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sabato 24 aprile 2010

CHE PALLE

sabato 24 aprile 2010 3

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venerdì 26 marzo 2010

VIGNETTA!

venerdì 26 marzo 2010 9

Come un boato nel silenzio, un fulmine a ciel sereno, un’espulsione contro il Milan, ecco spuntare una vignetta. Oh, sì.

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martedì 23 marzo 2010

IL TAMPONAMENTO

martedì 23 marzo 2010 14

La settimana del sorpasso si è conclusa con un tamponamento evitato per un pelo, con il vecchio col cappello che inchioda improvvisamente per far attraversare la strada ad un passero mentre tu stai mandando un messaggio ed hai due dita nel naso. Non so quanto calzi questo “correlativo oggettivo” (sarebbe meglio abbondare con le virgolette), ma mi andava molto di scrivere del vecchio col cappello, visto che ieri mattina ho avuto il piacere di farmi sbarrare la strada da uno dei maggiori esponenti di questa discutibile categoria di automobilisti. Credo che facesse parte dei GPPRICSLSQSIRMAN, Gente Pagata Per Romperti I Coglioni Sbarrandoti La Strada Quando Sei In Ritardo Ma Anche No, la celeberrima organizzazione che invia giornalmente su tutte le strade milioni di vegliardi, profutamente stipendiati per piantarsi davanti alla macchina di una persona che ha visibilmente fretta con l’espresso ordine di non superare i 13 km/h e di seguire complicate traiettorie che gli permettano di occupare l’intera carreggiata, rendendo impossibile il sorpasso.

Poi volevo parlare del tamponamento evitato per un pelo, visto che vicino all’università un altro GPPRICSLevvabbè ha tentato di prendermi in pieno con l’intento di intrappolarmi in un CID dai mille risvolti, risultato per il quale sarebbe stato ricompensato con dei bei soldoni in busta paga. Ma finiamola qui, sto divagando.

Ieri sera mi sono sorbito circa metà del pessimo teatrino Balotelli-Striscia, col succinto e provocante Staffelli che ha portato in dono al nostro problematico attaccante una maglia del Milan, un rigore dubbio e una maglietta di solidarietà recitante “se saltelli muore Staffelli”. Senza rancore eh Mario (anzi, forse un po’) (sì, diciamo con rancore, altro che tenerla, quella maglia), ma du palle. E sempre senza..anzi, con rancore, Striscia, Mediaset, Fininvest e i quattro miliardi di manifestanti in piazza, andate a dare tapiri a Pato che si strappa facendosi il bidet o al Maiale che è stato farcito anche dal Blackburn, che è gente che merita.

Se poi volete esagerare, portatene qualcuno anche al garbato vicepresidente, l’uomo che ha lo stile di non parlare degli arbitri, ed anche quello di sfollare in un quarto di Champions.

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giovedì 26 novembre 2009

VIGNETTE

giovedì 26 novembre 2009 4

Oggi, protagonisti delle vignette gli juventini che si erano offesi dopo che i loro cori sono stati ritenuti non razzisti, e ieri sera hanno voluto smentire ogni illazione sul proprio conto.

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lunedì 23 novembre 2009

FERMATE IL NEGRO

lunedì 23 novembre 2009 12

E’ ufficialmente ripartita la caccia al negro. Dopo qualche mese di stallo, in cui Balotelli ha preso insulti a domeniche alternate, adesso siamo finalmente tornati a pieno regime, ed addirittura con un nuovo record: infamate in due stadi diversi, nella stessa giornata di campionato.

A Bologna, il negretto si è reso colpevole di sconsiderate gesta come un paio di sbuffate ed una vergognosacensurabbiledanunfavedèairegazzini entrata da dietro su Raggi che gli è costata un CARTELLINO GIALLO (IH!!!!), punizione nella quale possono incorrere soltanto i peggiori individui di questo universo. Il pubblico, sconvolto da questa disumana ondata di crudeltà, ha giustamente inveito contro l’orribile mostro e gli si è scagliato contro, senza saperne bene il perché.

image Una scena di uno dei film dedicati a Balotelli, il primo serial killer senza il pollice opponibile

Solo grazie al pubblico di Torino, però, si è concretizzato il record: i raffinati supporters juventini - quelli che l’anno scorso hanno sfogato il loro odio per il mostro venuto dall’Africa spiegando che “l'avversione per Balotelli è dovuta al suo comportamento ritenuto antisportivo e non al colore della pelle” (“frase” presa direttamente dal comunicato degli ultras gobbi) – hanno prima  fischiato l’annuncio con il quale la loro società dichiarava di schierarsi contro il razzismo, per poi iniziare gli ululati contro l’animale che ogni domenica, con i suoi comportamenti dissennati, mette a repentaglio l’intero movimento calcistico.

imageBalotelli, subito dopo l’entrata su Raggi 

Tutti noi speriamo che questo pazzo la smetta, che qualcuno lo ingabbi per evitare che qualche innocente ci vada di mezzo; urge un appello alle autorità, affinchè la gente sia messa a conoscenza del rischio che corre a trovarsi nei pressi di questo pericolo pubblico. Proteggiamo le nostre donne e i nostri bambini! Dotiamo le forze dell’ordine di proiettili e di sedativi in modo che, nel caso in cui l’energumeno dovesse attaccare, possano fermarlo all’istante, preferibilmente per sempre.

CatturalBret Easton Ellis ha recentemente dichiarato di essersi ispirato a Balotelli per creare Patrick Bateman 

Da oggi dovrebbe essere disponibile un numero verde della protezione civile: chiunque avvisti il bestio in giro è tenuto a chiamare e a fornire quante più informazioni possibili. C’è bisogno di tutti, per assicurarlo finalmente alla giustizia.

P.S. : questo è il mio ultimo post su Balotelli, visto che ne ho già scritti abbastanza spiegando in modo anche abbastanza chiaro (credo) il motivo per il quale questi poveri mentecatti fanno bubbù allo stadio. Ne scriverò ancora solo in caso di stravolgimenti che, in questo momento, non credo davvero possibili. Comunque sia, per chi volesse, ecco i link agli articoli:

http://milanellobianco.blogspot.com/2009/04/il-popolo-dei-manipolati.html

http://milanellobianco.blogspot.com/2009/03/alla-gogna.html

http://milanellobianco.blogspot.com/2009/03/i-codici-del-gruppo.html

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giovedì 19 novembre 2009

TIFO MILAN

giovedì 19 novembre 2009 16

No, non sto facendo un clamoroso outing. E’ il titolo della vignetta.

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lunedì 2 novembre 2009

VIGNETTE

lunedì 2 novembre 2009 38

Come Ghedini incalza Vauro, accusandolo di risparmiare il PD dalle sue sagaci battute, così un µ qualsiasi si trova costretto a trovare nuovi protagonisti alle sue vignette.

Ebbene sì. Minacciato e insultato via mail nientepopòdimeno che da Delpieroking (l’anonimo donatore che ha allietato i nostri pomeriggi altrimenti bui), mi trovo costretto a produrre materiale contro i miei beniamini nerazzurri.

Vabbè dai, scherzavo. Nessuna minaccia. Sappiamo bene che Delpieroking non sa scrivere e-mail.

Nelle vignette di oggi, vi presentiamo Balotelli, che rivela la sua segretissima passione per la velocità e, in esclusiva per Milanello Bianco, le immagini dell’incontro Mancini-Moratti, che ha portato alla rescissione del contratto dell’ex tecnico dell’Inter.

E poi, immancabile, l’implosione atomica della banda di Ciro.

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µ.

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venerdì 30 ottobre 2009

LA REGOLA DEL 5

venerdì 30 ottobre 2009 33
Ogni volta che l'Inter segna cinque gol mi viene in mente Lucescu. La regola del cinque a San Siro era una figata, lo erano un po' meno la regola dello zero in trasferta e la regola del Milan in classifica, a meno 800 punti dalla vetta.

Ieri ho riscoperto sensazioni che erano assopite da anni, cose che, con l'Inter pragmatica e vincente (anche se sempre esposta a follie varie) degli ultimi anni, avevo dimenticato (per fortuna,  aggiungerei ) (quante parentesi) . Con Santon in versione Gilberto, ogni discesa sulla sinistra era un brivido: sembra che 'sti ragazzi facciano a turno a soffrire di turbe adolescenziali. Balotelli l'anno scorso, Santon adesso: non vorrei che il prossimo anno toccasse a Favalli.

Comunque sia, quest'Inter lo spettacolo alla Lucescu lo offre spesso, e non contro Venezia ed Empoli. Nelle prime dieci giornate si contano un 4-0 al Maifredi Team, un 5-0 al Genoa e un 5-3 al Palermo, risultati che, se li avesse fatti qualcun altro, leggeremmo tutti i giorni di "Barça d'Italia", "Meravigliosi", "Gladiatori", eccetera. Eppure, fino ad una settimana fa, si parlava di esonero per Mourinho e di ultimatum di Moratti, come se fossimo quinti a nove punti dalla prima in classifica. Massimo, hanno ragione: è l'ora di prendere provvedimenti, ingaggia Ferrara e facciamola finita.

Tornando alla partita col Palermo, a impressionare di più è stato Balotelli. La cosa che mi ha colpito maggiormente è che, nonostante la prova-monstre, abbia dato l'impressione di poter fare molto di più. Uno così è bene che non ci vada, in nazionale: a forza di giocare con quelli là, sotto la direzione di Lippi, potrebbe solo peggiorare. Basta vedere cos'è successo a  Santon da quando ha esordito.

Unica nota stonata di ieri sera, il passo indietro nella classifica dei secondi tempi: un 1-3 che pesa. Fortuna che la capolista, a Napoli, non è riuscita a fare meglio. Il problema è che loro sono in testa anche alla classifica delle partite giocate a Madrid e a Verona, oltre che a quella delle gare giocate senza Kaladze. Quindi, c'è da rincorrere. Magari entro Natale ce la facciamo.

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mercoledì 23 settembre 2009

VACCATE DEGNE DI NOTA

mercoledì 23 settembre 2009 4

Non usa mezzi termini mister Ventura quando, "interrogato" dai giornalisti in merito ai cori razzisti ai danni di Mario Balotelli in Cagliari-Inter, afferma schietto: "Ho una teoria terra-terra: Balotelli fa di tutto, e qui cito Mourinho, per non farsi adorare dalla gente". Il tecnico del Bari prosegue, poi, commentando i fischi che il giovane attaccante nerazzurro ha ricevuto domenica scorsa a Cagliari, città dove ha allenato quattro anni e dove - sottolinea - non ha "mai trovato tifosi che odiano, anche perché sono sempre stati fuori dalle tradizionali rivalità dei gruppi della penisola".

"Cassano - aggiunge poi Ventura - ha buttato via una parte della sua carriera per certe intemperanze, soprattutto in chiave Nazionale. Allo stesso modo Balotelli, che è una grande espressione del calcio italiano, dovrebbe tenere conto che la strada per emergere non è quella dello stile o degli atteggiamenti forzati".

Giampiero Ventura

Eccolo, il fenomeno di giornata. Mi tornano in mente i tempi del dopo Inter-Roma, quando a qualsiasi inetto veniva permesso di dire la sua sul teppistello interista. Questi geni, capeggiati da un super Zazzaroni (che qui toccò l’apice di una carriera) e dall’indimenticabile Roberto Renga (ecco il pezzo che lo consegnò alla storia, insieme ad altri capolavori senza tempo come l’intervista ad un Totti indignato), mi diedero davvero molto lavoro. Un po’ perché in quel periodo non avevo davvero un cazzo da fare, un po’ perché ogni giorno se ne sentivano veramente di enormi ed in qualche modo dovevo pur sfogarmi (se ora state leggendo questo, è anche e soprattutto grazie all’opera dei signori qua sopra, che mi hanno costretto a creare questo sito).

Ora, a mesi di distanza, leggere qualcosa di simile mi ha fatto riprovare le sensazioni di un tempo. Sono stato non dico felice, ma quasi, quando ho letto le fregnacce di Ventura. Era davvero da troppo che qualcuno non diceva vaccate degne di nota sull’argomento, temevo quasi che lo facessero apposta per farmi tornare disoccupato. E per vaccate degne di nota intendo assurdità pronunciate da qualcuno che non ha assolutamente seguito approfonditamente i fatti, ma ha sentito pontificare, chessò, Liguori e si è convinto che quel che questi dice sia la verità.

Tanto tempo senza poter ridere di queste boiate, e poi – finalmente - eccolo, il fenomeno. Su, amici: forza Zazza, forza Renga, forza Ordine! Datemi lavoro! Ci si era messo pure Travaglio a sparare cazzate (anche se continuo a sperare che quell’articolo non sia suo, o che l’abbia scritto da ubriaco), e ora nessuno mi fa più felice!

Imitate Giampiero: un bel luogo comune per iniziare, una frecciatina a Mourinho (che ignora del tutto la vostra esistenza e si farà beffe delle vostre prediche) e infine una bella considerazione alla Lippi, del tipo “Mai visto un gay nel calcio” (ma d’altra parte lui non si era mai accorto nemmeno dei giocatori pieni di creatina, degli arbitri compiacenti, dei campionati truccati, delle carriere stroncate, ecc. Tutti quegli anni passati all’oscuro dei fatti. Pover’uomo). Ecco la ricetta per rilasciare una dichiarazione che mi dia lavoro e che dia un senso alla mia attività.

Suvvia, non posso mica sempre inventarmi le storie sulle gengive di Ronaldinho, eh! Ho bisogno di voi.

Piccolo spazio per le questioni personali: se qualcuno volesse chiarirsi le idee sulla multa di Mutu, legga qua. Magari si è perso qualche particolare.

 

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lunedì 20 aprile 2009

IL POPOLO DEI MANIPOLATI

lunedì 20 aprile 2009 21
Altra domenica, stessa sorte. Balotelli è sceso in campo, e contro, più che gli 11 carenti serutitulati, si è trovato un intero (pseudo) stadio, riempito da un ammasso di capre piene di rancore ed odio per il numero 45 nerazzurro.

Il problema di questi signori è che non sanno assolutamente perchè ce l'abbiano tanto con Balotelli. Loro non ne hanno idea, si sono semplicemente svegliati una mattina consapevoli del fatto che Mario è uno stronzo.
Non è solo razzismo, perchè, se così fosse, lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato a tutti i coloured della serie A; il solo fatto che verso Muntari e Vieira non ci siano stati cori o grugniti vari, fa capire la situazione.

Il problema è che contro questo ragazzo, dalla partita contro la Roma in poi, è stata scatenata ad arte una campagna mediatica volta a farlo passare per l'individuo più deplorevole di questo mondo: prima di quella gara, l'avversione contro di lui proveniva soltanto da quei cavernicoli che non riescono ad accettare di vedere uno con la pelle nera giocare per la Nazionale italiana, essendo, oltretutto, il migliore di tutti.
Dopo quei gesti (linguaccia a San Panucci, cenno di silenzio alla benevolente curva romanista) l'odio nei confronti di Balotelli è diventato generale. Ogni tifoseria lo odia, lo bersaglia di insulti che sono a sfondo razziale soltanto perchè è la prima cosa alla quale possono attaccarsi, sapendo poi che si tratta sicuramente di un argomento nei confronti del quale Mario è molto sensibile e che quindi, premendo su quel tasto, è facile fargli perdere il controllo.

Questa situazione è venuta a crearsi esclusivamente per tutto il polverone che è stato tirato su dalle famose prostitute, che nel "caso-Balotelli" hanno visto una grandissima possibilità per attuare una ggrandissima, ma ggrandissima manipòlasiòne intelectuale (cit.). Ore ed ore di processi televisivi sul cattivone interista, articoli su articoli, prediche giunte dalle più disparate ed incompetenti fonti, interventi volti a depenalizzare l'insulto razzista, equiparandolo ad altri più comuni e tollerati: ne abbiamo viste (e sentite) di tutte.
Di fronte a questo bombardamento, la maggior parte della popolazione italiana, facilmente equiparabile ad un gruppo di ovini in libera uscita nei pascoli, ha reagito nell'unico modo in cui possono reagire dei soggetti privi di una qualsiasi propria personalità e coscienza critica: odiando, incondizionatamente, Balotelli.

Per portare un esempio, posso dirvi che la sera di Inter-Fiorentina ho visto la partita in compagnia di persone che non seguono minimamente il calcio, essendo semplicemente dei simpatizzanti viola. Eppure, pur non conoscendo praticamente nessun calciatore, il nome e la faccia di Balotelli suscitava in loro rancore, odio. Di calcio non sanno assolutamente niente, ma di Mario sanno che è "un pezzo di merda" e che "è insopportabile, vergognoso". Questo significa manipolare le opinioni, questa è la massima dimostrazione di cosa sia la manipolazione intellettuale tirata in ballo da Mourinho.

Nei confronti di Mario si è scatenato un vero e proprio clima di terrore: addirittura i tifosi della Samp, che all'Inter non portano certo rancore, si sono lanciati in cori a sfondo razzista. Il culmine l'abbiamo avuto domenica sera, quando non solo una curva di beceri, ma un intero stadio ha intonato all'unisono, per tutta la durata della partita, canti deplorevoli contro il miglior talento italiano, che ha le uniche colpe di essere un fenomeno e di avere la pelle nera.

Certo, Balotelli non è un tipo tranquillo, ed in campo non si comporta come Zanetti o Maldini; di fronte ad una situazione di questo tipo, però, ha dimostrato anche troppa maturità. Io, ad esempio, dopo il gol avrei come minimo fatto tre giri di campo con le chiappe di fuori, indicando ai gobbi il punto in cui dovevano inserirsi le loro speranze di rimonta.

Ora, finalmente, si è iniziato a parlare di quello che, ormai a tutti gli effetti, è diventato un problema. La speranza che si prendano provvedimenti seri c'è sempre, unita però alla consapevolezza che, con ogni probabilità, il tutto si risolverà con una multa pagata dalla società ed al massimo una giornata di squalifica al campo. Poi, tutto tornerà come prima, e gli insulti potranno ricominciare.

I cani che gesticono l'informazione nel nostro paese hanno creato questo clima ostile, la demenza del popolo ha fatto il resto.

Ora, tutta l'Italia odia Balotelli, e non sa perchè.

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domenica 19 aprile 2009

E PENSARE CHE..

domenica 19 aprile 2009 20

E pensare che, se Giovinco fosse entrato prima e se Tiago non si fosse fatto espellere, forse sareste stati a -7.
E pensare che a Genova una vittoria era raggiungibile, e se l'aveste portata a casa ora, forse, sareste a -4.
E pensare che, se all'andata Muntari non avesse segnato per sbaglio, ora magari il distacco sarebbe di un solo punto, e la settimana prossima avreste potuto anche trascorrere qualche ora in testa alla classifica.
Ne avete di cose a cui pensare, non ci sono dubbi.

A me, invece, pensare che eravate lì in trentamila a sburrare per un pareggio (che, oltre a chiudere il campionato, mette ulteriormente a rischio anche il secondo posto), fa godere davvero parecchio. Lo stesso effetto mi provoca riflettere sul fatto che, da quando non c'è più don Luciano Corleone, di polvere ne avete mangiata davvero parecchia.

Ora, mi aspetto uno scoppiettante fine di stagione, col gustoso duello Juve-Milan per accaparrarsi la posizione che da sempre contraddistingue il primo dei coglioni. Viste le due partecipanti, ed il premio in palio, sarà sicuramente una grande sfida, combattutissima ed incerta fino all'ultimo. Nedved contro Dinho, Poulsen contro Flamini, Molinaro contro Jankulovski: mmm, sono tutto bagnato.
Chi saranno i più coglioni? E' davvero arduo provare a rispondere. I requisiti li hanno tutte e due, sono caratteristiche innate.

Non ci resta che goderci questo grande confronto, mentre la noiosa Inter vince il quarto scudetto consecutivo, un'impresa apparentemente straordinaria ma che le ormai celeberrime meretrici faranno passare come un compitino svolto in maniera appena sufficiente.

Ora devo scappare, vado a preparare le trombette ed i coriandoli. Voi procuratevi fazzoletti e digestivi, che da qui a settembre è lunga.

P.S. : se Muntari contro di voi gioca sempre bene, vuol dire che avete davvero qualcosa che non va
P.S.2: insulti a Balotelli, prevedo una multa di 150 euro. La prossima volta faranno pagare lui.
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sabato 11 aprile 2009

APLOMB

sabato 11 aprile 2009 12
Campionato riaperto.

Vieira e Figo: attenti a quei due.

Da Roma arrivano lezioni di stile: nel derby dell'amicizia, cinque espulsi in totale, scene di isteria varie e qualche accoltellamento lieve. Fortuna che Spalletti abbia stemperato i toni con tutto il suo aplomb.

Spalletti: "Decisivo il rigore non dato a Baptista. E' colpa dell'arbitro". Prima fa le prediche in conferenza stampa, poi si azzuffa con Tare nel sottopassaggio, e nel gran finale piange davanti alle telecamere. Un signore.

Necessario ricordare le parole di Bruno Conti: "Mourinho dovrebbe imparare da Spalletti". Un po' come dire che uno che vuole dimagrire dovrebbe imparare da Ancelotti.

Rosella Sensi: "Mourinho istiga alla violenza". Spalletti invece istiga alla raccolta delle margheritine.

Mexes, Panucci, De Rossi: 7 cartellini in 3. Ma il maleducato è Balotelli, figlio di quest'epoca senza ideali.

Nedved apre in due la testa di Mesto, Camoranesi sfodera il piede a martello. Balotelli, vergogna.

Juve battuta da un gol di Palladino: ecco cosa succede a dar via i campioni.

Intanto, mentre gli altri traccheggiano, un Milan scatenato espugna Wembley.

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martedì 17 marzo 2009

ALLA GOGNA

martedì 17 marzo 2009 9
Domani sarà un grande giorno. Sì, perchè finalmente tutti, ma proprio tutti quelli che vogliono infamare Balotelli potranno farlo, e senza nemmeno dover andare allo stadio!

Come fare? Facilissimo. Il numero 45 nerazzurro verrà messo alla gogna in pubblica piazza, e chiunque lo vorrà potrà apostrofarlo con offese e sberleffi di ogni tipo, senza che il negretto in questione possa mostrare la lingua, o esibirsi in qualche altro tribale gesto di stizza come suo solito.
Accorrete numerosi: potrete sfogarvi su Balotelli, offrirgli banane e fargli il verso di Tarzan, e tutto senza che qualche giudice rompiballe vi annoi con un'assurda multa! Un'occasione ghiotta per grandi e piccini, sicuramente da non perdere.
Sei un "tifoso"? Sei un "giornalista"? Sei un ignaro coglione la cui mente è manipolata da Controcampo? Sei tutte e tre le precedenti cose?
E allora domani non puoi mancare, perchè sarà davvero la tua giornata. Pensa, pensa: quel buzzurro lì, appeso in mezzo ad una piazza tutto per te, per te che ti sei sentito offeso dalla linguaccia a Panucci e/o dallo "alzati merda" a Cristiano Ronaldo. Per te che è da un po' che vuoi diglierne quattro, ed insegnargli un po' di buona educazione a quello svergognato, baluba che non è altro.
Venghino signori, venghino: gli autori dei migliori insulti verranno premiati con un cd di urla sconnesse, ottimo per esercitarsi a casa, ed un prezioso articolo contenente la settimanale predica di Luciano Moggi.
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sabato 7 marzo 2009

E' CRISI INTER

sabato 7 marzo 2009 6
Sono ormai passati 7 giorni dalla settimana terribile del Milan, dal ciclo di partite in cui tutto, finalmente, è venuto a galla.
L'eliminazione in Coppa Uefa contro l'11esima squadra della Bundesliga e l'ennesimo tonfo in campionato a Marassi hanno sancito la fine della stagione milanista con tre mesi d'anticipo.
Un bel trionfo, considerando com'erano partiti spavaldi ad agosto, con la loro campagna acquisti fatta di tanti nomi e poca sostanza, che pareva adatta (almeno, ai miei occhi: per altri, il Milan poteva dire la sua per lo scudetto) al massimo per creare una bella squadra a Pro 2009.

Insomma, quella milanista è stata proprio una stagione tragicomica, con un lento ma inesorabile calo che poi è sfociato nel punto di non ritorno della settimana scorsa.

Mi aspettavo, quindi, un po' di critiche da parte di stampa e tifosi, qualche mea culpa da parte di quei geni che hanno gestito la campagna acquisti. E invece?
Invece niente, qualche titolo il giorno dopo il pareggio col Werder, qualche paginetta e poco altro. I dirigenti hanno dato la colpa agli infortuni (ma guarda un po'? la squadra con l'età media più alta d'Europa ha giocatori che si infortunano spesso? non l'avrei mai detto).
Non è stato creato nessun caso, niente spogliatoio spaccato, niente gatto nero morto, niente sarto mafioso. Solo un bel "Ancelotti resta se arriva terzo", detto da quel genio di Galliani. Sì, proprio lui, quello che ha preso Viudez. Mica pizza e fichi.

Se ci fosse stata un'altra squadra al posto del Milan (vediamo un po', una a caso: l'Inter), i giornalisti avrebbero stappato lo champagne e sparato in prima pagina titoli di ogni tipo.
Sarebbero venute fuori, nell'ordine, notizie a riguardo di:
  • una ventina di risse nello spogliatoio, dieci dopo l'eliminazione in coppa e altre dieci dopo la sconfitta in campionato;

  • Balotelli che picchia e scippa una vecchietta;

  • Adriano che cala paste fino alle 9 di mattina in discoteca, va direttamente all'allenamento e sviene subito dopo essere sceso dalla macchina;

  • un'accusa di stupro per Chivu e Stankovic;

  • un indifeso cervo investito ed ucciso da Muntari;

  • Balotelli che mostra il big bamboo ad una scolaresca delle elementari;

  • una furibonda lite Mourinho-Moratti, al termine della quale il presidente aumenta del 50 % l'ingaggio del portoghese;

  • Moratti che chiude Rizzoli, Ayroldi e Collina nello stesso spogliatoio di Muntari e Materazzi;

  • Balotelli che fa sega a scuola e va a farsi le canne al parchetto;

  • Adriano che scappa in Brasile e fa festa fino a tardi, per poi svegliarsi la mattina dopo in compagnia di due prestanti africani;

  • Rivas e Cordoba sorpresi a coltivare strane piantine vicino casa;

  • Balotelli protagonista di episodi di bullismo in un video su Youtube.


(nella foto: è crisi inter)

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venerdì 6 marzo 2009

I CODICI DEL GRUPPO

venerdì 6 marzo 2009 6
"Qualcuno non vuole capire. E allora ribadisco che c’è assai poco di razzistico - oggi, anno 2009 - nei buuu di una curva indirizzati a un avversario di colore (Balotelli domenica scorsa). Specie se la tifoseria ululante è la stessa disposta a applaudire i vari Juan e Diamoutene che non hanno precisamente la pelle chiarissima. Questo non significa che io li gradisca, quei cori. Tutt’altro. Il buuu è entrato nei codici del gruppo, nel suo linguaggio disarticolato ma diretto. E’ cambiato il suo significato: ora è un’offesa come un’altra, vale ”pezzo di merda”, “devi morire” e così via: la curva educata non esiste. Che c’entra, poi, il caso Zoro con Balotelli, peraltro italiano a tutti gli effetti? Sono passati alcuni anni, ci siamo raffinati, per forza di cose abbiamo “nemici” diversi, il nuovo razzismo è nei confronti di albanesi e romeni, quelli che ci fanno paura."

IVAN ZAZZARONI


Più passano i giorni e più ogni tipo di pseudo-giornalista si sente in dovere di dire vaccate sul caso-Balotelli. Ok, va bene che da qualche anno c'è la fuga dei cervelli, ma è proprio possibile che non ci sia un qualche individuo (a parte Sacchi) in grado di non cadere nell'assurdo in ogni sua dichiarazione?

Zazzaroni dice che oggi, nel 2009, siamo più raffinati che nel 2005, e che il razzismo non è più nei confronti dei neri, ma degli albanesi e dei romeni. Certo, come no.

Oggigiorno, nel 2009, siamo raffinatissimi, molto più di quattro anni fa.
Infatti, in un Paese nel quale, per restringere il discorso al calcio, si lascia parlare in tv ogni settimana gente come Maurizio Mosca e Franco Ordine (per dirne due, eh), in un Paese nel quale negli approfondimenti calcistici domenicali si parla di arbitri e non di calcio, nel quale si permette ad un personaggio come Luciano Moggi di dare lezioni di etica e di presenziare ad innumerevoli trasmissioni televisive e radiofoniche, nel quale a qualsiasi demente che vuole fare la predichetta si concede la ribalta nazionale, in un paese nel quale negli ultimi 4 anni (per non dire 25, o 50) non è cambiato un bel cazzo, insomma, non possono che esserci persone estremamente raffinate, una vera elite di illuminati capaci di mirabili gesta.

Tornando ai "buuuu", da oggi, grazie a Zazza, fare il verso dell'orango ad un giocatore non è razzismo, ma solo un'offesucola di poco conto, come quella che un bambino a cui hanno appena rubato un giocattolo rivolgerebbe al piccolo ladro ("cattivo, lo dico alla maestra").
I "buuu" sono entrati nei codici del gruppo, il loro significato è cambiato; quindi, cari negri, non ve la prendete se domani qualcuno si metterà a saltellare davanti a voi e vi offrirà una banana, perchè il qualcuno in questione non lo farà per il colore della vostra pelle, ma soltanto perchè non gli andate a genio.
Gioite, razzisti delle curve! Dalla prossima domenica, potrete insultare Balotelli e tutti quelli della sua sporca tribù senza che nessuno possa storcere il naso!

Tutto questo grazie all'opera di Zazza e alla nostra società raffinata, che adesso può spostare il tiro sugli albanesi e sui romeni, visto che i negri ormai son passati di moda.

(nella foto: un negro)

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giovedì 5 marzo 2009

SIAMO ALLA CANNA DEL GAS

giovedì 5 marzo 2009 51

Riporto due dei maggiori capolavori degli ultimi giorni: l'intervista a Totti sul Corriere dello Sport e l'epico pezzo di Roberto Renga (chi?) sul Messaggero.
Argomento di queste pietre miliari del giornalismo, ovviamente, l'esultanza di quell'abbronzato maleducato di Balotelli.
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LA RABBIA DI TOTTI: "CHE MALEDUCATO BALOTELLI"

CODICE DEL CAMPO - Tante volte ho parlato di situa­zioni che poi si sono verificate nel cor­so del tempo, sono stato deferito, e an­che accusato di essere il solito roma­no piagnone. Basta andare a rivedere l’ultima intervista fatta dopo la parti­ta con l’Inter dello scorso campionato a San Siro. Tutti ricorderanno come andò a finire. Non voglio commentare le decisioni arbitrali, né il comportamento di diri­genti e allenatori perché io sono un calciatore e voglio riferirmi solo ai miei colleghi. Noi calciatori in campo abbiamo un codice comportamentale, ce le possiamo dare di santa ragione, ma dobbiamo sempre avere rispetto dei tifosi avversari.
In passato posso aver commesso tanti errori, sia nei confronti di avversari e anche di qual­che tifoseria avversaria, ma ho sem­pre pagato e riconosciuto di aver sba­gliato in prima persona. Non si può tollerare che un calciatore giovane co­me Balotelli, che ha grandissime qua­lità tecniche, fisiche e atletiche, debba tenere un comportamento così brutto nei confronti di compagni di squadra, avversari e tifosi. Ricordo che nella fi­nale di Supercoppa, mentre si accin­geva a battere un calcio d’angolo, l’ho sentito pronunciare la frase «romani di m...». Può capitare un momento di rabbia, ma offese come questa non si dovrebbero ripetere. Invece si sono puntualmente ripetute domenica, con l’aggiunta della linguaccia ai miei compagni che si sono risentiti e pren­devano le difese dei 2500 tifosi che so­no stati derisi. Non sono e non voglio essere nello spogliatoio dell’Inter, ma credo che neanche lì Balotelli abbia i comporta­menti giusti. Magari stando a contatto con grandi uomini come Materazzi e Gattuso, se un giorno lo incontrerà in Nazionale, potrà imparare tante cose, soprattutto come ci si comporta. In campo fanno della grinta e della forza la loro arma migliore, ma sono sem­pre stati corretti in tutte le situazioni.
ALTRI TEMPI - Mi ha dato fastidio vedere Balotelli avere un comportamento irriguardo­so con Panucci. Magari se Christian gli fa vedere tutti i trofei che ha vinto in carriera, Balotelli si potrebbe fare una foto ricordo... Personalmente posso anche risulta­re antipatico con certi atteggiamenti, ma mi sono sempre attenuto a queste regole di vita importanti. Ricordo che quando mi sono infortunato nel 2006 mi sono arrivate tantissime telefonate, anche da avversari con i quali avevo avuto grandissimi scontri in campo. Uno per tutti Stankovic, il quale mi ha testimoniato la sua vicinanza durante il mio infortunio. Queste sono cose che non posso dimenticare. Se io a dician­nove anni avessi avuto lo stesso atteg­giamento di Balotelli, i miei compagni di squadra di allora, Cervone e Gian­nini, mi avrebbero preso a calci. Maz­zone mi avrebbe dato due schiaffi e a casa avrei preso il resto dai miei geni­tori. Probabilmente oggi è un altro calcio, e c’è un’altra maniera di educa­re i giovani. Spesso sento parlare di convegni contro la violenza negli stadi e di esempi da dare ai giovani. Come ci si può sentire se sui campi minori i ra­gazzini hanno lo stesso comportamen­to di Balotelli? Non si tratta di perso­nalità e non si può tollerare che si di­ca che lui è fatto così.
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Quel che c'è scritto qui sopra ha dell'incredibile. Fosse stato detto da un Maldini, da un Del Piero o da uno Zanetti, forse ci sarebbe potuto anche stare. Forse.
Ma detto da uno come Totti, che in campo ha fatto di tutto (sputacchi, cazzotti, insulti ad arbitri, avversari, tifosi, allenatori, dirigenti, magazzinieri, raccattapalle, steward, bidelli, ecc) suona veramente assurdo.
Lezioni di morale da parte di Totti: siamo a questo punto. Quale sarà il prossimo passo? Lezioni di italiano da parte di Biscardi? Lezioni di stile da parte di Lapo Elkann? (come?già fatto?), Lezioni di calcio da parte del Milan?

Tralasciando l'argomento Totti, è il momento di parlare dello straordinario articolo di Roberto Renga, apparso lunedì sul Messaggero, dove questo virtuoso della penna raggiunge picchi di follia impensabili soltanto fino a pochi giorni fa.

Ecco il capolavoro:

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SCANDALO BALOTELLI, SIMULA, PROVOCA, OFFENDE: CI VORREBBE IL DASPO

ROMA (3 marzo) - Ha giusto l’età per guidare la macchina e per assistere a un film vietato l’anti eroe di Inter-Roma, il calciatore cui milioni di romanisti in queste ore vorrebbero soffiare qualche parola nelle orecchie: Mario Balotelli, diciannove anni il dodici agosto, un grande futuro davanti, se mette la testa a posto.
Dicono che sotto sotto non sia un cattivo figliolo e che se guardi da un’altra parte ed eviti di rivolgergli la parola, se proprio non te lo fili, lui addirittura se ne sta zitto a pensare ai fatti suoi. Che in campo, e questo è il problema, si scontrano con i fatti degli altri e allora sono dolori. Soprattutto per lui: gli avversari (il mondo meno uno?) su due piedi possono perdere le staffe e non si sa mai; tutti gli altri, tramite la tivvù, vedono, esaminano, bocciano e sentenziano: un guappo prepotente, immaturo e vestito da giocatore.
In realtà sappiamo ben poco di questo ragazzo di origine ghanese e adottato da una famiglia italiana quando aveva tre anni. Potrebbe essere figlio di quest’epoca senza ideali.
Forse gli va di fare il bulletto in campo, come a tanti altri ragazzi della sua età piace alzare la voce o le mani in classe. Ha il fisico e magari pensa che altezza e muscoli gli permettano tutto, fatevi sotto che ci pensa lui. Del ragazzo Balotelli si occuperà la sua famiglia.
Al giocatore, che è bellissimo se non unico, dobbiamo pensare tutti: la Nazionale, l’Inter, la Federcalcio, noi, voi, chiunque possa dargli una lezione e una mano. Salvarlo come calciatore significa offrirgli un traguardo, un sogno, un ideale. Non ricordiamo un giocatore così. Pelè probabilmente, che da bambino vinse un mondiale. Maradona lo mostrarono al mondo più o meno alla sua età. Messi e Cristiano Ronaldo non avevano le stesse misure e la stessa qualità. Avrete visto il primo gol segnato alla Roma: banale per lui, una prodezza per chiunque altro.
Già meriterebbe, se contassero solo i numeri calcistici, la nazionale campione del mondo e, personalmente, saremmo felici di vederlo con il nove in Sudafrica. Ma non questo Balotelli, bensì un altro: normale, educato, rispettoso, intelligente. Con personalità e carattere, doti che non vanno confuse con maleducazione e presunzione.
Domenica sera il ragazzo ha scippato un rigore, invitato migliaia di romanisti a stare zitti appoggiando l’indice alle labbra, fatto per due volte la linguaccia a Panucci, ringhiato a Riise. Non si può usare la prova televisiva per la simulazione: l’arbitro ha visto e valutato male. Ma il resto del suo show deve finire nelle mani del giudice: violenza e istigazione alla violenza.
Si parla tanto di prevenzione, le tifoserie restano a casa, gli stadi sono pieni di steward e poi si lascia che la provocazione si verifichi impunemente in campo? La linguaccia va messa sullo stesso piano dello sputo. Venne condannato Totti agli Europei portoghesi e senza valutare le attenuanti. Va condannato Balotelli, con l’aggravante della provocazione nei confronti della tifoseria romanista. Un Daspo anche per lui. La porta della Nazionale chiusa sino a quando non avrà capito e chiesto scusa.
Una lunga squalifica adesso. Mourinho e Moratti non gli diano spago: la prossima volta la linguaccia sarà per loro.

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Sembra incredibile, ma questo individuo (Roberto Renga) è pagato per scrivere articoli su un quotidiano nazionale.
Nel suo delirio, Renga parla di Balotelli come di un bullo, un poco di buono, come di un disadattato, di un ragazzo che ha bisogno di aiuto.
Mette sullo stesso piano uno SPUTO, uno degli atti più vili che si possano fare su un campo di calcio, ed una LINGUACCIA fatta da un 18enne ad uno che potrebbe essere suo nonno.
Mette sullo stesso piano la scaracchio di Totti a Poulsen, in mondovisione e alla prima partita degli Europei 2004, e la linguaccia di Balotelli a Panucci. Non solo: aggiunge anche che a Mario dovrebbero dare l'aggravante della provocazione alla tifoseria romanista, così tenera e benevola nei confronti di questo ragazzo che è stato ferito nell'orgoglio per un'ora e mezza.

Renga usa un evidente tono razzista, sottolineando come Balotelli sia di origine africana e sia stato adottato ("sappiamo ben poco di questo ragazzo di origine ghanese e adottato da una famiglia italiana quando aveva tre anni"). Certo, non lo sapevate che se uno è di origine africana è automaticamente un teppista, un deliquente?
Robertone, poi, all'apice della pazzia, si lascia andare ad un memorabile "Potrebbe essere figlio di quest’epoca senza ideali" (ovviamente riferito a Mario), sicuramente il punto più basso del giornalismo italiano e probabilmente mondiale.
Roberto Renga, io il Daspo lo darei a te, per fare in modo che tu non possa più partorire scemenze come quella che ho appena commentato.

Mi disgusti profondamente.
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