando non solo una curva di beceri, ma un intero stadio ha intonato all'unisono, per tutta la durata della partita, canti deplorevoli contro il miglior talento italiano, che ha le uniche colpe di essere un fenomeno e di avere la pelle nera.

Certo, Balotelli non è un tipo tranquillo, ed in campo non si comporta come Zanetti o Maldini; di fronte ad una situazione di questo tipo, però, ha dimostrato anche troppa maturità. Io, ad esempio, dopo il gol avrei come minimo fatto tre giri di campo con le chiappe di fuori, indicando ai gobbi il punto in cui dovevano inserirsi le loro speranze di rimonta.

Ora, finalmente, si è iniziato a parlare di quello che, ormai a tutti gli effetti, è diventato un problema. La speranza che si prendano provvedimenti seri c'è sempre, unita però alla consapevolezza che, con ogni probabilità, il tutto si risolverà con una multa pagata dalla società ed al massimo una giornata di squalifica al campo. Poi, tutto tornerà come prima, e gli insulti potranno ricominciare.

I cani che gesticono l'informazione nel nostro paese hanno creato questo clima ostile, la demenza del popolo ha fatto il resto.

Ora, tutta l'Italia odia Balotelli, e non sa perchè.

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domenica 19 aprile 2009

E PENSARE CHE..

domenica 19 aprile 2009 20

E pensare che, se Giovinco fosse entrato prima e se Tiago non si fosse fatto espellere, forse sareste stati a -7.
E pensare che a Genova una vittoria era raggiungibile, e se l'aveste portata a casa ora, forse, sareste a -4.
E pensare che, se all'andata Muntari non avesse segnato per sbaglio, ora magari il distacco sarebbe di un solo punto, e la settimana prossima avreste potuto anche trascorrere qualche ora in testa alla classifica.
Ne avete di cose a cui pensare, non ci sono dubbi.

A me, invece, pensare che eravate lì in trentamila a sburrare per un pareggio (che, oltre a chiudere il campionato, mette ulteriormente a rischio anche il secondo posto), fa godere davvero parecchio. Lo stesso effetto mi provoca riflettere sul fatto che, da quando non c'è più don Luciano Corleone, di polvere ne avete mangiata davvero parecchia.

Ora, mi aspetto uno scoppiettante fine di stagione, col gustoso duello Juve-Milan per accaparrarsi la posizione che da sempre contraddistingue il primo dei coglioni. Viste le due partecipanti, ed il premio in palio, sarà sicuramente una grande sfida, combattutissima ed incerta fino all'ultimo. Nedved contro Dinho, Poulsen contro Flamini, Molinaro contro Jankulovski: mmm, sono tutto bagnato.
Chi saranno i più coglioni? E' davvero arduo provare a rispondere. I requisiti li hanno tutte e due, sono caratteristiche innate.

Non ci resta che goderci questo grande confronto, mentre la noiosa Inter vince il quarto scudetto consecutivo, un'impresa apparentemente straordinaria ma che le ormai celeberrime meretrici faranno passare come un compitino svolto in maniera appena sufficiente.

Ora devo scappare, vado a preparare le trombette ed i coriandoli. Voi procuratevi fazzoletti e digestivi, che da qui a settembre è lunga.

P.S. : se Muntari contro di voi gioca sempre bene, vuol dire che avete davvero qualcosa che non va
P.S.2: insulti a Balotelli, prevedo una multa di 150 euro. La prossima volta faranno pagare lui.
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sabato 18 aprile 2009

CICLI

sabato 18 aprile 2009 3

Kakà: "Il Milan ha finito il ciclo"

Ancelotti: "No, il ciclo non è finito"

Insomma, si tromba o no? Leggi tutto...

WISH YOU WERE HERE


Andate a cagare, voi, Muntari, Asamoah, Hamsik, Palombo e compagnia bella.

Riprendiamoci sta capa pelata, che in quei due anni ci ha fatto vedere cos'è un centrocampista, cosa fa, come si comporta, com'è fatto. Ci ha mostrato come si sta in mezzo al campo, come si fanno le aperture di settanta metri, come si colpisce il pallone con l'esterno, ma anche come ci si fa il culo correndo dietro agli altri e come si possano giocare 50 partite all'anno tutte su altissimi livelli (a differenza di altri registi assonnati fatti passare per migliori al mondo, che, negli ultimi 5 anni, di grandi partite ne avranno fatte sei o sette). Ci ha mostrato, in poche parole, come si gioca al calcio.

E' stato anche il primo (e sfortunatamente l'unico) ad attaccare Adriano al muro, in quella clamorosa serata di merda a Villarreal, nella quale però, purtroppo, invece di cercare di tirar fuori la squadra dal baratro nel quale stava precipitando, si unì alle bisticce mettendosi a fare a schiaffi con Sorin e, più in generale, con qualsiasi cosa si muovesse.

A pensare che, da quando se n'è andato, ci dobbiamo puppare Vieira e i suoi cazzo di muscoli, che si strappano tutte le volte che si soffia il naso, mi viene da strapparmi i capelli e diventare come lui. Ha lasciato un buco enorme, che sarà difficilissimo da rimarginare. Quelli che ci hanno provato, ossia il lungagnone di pastafrolla ed il Tacchinardi ghanese, ci sono cascati dentro, al buco.

Per quanto mi riguarda, non ci sono Gerrard, Lampard o fenomeni vari che tengano: per me, questo qua è il numero uno. Capisco che possa essere un'opinione discutibile, ma per come la vedo io non c'è e non può esserci niente di meglio, nel ruolo di regista: ogni partita era una festa per gli occhi, faceva girare la squadra da solo. Se n'è andato proprio quando stavamo per iniziare a vincere, e rimarrà sempre il dubbio di come sarebbe stata l'Inter se fosse rimasto. Sicuramente sarebbe ancora titolare, e stasera sarebbe sceso in campo a Torino a far vedere a quei cavernicoli come si tratta la palla.
Purtroppo, però, se ne è tornato in Argentina, e quindi niente lezioni ai gobbi.

Vabbè, tanto io guardo Prison Break.

Per far aumentare le lacrime ed i lamenti, ecco un piccolo contributo video:




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venerdì 17 aprile 2009

VIGILIA DI TENSIONE

venerdì 17 aprile 2009 6
Pre Juve-Inter: dichiarazioni di un certo livello.
Inizia Cobolli Gigli, che in una delle sue ottocento interviste settimanali, esordisce oggi con un "Del Piero non si tocca". C'era proprio bisogno di precisare che Alex ha smesso di pasticciarsi come un tredicenne?
Comunque, pensandoci, ha fatto bene a dire così: sono sicuro che ci fosse la fila per toccarlo. Ehi voi, avventori inglesi, ladri di giovincelli: girate al largo da Del Piero, capito?

Dice la sua anche Ranieri: "Moratti spende? Non ha vinto per 10 anni...". In effetti, lui che in un paio di decenni da allenatore ha fatto razzie di titoli, facendo spendere alla sua società (per restare all'attualità) una quarantina di milioni per Tiago, Poulsen, Andrade ed Almiron, è sicuramente nelle condizioni di tirare frecciatine agli altri.

Mourinho, invece, si è limitato ad un "Vi facciamo il culo", senza addentrarsi troppo nei particolari. La verve dimostrata in conferenza stampa non è quella dei giorni migliori: preoccupante. Per domani temo un 4-2-3-1 con Obinna, Jimenez e Figo dietro ad uno scalpitante Crespo, una roba che non farebbero vedere neppure su Rotten.

I nervi sono tesissimi: io per esempio sono qua che mi contorco, terrorizzato all'idea dei cambi di passo di Nedved e dei lanci di Poulsen.

Comunque sia, domani sera non avrò tempo per questo match di beneficenza: ricomincia la quarta serie di Prison Break, dopo mesi di attesa. Ci eravamo lasciati con Sara che salva Micheal dai cattivoni della Compagnia, e la choccante conferma che la mamma dei fratelli Scofield-Burrows è viva ed ha Scylla con sè: la tensione è altissima.

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giovedì 16 aprile 2009

PER FARE UN ALBERO

giovedì 16 aprile 2009 9
CdA Juve, pomeriggio intenso

Ma perchè ai nostri, invece di dargli il ghetoreid, non li riempiamo di bombe come ai bei tempi?






"Al posto di Ranieri ci metterei Ulivieri, per..."








"Novellino!"







"e lasciami finire! ci metterei Ulivieri, perchè Ranieri...ehm...puzza"







"Ma perchè non mettiamo due squadre in campo? Così andiamo il doppio"






"Io per il prossimo anno riscatterei Knezevic, riprenderei Andrade e Almiron, e per l'attacco c'è quell'Adriano lì che non mi dispiace per niente"






"Alessio, certo che tu non ci capisci proprio un cazzo"







"Parli tu che hai appena confermato Ranieri"








"Su su, basta litigare, pensiamo alle cose serie. Chi prendiamo, Diego o Brocchi?






"Vabbè dai, qui dovremmo essere tutti d'accordo"







"Diego non lo voglio, non si addice al mio camaleonte solido!"







"Ha ragione il mister, prendiamo Brocchi che dà più sostanza"







"Il mio camaleonte ha bisogno di omaccioni rudi, non di ballerine. Andate subito a prendermi Christian!"






"Con Brocchi le nostre possibilità scudetto aumentano perlomeno al 40%. Comunque Del Piero non si vende, nemmeno per 120 milioni"





"Sentite, ma Blanc chi cazzo è? Quello dell'Inter?"








"Oh, Antò, vediamo di tornare a comandare sta baracca"
"Sì, ma Luciano dov'è?"
"Eh non so, era di là a minacciare Palladino, ora viene"





Aggiornamento: ho saputo che Tardelli, quand'era nel CdA della Juve, Novellino lo voleva per davvero.
E io che ci scherzavo, su queste cose. Leggi tutto...

SEX-APPEAL

Gisele Bundchen, a dicembre, ha scommesso sulla vittoria dello scudetto dell'Inter, e si sta preparando ad incassare 500000 dollari puliti puliti. Dopo la grande qualità dei trans che frequentano tesserati nerazzurri, dimostriamo che la nostra squadra attira anche le migliori top model: ne saranno felici coloro ai quali le sorpresine tra le gambe della partner non piacciono granchè. Comunque la si voglia vedere, l'Inter è sicuramente la squadra più sensuale del 2009.

Aldilà del fatale fascino della nostra squadra, il fatto della scommessa di Gisele fa riflettere. Considerando chi aveva puntato sul Milan e sulla Juve, però, non c'è molto da sorprendersi se le cose stanno andando come stanno andando.
D'altra parte, ad ognuno il suo: a noi lo scudetto e le attenzioni di fighe di livello, al Milan la leadership della Magic Cup e alla Juve Mughini.


(nella foto, in basso: le ragioni di un trionfo)

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martedì 14 aprile 2009

CHAMPIONS, CHE NOIA

martedì 14 aprile 2009 2
Cosa abbiamo imparato dalle ultime partite di Champions?
Facile, che è una competizione per scarponcelli. Come si fa soltanto a pensare di vedere una partita di questo sciocco torneo, quando nel proprio campionato si possono ammirare ogni domenica vere e proprie parate di stelle?

Mettiamoci nei panni di un tifoso del Milan: chi ce lo fa fare di sorbirci un noioso Chelsea-Liverpool, senza nemmeno un pallone d'oro in campo? Puah, una vera schifezza, insostenibile per chi è abituato agli altissimi standard che gli assi rossoneri sono in grado di fornire in ogni occasione.
In Italia siamo pieni di Palloni d'Oro, abbiamo il campionato più bello del mondo ed i migliori fuoriclasse. Fermiamoci un attimo a riflettere: nel nostro campionato milita nientepopodimeno che il club più titolato al mondo, e noi dovremmo metterci a vedere spettacolini di bassa lega come quelli offerti dalla Champions?
Ma poi, oh, c'è la Roma che gioca il calcio più spettacolare di ogni galassia, una roba che se l'avesse vista Rinus Michels si sarebbe sentito una merda. Il vero calcio totale lo fanno Spalletti, Taddei e Perrotta, altro che Cruijff, Neskeens e quel pivello di Rinus.

Come può un tifoso abituato alle geniali aperture di Muntari ed ai preziosismi di Poulsen, appassionarsi a queste partitelle fra inglesi e spagnoli? Come può il sostenitore di una squadra che si permette di mandare in tribuna tutte le domeniche uno come Digaofratellodikakà, mettersi davanti al divano ed apprezzare un pacchiano 4-4? Non è possibile.
Eppure ci stiamo provando ad esportare calcio: operazioni come quella tra Vieri e i Galaxy sono lì a testimoniarlo. Niente da fare, però: all'estero sono duri, non vogliono proprio capire. Se continuano così, rischiano grosso.

A noi cultori del bello, vedendo i quarti di Champions, viene automatico paragonare quelli che scendono in campo con i giocatori che possiamo ammirare tutte le domeniche. L'assurdità di confronti come Iniesta-Pirlo, Essien-Vieira, Lampard-Perrotta o Messi-Shevchenko ci balza subito all'occhio, e non possiamo far altro che schifarci. Assurdo solo pensare di paragonare gente che un ballondòr non l'hai mai visto nemmeno di striscio, giocatorucoli, mezze calzette, ai supercampioni d'europa e del mondo che militano nelle nostre big.

Siamo dei viziati, ecco la verità: dopo aver visto un Chievo-Milan, tutto il resto ti sembra merda. E allora, proprio come i bambini capricciosi, dobbiamo imparare ad assaggiare anche le cose che non ci piacciono, perchè è così che ci si comporta ("non si dice "che schifo", prima si assaggia e poi si mangia"). Non è giusto disprezzare le squadre degli altri campionati solo perchè non sono capaci di giocare, non sta bene.

Diamoci una regolata.


(nella foto: il nuovo acquisto dei Galaxy)

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IL BIG MATCH

Settimana importante, questa.
Eh sì, perchè è la settimana nella quale si svolgerà la grande sfida che tutti attendono da tempo. La tensione sale ogni giorno di più, i biglietti sono ormai esauriti da settimane: insomma, la febbre del big match ha ormai pervaso l'intero popolo calcistico italiano.

Due squadre, quelle che si affronteranno nella 32esima giornata di serie A, che promettono spettacolo. In classifica le separano parecchi punti, ma si sa che in sfide come queste certe cose non contano; conterà l'approccio alla partita, la determinazione, la voglia di vincere.
Non avrà nessuna importanza il fatto che una delle due protagoniste, nonostante un po' di appannamento nell'ultima gara, stia marciando alla grande, mentre l'altra stia accusando un brusco calo di condizione ed una preoccupante astinenza da vittorie, dopo gli ottimi risultati conseguiti fino a poco tempo fa.
Una grande squadra, anche in momenti di difficoltà come questo, dà sempre il massimo: perciò, anche se una vittoria probabilmente non cambierebbe gli esiti di una stagione che a questo punto può dirsi deludente, vedremo un undici che, per novanta minuti, metterà da parte i mugugni e darà il massimo per portarsi a casa tre punti comunque prestigiosi, in modo da "vendicare" la beffa subita all'andata.

Anche gli altri, quelli più su in classifica, hanno però una gran voglia di fare risultato: vuoi per allungare ulteriormente il margine sulle inseguitrici, e potersi permettere un finale di stagione in perfetto relax, vuoi per la soddisfazione di poter vincere un match del genere. Trionfare anche in questa partita, infatti, evidenzierebbe ancora una volta la loro superiorità sugli avversari, e conferirebbe al loro campionato un'aura di perfezione.

E' per tutti questi motivi che i tifosi di queste due compagini, ed anche quelli del resto d'Italia, stanno logorandosi nell'attesa di questo grande appuntamento.
Tenetevi forte, amici: questa è la settimana della resa dei conti, la settimana della grande sfida, della partita che tutti vorrebbero giocare.

E' la settimana di Cagliari-Napoli.

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sabato 11 aprile 2009

APLOMB

sabato 11 aprile 2009 12
Campionato riaperto.

Vieira e Figo: attenti a quei due.

Da Roma arrivano lezioni di stile: nel derby dell'amicizia, cinque espulsi in totale, scene di isteria varie e qualche accoltellamento lieve. Fortuna che Spalletti abbia stemperato i toni con tutto il suo aplomb.

Spalletti: "Decisivo il rigore non dato a Baptista. E' colpa dell'arbitro". Prima fa le prediche in conferenza stampa, poi si azzuffa con Tare nel sottopassaggio, e nel gran finale piange davanti alle telecamere. Un signore.

Necessario ricordare le parole di Bruno Conti: "Mourinho dovrebbe imparare da Spalletti". Un po' come dire che uno che vuole dimagrire dovrebbe imparare da Ancelotti.

Rosella Sensi: "Mourinho istiga alla violenza". Spalletti invece istiga alla raccolta delle margheritine.

Mexes, Panucci, De Rossi: 7 cartellini in 3. Ma il maleducato è Balotelli, figlio di quest'epoca senza ideali.

Nedved apre in due la testa di Mesto, Camoranesi sfodera il piede a martello. Balotelli, vergogna.

Juve battuta da un gol di Palladino: ecco cosa succede a dar via i campioni.

Intanto, mentre gli altri traccheggiano, un Milan scatenato espugna Wembley.

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venerdì 10 aprile 2009

REBUS

venerdì 10 aprile 2009 21

(4 parole)

Oggi, giochino divertente. Giusto per distrarsi un po', e non pensare al dramma di chi è triste ed insoddisfatto del suo lavoro, che gli fa guadagnare solo 6 milioni all'anno, gli permette di allenarsi ogni tre mesi, di bere come un alpino e di organizzare orge in casa propria in compagnia di milanisti.

Partecipate al giochino: in palio, la possibilità di fare una conferenza stampa in mutande nella quale annunciare l'addio temporaneo al vostro lavoro, ed un puttan-tour nella favela più "in" di Rio.

Un piccolo aiuto: ieri, la frase del rebus si è concretizzata. Leggi tutto...

giovedì 9 aprile 2009

ANIME NOBILI

giovedì 9 aprile 2009 2


Così, giusto per rinfrescare un po' le memorie.
Che ne pensate di questo pover'uomo e della sua defunta anima? Che ne pensate delle sue vedove che ogni domenica trovano cinque minuti per elogiarne la condotta e la moralità, e degli juventini che lo ammirano tutt'ora? Che ne pensate di chi gli affida regolarmente editoriali e gli chiede pareri vari, permettendogli addirittura di fare la predica al mondo del calcio italiano? Che ne pensate di quel simpaticone di suo figlio che si è beccato quattro anni di sospensione dall'albo dei procuratori?

Cose ne penso io, credo che lo possiate immaginare. E' più o meno quel che penso dell'articolo di Pellegatti che ho citato martedì, solo con un po' di disprezzo in più.
Ecco, più o meno, la mia opinione in merito si può riassumere in questo.

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CONFRONTI

Noi Muntari, loro Xavi, Fabregas, Essien.

Noi Vieira, loro Tourè, Mascherano, Carrick.

Noi Stankovic, loro Iniesta, Gerrard, Lampard.

Noi Mancini, loro Messi, Cristiano Ronaldo, Henry.

Noi Adriano, loro Drogba, Eto'o, Torres, Adebayor.

Noi Jimenez, loro Hleb, Park, Giggs.


Ma anche:

Noi Julio Cesar, loro Helton, Almunia, Victor Valdes.

Noi Samuel,
loro Bruno Alves, Evans, Piquè.

Noi Maicon,
loro Saponaru, Ivanovic, Arbeloa.

Noi Cambiasso,
loro Raul Meireles, Song, Eguren (?)

Noi Balotelli,
loro Mariano Gonzalez (!), Rodriguez, Nasri.

Noi Ibrahimovic,
loro Lisandro Lopez, Hulk, Llorente.


E quindi?
Quindi ci vogliono sì i campioni, ma il collettivo è ugualmente importante. Il fuoriclasse serve, ma la coesione della squadra, la sua capacità di aggredire gli spazi e di avere una manovra corale e soprattutto rapida, sono cose altrettanto fondamentali, come l'avere giocatori che non se la fanno nei pantaloncini nelle partite fondamentali.

Tralasciando il Barcellona, vero e proprio caso a parte, le partite di Champions ci hanno fatto vedere che, per andare avanti in Europa, prima dei fenomeni, serve ciò di cui parlo sopra: serve essere una squadra.
Fortunatamente, Mourinho dovrebbe sapere molto bene tutto ciò visto quel che ha fatto col Porto, dove aveva una sola prima donna (Deco) e grazie ad un gruppo fantastico e ad una squadra che giocava a memoria è riuscito a tagliare grandissimi traguardi.

Il fatto che tecnicamente l'Inter fosse inferiore al Manchester non può e non deve essere una scusante: il Porto martedì ci ha dimostrato che, dove non arriva la tecnica, arrivano sacrificio, voglia ed intelligenza. Con la nostra linea difensiva, i portoghesi avrebbero probabilmente vinto tre o quattro a zero, pur non avendo un centesimo della qualità degli avversari.

Viene allora da chiedersi: perchè non abbiamo giocato così anche noi, allora?
Perchè l'Inter non è fatta per quel tipo di gioco, direte voi.

E' vero, le caratteristiche dei nostri giocatori non sono quelle giuste per praticare il calcio aggressivo che serviva per mettere alla corda lo United, soprattuto all'andata: ma Mancini e Quaresma sono forse inferiori a Rodriguez, Hulk e Mariano? Stankovic è meno bravo di Meireles? No, non credo proprio. Quindi, è tutta questione di testa, di voglia, di palle. Si riassume tutto in queste tre cose, che a quanto pare importanti quanto tecnica e fantasia, e in alcuni casi addirittura di più.
Per carità, non voglio assolutamente dire che questa Inter manchi di temperamento o che non abbia un gruppo unito: una squadra che vince quattro (tre) campionati di fila non può prescindere da queste cose. L'Inter è una grandissima squadra, che ha però delle evidenti lacune che emergono con prepotenza quando gioca in Europa. Ha una manovra lenta, viaggia a folate e si affida esclusivamente alla qualità dei singoli per creare occasioni pericolose; tutto quello che, in Champions, bisogna evitare. Le squadre migliori, a centrocampo, schierano maestri del palleggio: noi terzini, stopper o randellatori.
I giocatori che avrebbero dovuto farci fare il salto di qualità in questo senso, ossia Muntari, Mancini e Quaresma, hanno tutti (o quasi) miseramente fallito, soprattutto per questioni che non hanno a che fare con le abilità tecniche ma che riguardano esclusivamente la personalità e la voglia di imporsi (ovviamente, sto parlando degli ultimi due).

Il modo per colmare queste lacune c'è, e da quanto ho capito Mou lo conosce. Subito dopo la partita di Manchester, ha detto che all'Inter servono più tecnica e più intensità: ok, esatto.
Lui deve essere il protagonista assoluto di questa "metamorfosi". Deve cambiare il modo di giocare della squadra, trasformarla nel famoso "blocco unico" e darle una dimensione internazionale, oltre a scegliere, insieme ai dirigenti, qualche acquisto mirato che ben si addica al progetto, senza compiere i clamorosi errori dello scorso anno.
Questo è tutto ciò che manca all'Inter: un gioco "europeo" e qualche innesto di qualità.
Non è poco, ma nemmeno tanto. Soprattutto, se ci si mette a guardare in casa d'altri e ci si accorge di come sono messi.

Sono queste cose che, per citare Settore, ci permetteranno (forse) di schiacciare il Caps Lock e di definire la nostra squadra non più soltanto "grande", ma "Grande".
Sarò un illuso, ma io ci credo.
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mercoledì 8 aprile 2009

NON SI VENDE KAKA'

mercoledì 8 aprile 2009 3
"Mi piace molto la Premier League, potrebbe essere una mia scelta se lasciassi il Milan. Ogni volta che mi è possibile cerco sempre di condividere esperienze con gli amici che giocano in altri campionati. E tutti i giocatori con cui ho parlato che giocano, o hanno giocato, in Inghilterra, mi dicono la stessa cosa: che è un campionato duro, molto veloce ed estremamente competitivo".
Kakà

C'è chi deve vedersela con le prostitute intellettuali, e chi con le battone vere e proprie.
Questo sì che è attaccamento alla maglia: ogni giorno esce una nuova notizia su Kakà e sul suo trasferimento dal Milan. Il diretto interessato, da vero cuore rossonero, ogni volta nicchia e strizza l'occhio alla nuova possibile destinazione, oltre a denunciare pubblicamente le clamorose carenze del fantasmagorico Milan Lab e dei medici che, cercando di guarirlo a suon di pozioni, lo hanno tenuto fermo per un mese per un male misterioso.
Probabilmente, Dio deve aver cominciato a capirne di calcio e sta consigliando al suo discepolo più valoroso di cambiare aria, vista l'incetta di terzi, quarti e quinti posti che il Milan sta facendo in questi anni, e che continuerà a fare perlomeno per un'altra decina di stagioni.

Amici rossoneri, mobilitatevi: andate sotto casa di Ricky armati di striscioni strappalacrime e lanciatevi in cori e manifestazioni d'affetto! Vedrete che il vostro eroe non vi lascerà, resterà sempre con voi a lottare con Genoa e Fiorentina. Almeno finchè non si presenterà da lui l'emissario di una qualsiasi società del globo con in mano un contrattino molto attraente.



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martedì 7 aprile 2009

ADEBAYOR CHI?

martedì 7 aprile 2009 7
Avete visto cos'ha fatto Adebayor stasera, no? Ora, gol così non ne farà tutti i giorni, ma sul fatto che si tratti di un campione (con grandi margini di miglioramento, fra l'altro) non ci sono dubbi. Con quella struttura fisica, quella velocità e quella tecnica, ha tutto per diventare il miglior centravanti al mondo.
Eppure, a settembre dell'anno scorso, c'era qualcuno che non lo riteneva un pezzo poi così pregiato. In un sontuoso articolo sul mercato del Milan, uno stimato e brillante giornalista dava un bel 9,5 alla campagna condotta dalla sua società, lanciandosi in considerazioni tecniche davvero argutissime sul centravanti dell'Arsenal e sui nuovi acquisti dei rossoneri, rivelatisi poi dei rinforzi davvero azzeccati.
Niente da dire, se non che questo è davvero uno che se ne intende.
Ecco l'articolo, un vero e proprio pezzo di storia giornalistica.
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Appena letto i voti sul mercato pubblicati su Sportmediaset.it, ho telefonato al responsabile del sito, dicendogli: "Scusa, devi aver invertito il voto. Il collega avrà certamente messo 9 ½ alla campagna acquisti del Milan, e tu hai scritto 6 ½ . Può capitare!" Lui, piccato, mi risponde: "No, guarda. Abbiamo proprio dato 6 ½. 6 ½" La campagna acquisti che ha portato, a Milano, 6 nazionali, Ronaldinho, Flamini, Zambrotta, Senderos, Shevchenko e Borriello, più Abbiati, Antonini, Cardacio e Viudez "permette", dunque, al Milan di avere alle spalle, quanto a voto per la campagna rafforzamento solo Bologna ,Cagliari, Lecce, Lazio, Palermo, Reggina, Sampdoria e Siena.
Meno male, siamo al dodicesimo posto!!! Magari se il Milan avesse comprato anche Drogba e Cristiano Ronaldo, saremmo precipitati certamente al terzultimo o al penultimo posto. Sì, perché ai rossoneri serviva un solo giocatore. Il grande e unico Adebayor, già più volte in lizza per il "Pallone d'Oro", uno dei cannonieri più prolifici degli ultimi anni, come sta confermando anche in questa stagione, dove, in 3 partite, ha segnato ben 0 gol! Lui, però è uno che permette alla squadra di salire, mentre Dinho che cosa fa? La fa scendere forse?
Eh, però l'età passa per tutti. Infatti Ronaldinho da 28 anni passerà a 29, Flamini da 24 a 25, Senderos (ecco accontentati quelli del partito "Serve un difensore !") da 23 a 24, e Borriello addirittura da 26 a 27 anni. Però c'è Zambrotta di 31 anni, uno scandalo!!! Se poi qualche altra squadra vuole comprare il trentenne Lampard, è solo per dare maturità ed esperienza alla squadra, una squadra dove Javier Zanetti, classe 1973, si è fermato a... 25 anni! So che siete certamente sorpresi dell'età dell'ancora eccellente capitano dell'Inter, perché mai si è sottolineato questo dato. Conoscete tutti a memoria,invece, l'età del povero Inzaghi, coetaneo dell'argentino, ma che, a furia di scriverlo, sembra che di anni ne abbia... 45 !
Tanti grandi campioni per Ancelotti? Allora diamo un 6 e mezzo, perché è stata una campagna acquisti che creerà difficoltà al tecnico, che deve gestire una...polveriera. Intanto a Milano, ma non sulla sponda rossonera, il primo ad esplodere è Crespo, tagliato dalla lista Uefa. Chiusa parentesi. Gli altri allenatori, invece, stanno benissimo. Ranieri deve mettere in panchina o Trezeguet o Del Piero o Amauri o Iaquinta. Mourinho deve decidere tra Adriano, Balotelli, Cruz, Crespo ed Ibrahimovic. I problemi, però, li ha solo Carlo Ancelotti. Mah!!
Vado a vedere chi precede il Milan, in questa classifica del mercato in parità con Chievo, Udinese, Torino, Roma e Juventus, bontà loro, Catania ed Atalanta. Ben un punto dietro il Genoa, che ha acquistato Matteo Ferrari, Papasthopuolos, Mesto, Modesto, Palladino, Gasbarroni e Milito. Un punto e mezzo dietro la Fiorentina, regina del mercato, con Gilardino, Jovetic, Almiron, Melo, Vargas ,Comotto e Zauri. Beh ,l'Inter è sempre fuori gara! Quaresma, costato il 50 per cento più di Ronaldinho, Mancini e Muntari, sono sufficienti a regalare un punto in più, rispetto ai cugini. Cugini rossoneri, che, altro dato magari da tenere in conto, terminano a + 5 milioni di euro, mentre altre chiudono con il solito e classico passivo over 50 milioni.
Io insisto e non ti credo, caro amico. Il voto è 9 e mezzo, l'errore è certamente il tuo. Oppure non ho capito nulla io e i 41.000 abbonati , 7 volte Campioni d'Europa ed ancora oggi Campioni del Mondo. Eh, però l'età è passata anche per loro, che si sono divertiti con i grandi giocatori di ieri, di oggi e di domani, Campioni da 10 e lode!!!
Carlo Pellegatti
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Adebayor? Ma chi è? Ma se ha fatto 0 gol nelle prime 3 partite di campionato? Mah, uno con uno score così non può che essere un povero brocco. Carlo fa bene ad usare una frase piena d'ironia come "uno dei cannonieri più prolifici degli ultimi anni": i trenta e passa gol dell'anno scorso li avrebbe segnati chiunque, Borriello ne avrebbe fatti perlomeno una cinquantina. Questo lungagnone non è capace, è sotto gli occhi di tutti. E non è nemmeno mai stato in lizza per il pallone d'oro! Ma come si fa soltanto a pensare di acquistare una simile merdaccia, quando si ha la possibilità di mettere le mani sull'elefantino brasiliano e lo zio di Shevchenko?

Pellegatti non è altro che un fine intenditore. Il 9,5 alla campagna acquisti del Milan ci sta tutto. Con Senderos (che ha accontentato a suon di prestazioni capolavoro quei matti del partito "serve un difensore!"), Ronaldinho, Flamini, Zambrotta, Shevchenko e Borriello, più Abbiati, Antonini, Cardacio e Viudez, l'Invincibile Armada ha ripreso vita.
Eh sì, quel cane del responsabile del sito deve aver per forza sbagliato, come si fa a dare un 6,5 a questo ben di dio? E non era ancora arrivato Beckham!
Ma vi rendete conto? Sei e mezzo ad una società che ha portato a Milanello l'allegria, diciotto palloni d'oro, enormi patrimoni d'esperienza ed anche dei grandi mammiferi, per la gioia degli zoologi che hanno visto calcare il prestigioso campo di San Siro da prestigiosi esemplari sudamericani.

La chiusura, poi, è da applausi: non posso esimermi dal citarla nuovamente.

"Io insisto e non ti credo, caro amico. Il voto è 9 e mezzo, l'errore è certamente il tuo. Oppure non ho capito nulla io e i 41.000 abbonati , 7 volte Campioni d'Europa ed ancora oggi Campioni del Mondo. Eh, però l'età è passata anche per loro, che si sono divertiti con i grandi giocatori di ieri, di oggi e di domani, Campioni da 10 e lode!!!"

Essì Carlo, pare proprio che tu non c'avessi capito un cazzo.
Per queste panzane, più che qualsiasi commento o valutazione, quel che ci vuole è questo.


(nella foto: seru palloni d'oru. che schifu)

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