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giovedì 5 novembre 2009

TRADIZIONI

giovedì 5 novembre 2009 35

Contro le tradizioni non c’è nulla da fare. La storia vuole che, in Champions, l’Inter prenda gol al primo tiro in porta degli avversari, che spesso assume la forma di un gran bel colpo di culo. La storia vuole anche che Shevchenko, l’uomo che l’anno scorso ha trascinato il Milan nelle amichevoli in Albania, trovi sempre il modo di romperci i coglioni.

Nessuna sorpresa, quindi, quando (quindi quando? come sono peggiorato) il tiraccio scagliato dallo stinco di Sheva viene deviato da Cambiasso e si trasforma in un pallonetto perfetto, che va ad infilarsi nell’unico spiraglio esistente tra le mani di Julio Cesar e la porta. Niente di strano: ci siamo abituati, ormai. D’altra parte, l’ultima volta che siamo andati in vantaggio in Champions è stato contro l’Anorthosis a San Siro, grazie ad Adriano (rendetevi conto).

Dopo il gol, mentre la fauna del sottobosco prepara Champagne e rinfreschi, inizia il solito copione: scazzo collettivo, apparente sovrumanità degli avversari, un tiro dei nostri verso la porta accolto come un evento memorabile.

Finito il primo tempo, inizia un nuovo appuntamento con le tradizioni. E’ risaputo, infatti, che un “giornalista” prematuramente imbiancato abbia lo straordinario potere di far smentire dalla realtà ogni sua qualsivoglia considerazione.

In uno dei più memorabili collegamenti dallo studio Rai di tutti i tempi, il genio di cui sopra, con la solita maestria, dichiara “Mi auguro che Sneijder venga sostituito”. In quel preciso momento, a duemila chilometri di distanza, in Wesley scatta qualcosa: le stelline cominciano a girargli intorno, Diego gli appare dinnanzi e gli accarezza il piede destro con la bacchetta magica, sussurrandogli “ora va, e diffondi il mio verbo”. Zanetti (che, essendo all’Inter da quei due o trecento anni, sa come funzionano le cose), vedendolo, intuisce all’istante ed urla “Zazzaroni deve aver detto che Wesley ha fatto cagare! E’ fatta!”.

Dall’inizio del secondo tempo, come volevasi dimostrare, uno straordinario Sneijder elargisce assist prelibati che però nessuno riesce a sfruttare. Pali, traverse, tiri fuori di un millimetro, errori incredibili: il pallone non vuole entrare. Un incantesimo misterioso, un qualcosa di perverso, impedisce ai nerazzurri di segnare anche un solo misero golletto. Il portiere avversario non si getta esanime al suolo, nessun nostro centravanti segna venendo colpito per caso da una punizione calciata alla cazzo. A niente serve un’Inter strepitosa, carica di rabbia e di furore agonistico, il pari non arriva e l’eliminazione è ad un passo.

Fortunatamente, quando mancano solo undici minuti alla fine, Mourinho si ricorda che, da quando ha posato le sue chiappe sulla panchina dell’Inter, la storia ha sempre parlato chiaro. In quest’anno e qualcosa, tutte le sconfitte (a parte quella col Manchester, ma vabbè, lì era tutto troppo compromesso) hanno avuto un comun denominatore: l’assenza di Muntari. Con Sulley in campo fino al termine della gara, il fischio finale non può regalare nient’altro che gioia, sorrisi, amore. Josè, memore di tutto questo, decide che è ora di rispolverare il talismano e mandarlo in campo a fare sfracelli. Il cambio Muntari-Samuel è il capolavoro dell’anno, una roba che Materazzi sportellatore, in confronto, è la mossa De Ceglie per Trezeguet.

Col numero undici in campo, succede l’incredibile: arriva, finalmente, un po’ di culo. Milito sgancia una pietta col sinistro spiazzando Bubosh (o quel che è) e fa esplodere le tiroidi di tutti gli interisti esausti davanti alla tv, ma è quello che sta per accadere che sconvolgerà nel profondo il popolo nerazzurro. Gli straordinari poteri di Muntari e Zazzaroni si fondono, Mario fa un magia, Sulley spara un diagonale che Bubosh respinge alla Dida di qualche settimana fa, Milito ci crede anche se la palla è quasi uscita (sono ancora commosso), respinte, fracasso, arriva Sneijder e piazza il 2-1. Miliardi di spermatozoi si levano al cielo, un magone terribile se ne va affanculo, niente ha più importanza se non sfogarsi per questa serata pazzesca.

E’ una goduria insana, nuova, bellissima, dettata dalla consapevolezza di tifare l’unica squadra al mondo capace di imprese come questa. Vincere una partita in tre minuti, dall’86esimo all’89esimo, dopo aver passato quaranta minuti a cercare di infilare un porta stregata, è un qualcosa che solo l’Inter può fare. Nessuno è capace di logorare così tanto i propri tifosi per poi farli esplodere tuttauntratto, quando ormai sono quasi rassegnati alla catastrofe. Nessuno può passare da ultimo a primo in tre minuti. Nessuno.

Si sa, dare di pazzo all’improvviso è nel DNA di questa squadra. Abbiamo avuto modo di scoprirlo in questi anni passati a condividerne gioie e sofferenze, ma ancora non ci abbiamo fatto l’abitudine, ce ne sorprendiamo tutte le volte. Eppure è una tradizione.

L’ho detto, io. Contro le tradizioni, non c’è nulla da fare.

Catturad

P.S.: Magari per una tradizione, quella che ci vuole liberi il mercoledì sera da febbraio in poi, uno strappo alla regola si potrebbe anche dare.

P.S.2: Florentino, Valdano, non ci capite davvero un cazzo. Detto così, in amicizia, eh.

P.S.3: il party del sottobosco è stato rovinato. Peccato.

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mercoledì 20 maggio 2009

ACQUISTI

mercoledì 20 maggio 2009 11
A quanto pare, oggi in società si sono messi a lavorare ed hanno chiuso ben tre affari, più di quanto abbia fatto il Milan negli ultimi 4 anni.
Da stamattina ci stanno bombardando con la notizia dell'avvenuto ingaggio di Arnautovic. Voi, inesperti e stolti come siete, vi sarete subito chiesti "echicazz'è?". Io invece, che ne mastico, ho scritto un post su di lui circa due mesi fa quando, dopo essermene imbattuto a Football manager mentre cercavo rinforzi per il mio Nottingham Forest, decisi di approfondire la mia conoscenza su questo nuovo nasone bosniaco-slavo-quel-che-è.

Il post è rimasto segreto fino ad oggi, perchè sono un pirla e dopo averlo finito, invece di cliccare su "pubblica", ho cliccato su "salva come bozza". Siccome in quel periodo non avevo veramente un cazzo da fare e sfornavo circa tre post al giorno, nemmeno me ne accorsi.
Comunque sia, basta con i fronzoli: eccolo QUI.

Beh, che dire, se non che sono veramente troppo avanti. Citando Ciccio Graziani, "se mi guardo indietro, vedo il futuro" (cioè, oh, ma dove lo trovate un altro che fa citazioni così colte? a volte mi faccio spavento da solo).
Va bene, ora che Astronautovic è sistemato, passiamo agli altri due acquisti del giorno, ufficializzati poco fa, sempre che Preziosi non sia un cazzaro ubriaco e che stamattina abbia colazionato con un barbone (un Cobolli Gigli, per intendersi) anzichè con Moratti.
Inizio col dire che sono sostanzialmente d'accordo con questi due acquisti. Mi dispiace aver perso Acquafresca, ma per un nuovo nasone sono disposto ad accettare questo sacrificio.
Motta non è esattamente il rinforzo chiesto da Mourinho nel dopo Manchester: ha tecnica e stazza, ma non certo intensità. Spero (e credo) che non sarà l'unico acquisto a centrocampo.
E' sicuramente il benvenuto, visto che in quel reparto ad oggi, di ruolo, abbiamo solo San Cuchu e il buon Sulley, oltre ad un curioso scaldabagno francese. Se non altro, Motta è uno che sa giocare la palla e che potrebbe dare anche un certo contributo realizzativo; in compenso, non è molto dinamico e si porta dietro due infortuni gravissimi, anche se sembra essere tornato integro.
Insomma, va bene ma non mi entusiasma più di tanto.

Per quanto riguarda Milito, mi va bene eccome. Lo ritengo, più o meno, sul livello del Crespo di tre anni fa, quello che ancora si mangiava difese ed avversari. E' l'uomo che mancava, perchè è un attaccante d'area di rigore, che sa segnare in tutti i modi, è bravo coi piedi, intelligente e gioca per la squadra.
Personalmente, penso che una delle cose che più è mancata all'Inter quest'anno sia stata una punta da una quindicina di gol oltre ad Ibra. Questa ci manca da circa un paio di stagione, ossia da quando a Crespo si sono imbianchiti i capelli. Proprio per questo considero l'Inter 2006/07, quella dello scudetto dei record, la più forte che abbia mai visto: era una squadra completa, straordinaria, che sarebbe potuta arrivare a qualsiasi traguardo. Figo era ancora un giocatore di calcio, Vieira giocava addirittura 25 partite su grandi livelli e Crespo la metteva dentro anche di stinco.
Quell'anno l'eliminazione in Champions mi bruciò in un modo incredibile, perchè pensavo davvero che fosse l'anno giusto per riuscire ad arrivare in fondo; purtroppo, a Valencia, nel momento clou della stagione, le gambe sono diventate un po' molli e il nostro centrocampo, orfano di Cambiasso e Vieira, era composto da Burdisso e Dacourt, ed è andata come tutti sappiamo.
Ora, terminato il preambolo, voglio dire che questa Inter ha bisogno di un nuovo Crespo, di un nuovo Vieira e di un nuovo Figo (ovviamente, delle loro versioni 06/07: ottenere quelle, per dire, 00/01 sarebbe difficile). Il nuovo Crespo l'abbiamo preso, è Milito e sono soddisfattissimo. Non so se Motta sia in grado di ripetere le prestazioni di Vieira di quell'anno, ci spero ma non ne sono convinto.
Per il nuovo Figo, mah, vedremo cosa si inventeranno. Intanto, benvenuti a tutti e tre (sempre che Arnautovic arrivi davvero).
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