domenica 27 dicembre 2009

WIND OF CHANGE

domenica 27 dicembre 2009 11

Dal 2010, qui  cambieranno un po’ di cose.

No, in realtà ne cambierà una sola: scriverò solo quando avrò davvero qualcosa da scrivere. In sintesi, mi sono accorto che, negli ultimi mesi, più che farli, i post, li cacavo. Mi sedevo di fronte al computer, mi sforzavo ed usciva qualcosa, e a forza di spingere si staccava dal mio ano mentale per posarsi su questo blog. Ecco, non mi va più. Questo è il modo in cui si produce merda fumante, e non uno scritto di una qualche qualità.

Non sono un giornalista, e non riesco a buttar giù un articolo al giorno senza sforzo. E, per quanto questo sito sia diventato importante per me, viverlo come uno sforzo mi sembra un po’ esagerato. Quindi, come dire, si vedranno meno cose, ma di una qualità migliore. E credo che sia molto meglio così.

Nel frattempo, mi ritroverò un po’ di tempo in più, che potrei utilizzare per studiare o per vivere una vita, ma anche no. Facciamo che apro un altro blog dove scrivo tutte le stronzate che mi passano per la testa, anche qui solo quando mi va e solo quando ho qualcosa da dire (sempre che, ad esempio, i miei boxer afrodisiaci siano qualcosa da dire). In questo modo passerò comunque meno ore davanti al computer, e allo stesso tempo gestirò due siti dove scriverò esclusivamente per svago. Potrei anche sentirmi vagamente realizzato, a pensarci.

Ok, annuncio fatto. Se riesco, oggi partorisco la quarta puntata dello sceriffo, sennò amen.

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mercoledì 23 dicembre 2009

CHE PALLE ’STI TITOLI

mercoledì 23 dicembre 2009 14

Con il sottoscritto in letargo, il vignettista in coda sulla Salerno-Reggio Calabria e l’imitatore disperso, credo sia il caso che questo blog dia il congedo natalizio a quella straripante folla di persone che lo segue. Ora, nel fare questo, non ho voglia di mettermi a dispensare auguri e benevolenze, come non ho voglia di attaccare un pippone chilometrico da anticonformista conformato su quanto sia odioso il Natale blabla sonofigoeremocontro. Quindi, che fare?

Ecco, questo mi pare un buon compromesso. Due enormi tette. Due pianeti. Due palle mediche. Due abnormità photoshoppate ma non per questo non meritevoli di pubblicazione.

Per par condicio, metto anche la foto di un altro tipo di palle. Non vorrei che mi tacciassero di maschilismo vulvo-degradante e mi ritenessero mandante morale di qualche aggressione nei confronti di una donna random. Spero di non aizzare nessun misogino.

Bene, su quest’immagine pregna di significati e spunti di riflessione, arriva il congedo. Non so fino a quando, non mi stupirei se stasera stessa mi ritrovassi a scrivere nuove amenità. Arrisentirci.

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domenica 20 dicembre 2009

JUVE-CATANIA

domenica 20 dicembre 2009 24

“E vi prometto che arriveremo a terra sani e salvi”

“Ma..comandante, stiamo affondando”

“Quando arriveremo a terra, avrete tutti una medaglia”

“Ma..blub..siamo..blub..stiamo per affogare”

“Scudetto e Champions”

“Eh?”

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sabato 19 dicembre 2009

VAI MANCIO

sabato 19 dicembre 2009 6

Era l’ora che smettessi di prendere 500000 euro al mese per giocare a Football Manager. Datti da fa

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venerdì 18 dicembre 2009

ALLA GRANDE

venerdì 18 dicembre 2009 10

Vai, Thiago. Nascondigliela.

Sì, vabbè. Il prossimo?

Quaresma contro il suo passato: li conosce e sa dove colpire.

Penalizzati dall’essere arrivati secondi. E pensare che a Barcellona, con un po’ di fortuna in più, potevamo vincere.

Ma con Toni, niente è impossibile.

Juve-Ajax: vale una Champions.

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giovedì 17 dicembre 2009

GUIDO ROSSI S’E’ INVENTATO TUTTO

giovedì 17 dicembre 2009 19

Ho appena terminato di vedere la famosa docu-fiction (termine che a mio avviso svilisce il tutto) su Calciopoli. Un tentativo di seguire il dibattito susseguente alla proiezione del video l’ho fatto, ma il sentire Mughini derubricare il tutto a “chiacchiere da bar sport” mi ha subito scoraggiato, ed ho desistito.

Che dire, per chi ha seguito con un minimo di interesse la vicenda non sono certo delle novità le amenità sentite e viste in questo prodotto, molto ben fatto. Una delle cose che più mi hanno colpito (chiaramente, oltre al fatto che ci fosse un uomo che decidevano come dovessero finire i campionati) è la vastità di quell’organizzazione: ci si rivolgeva a Moggi addirittura per chiedere il trasferimento di un finanziere, come se fosse, chessò, un ministro, o uno dei vertici della guardia di finanza. Un dirigente sportivo era arrivato a poter disporre delle carriere di pubblici ufficiali: sembra fantascienza.

Un’altro aspetto, che forse mi ha dato ancora più noia, è la figura dei Della Valle. Entrati nel calcio per cambiarlo, per dare nuova linfa, per schierarsi contro il sistema salvo poi inchinarvisi e stringere patti d’onore. Patti d’onore?

Che razza di pagliacci. Si sono riempiti la bocca di paroloni, di frasi ad effetto, volevano guidare la rivolta delle medio piccole e poi eccoli lì, che se la fanno sotto per la paura di retrocedere (dopo, tra l’altro, aver costruito una squadra pessima spendendo una cinquantina di milioni) e, per salvare la baracca, stringono le loro labbra attorno all’enorme fallo del capo e succhiano con forza. Le telefonate post Lecce-Parma, il capolavoro di De Santis – artista indiscusso ed indimenticabile – sono quanto di più riprovevole sentito in tutto il filmato: sembravano, erano felicitazioni per la riuscita messa in scena di un grande spettacolo. “Quando ci si mette le mani noi, non c’è problemi”, “ci s’ha i cavalli boni”, “siamo grandi”, sembrano i commenti di un produttore che ha appena messo in piedi uno spettacolo di successo. Invece, sono le parole di un dirigente federale, ebbro di gioia per l’efficienza dell’organizzazione di cui fa parte e per la perfezione con la quale riesce a falsare i campionati.

Secondo me, i due Della Valle sono quelli che hanno fatto la figura peggiore, in questa vicenda: quelli che facevano parte della cupola, almeno, erano criminali dichiarati, e non finti paladini della giustizia.

Ovviamente, questi due furboni sono usciti male da questa vicenda solo dal  profilo morale: le gentili condanne dell’estate del 2006 costrinsero la Fiorentina a 15 punti di penalizzazione, permettendole di rimanere in A. La società viola, insieme alla Lazio di Lotito, avrebbe meritato la B, senza tante discussioni. Per quanto riguarda la Juventus, beh, non credo nemmeno che valga la pena esprimersi.

Ora, rimango in attesa per la stangata all’Inter: quanto dovrà passare ancora perché si scopra che anche Moratti c’era dentro fino al collo, che è tutta una montatura, che Guido Rossi, Telecom, scudetto di cartone, passaporto, ladri, referto di Cordoba, eccetera? Voglio vederci chiaro.

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mercoledì 16 dicembre 2009

CAMBIO DI PROGRAMMA

mercoledì 16 dicembre 2009 7

Imitazioni rimandate a domani, causa impegni lavorativi. Pare incredibile, ma anche qui sul blog c’è qualcuno che è riuscito a farsi assumere da qualche parte. Non sono io, comunque: ci tengo a tenere alto l’onore del sito.

Comunque sia, c’è una vignetta. Qui nessuno resta a bocca asciutta.

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TANTA ROBA, FORSE TROPPA

Ieri il ritorno delle vignette, oggi il ritorno delle imitazioni: la prova che qua si scherza poco. Alle 13, pronti a far concorrenza a studio sport. Anche se ci rendiamo conto che scontrarsi con un tale gigante è una follia.

Prometto anche il quarto episodio dello sceriffo Blancos, il miglior serial mai apparso su questo sito, e sui siti che non pubblicano serial in generale. In pochi si ricorderanno qualcosa delle puntate precedenti, ma lo scriverò ugualmente, per rispetto verso chi non ha una vita e non aspetta altro che una nuova puntata. Lo faccio per voi, ragazzi.

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martedì 15 dicembre 2009

µ IS BACK

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Vignette al pepe: preparate le pomate.

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TRE ANNI

Volevo scrivere qualcosa a riguardo, ma ho visto che l’hanno già fatto, e molto bene, qui.

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lunedì 14 dicembre 2009

IL DUOMO VOLANTE

lunedì 14 dicembre 2009 17

E’ il momento delle manifestazioni di solidarietà, delle false indignazioni, dei processi. Non mi allineerò. L’unica cosa che ho da dire in merito è: maccheccazzo.

Già non ne potevo più di vederlo tutti i giorni a sbraitare contro mezzo mondo, ora mi toccherà ciucciarmelo mentre gira l’Italia avvolto in un lenzuolo di lino a predicare la pace e la fratellanza, pronto a raccontare di come sia stata la madonna a deviare la traiettoria del duomo volante salvando lui e l’umanità intera.

Perciò, dico: maccheccazzo. Tartaglia, c’erano tante cose che potevi fare per divertirti. Voglio dire, a quell’ora bisteccone stava per lanciare la sintesi della partita del Milan, e fidati che un po’ di risate te le saresti fatte.

Comunque, oggi, giornata nervosa: Sneijder si è fatto espellere, Mourinho, a momenti, prende a calci in culo Ramazzotti e Pirlo, colmo di rabbia, si è morsicato un’unghia.

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domenica 13 dicembre 2009

BENEFICENZA BIS

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Sì, ok, siamo buoni e generosi. Però la beneficenza a questi mostri non è indice di un gran impegno sociale.

Certo che, a guardare bene, credo che in Europa non esista un campionato con delle inseguitrici poco credibili come quelle che ci sono in Italia. Eppure, i secondi giocano un altro sport, mentre i terzi sono pronti alla terza stella.

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SIMPATHY FOR THE HUNCHBACKS

C’è un punto oltre il quale non riesco più a divertirmi a prendere per il culo. Voglio dire, superato un certo limite, le persone/cose che schernisco cominciano a farmi tenerezza, e non riesco più a divertirmi con loro.

Prendiamo Burdisso, per esempio. All’inizio dell’anno scorso, nonostante avesse già grosse imprese alle spalle, era ancora un giocatore che riuscivo a contestare o, appunto, a prendere in giro. Poi venne quel suo mese terribile, ottobre mi sembra, dove in ogni partita che disputava piazzava tre-quattro cazzate da far impallidire Kaladze (il tutto culminò poi nella storica serata a Cipro, dove Nicolas toccò l’apice della sua carriera); ecco, dopo quel periodo, Burdisso iniziò a farmi tenerezza, e non riuscii più a dire qualcosa contro di lui. Tutti lo insultavano, lo detestavano, io non ne ero capace. Stesso discorso per Quaresma: dopo un po’, la presa in giro perde di significato.

Ecco, per quanto riguarda la Juve siamo arrivati allo stesso punto: dopo aver preso ripassate a destra e a manca (tranne, misteriosamente, contro di noi), dopo la retrocessione in Europa League, la sconfitta col Bari con tanto di gol di Almiròn è senza dubbio il punto di non ritorno. Per questo, non riesco più a spernacchiare Diego che sbaglia il rigore, Poulsen che cerca di scimmiottare un giocatore di calcio o Ferrara che ha perennemente la faccia di chi è stato appena sodomizzato da un elefante. Provo compassione per loro.

Non che non goda, eh, anzi. Il solo vedere Cannavaro sbertucciato anche dall’ultimo degli stronzi, Buffon con le mani nei capelli ed Amauri che non la butta dentro neanche con le mani mi procura ancora degli orgasmi molto potenti. Solo che ho perso un po’ il gusto nel prenderli per il culo. Non mi diverto più di tanto.

Quindi, boh, fatelo voi.

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sabato 12 dicembre 2009

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venerdì 11 dicembre 2009

VIGNETTE

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E se saltelli…

 

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SONO TEMIBILI

Chi dite, smettiamo di prenderli per il culo?

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No, dai. Se nemmeno Zanetti si fa scrupoli, possiamo continuare un altro po’.

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giovedì 10 dicembre 2009

BENEFICENZA

giovedì 10 dicembre 2009 21

“Ehi, vecchio, vieni un po’ qua”

Il barbone si alzò barcollando dall’angolo dove stava cercando di recuperare la lucidità perduta la sera prima, o meglio, il mese, l’anno prima. Negli occhi spenti aveva la consapevolezza che la sua esistenza non lo avrebbe mai portato a fare altro se non trascinarsi a fatica verso una meta inutile.

Quel giovane che lo aveva invitato a raggiungerlo, però, gli ispirava fiducia. Di solito, quando qualcuno richiamava la sua attenzione, era solo perché voleva usarlo per sentirsi meglio con sé stesso. La gente lo utilizzava come ricostituente, godeva delle sue disgrazie illudendosi di essere più fortunato di lui, migliore di lui; ma quel ragazzo no, non pareva come gli altri stolti che erano soliti avvicinarlo.

Il vecchio arrivò, ansimante.

“Brutta serata, eh?”

“Non diversa dalle altre. Non vedo l’ora di finire questa bottiglia, scordarmi di tutto per qualche ora e stare un po’ in pace”

Il ragazzo si sfilò un anello dal dito, lo porse al barbone e se ne andò, senza dire una parola. Il vecchio rimase impietrito, spiazzato: da un momento all’altro, si era ritrovato in mano un cerchio d’oro con su sopra  quello che aveva tutta l’aria di essere un diamante, un gran bel diamante. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma la situazione era talmente surreale che non riuscì a proferire parola. Una lacrima bagnò il suo volto, e poi un’altra, e poi un’altra ancora. L’ultimo regalo lo aveva ricevuto anni ed anni addietro, quando tutto era diverso, quando le persone, vista la posizione che occupava all’epoca, si sentivano obbligate a tempestarlo di doni, praticamente ogni settimana. Era il primo regalo disinteressato da anni, forse da una vita.

Il giovane, mentre si allontanava, guardava davanti a sé con un sorriso compiaciuto, soddisfatto. Sapeva che quel vecchio, con ogni probabilità, non ne avrebbe avuto per molto. Era solo, malato ed impaurito, mentre lui aveva tutto: prospettive, sogni, possibilità, la prima delle quali pochi giorni dopo. Un po’ di beneficenza a quel pover’uomo non gli sarebbe costata niente, mentre lui, il barbone, avrebbe magari vissuto i suoi ultimi giorni con un po’ più di serenità, avviandosi sul sentiero della morte con qualche speranza e, se vogliamo, anche l’illusione, l’illusione che no, non stava tutto per finire, che ce l’avrebbe fatta, che non si sarebbe spento solo come un cane, nella solitudine di un vicolo.

Per il barbone, in realtà, non c’era speranza: sarebbe morto tre giorni dopo. Grazie al gesto del ragazzo, però, quei tre giorni furono i migliori dei suoi ultimi, terribili anni di vita: vagò per quello che era diventato il suo quartiere condividendo la propria gioia con chiunque gli passasse a tiro, affrontando ogni minuto, ogni secondo con un sorriso genuino, sincero, quasi convinto che, da un momento all’altro, sarebbe passato qualcuno con un regalo per lui.

Il giorno della sua morte, il ragazzo, che ogni sera passava per quelle vie, lo vide mentre stava lentamente spegnendosi. Vide il suo sorriso deformarsi in una smorfia di dolore, ma fu felice, conscio del fatto che il bel gesto di qualche sera prima aveva reso meno arduo il cammino del barbone verso la fine. Il bel gesto di un sabato sera di dicembre, quando il più forte aveva regalato qualcosa al più debole.

Tuttosport

P.S. : a Londra già tremano. Ah, grazie per una partita normale: ne avevamo bisogno. Anche se, un pochino, il pathos della rimonta mi è mancato. Per una volta, però, ne ho fatto volentieri a meno.

P.S.2: un saluto ad Emanuele.

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mercoledì 9 dicembre 2009

SE SALTELLI, PRENDI 4 TORTELLI

mercoledì 9 dicembre 2009 19

E’ possibile scrivere qualcosa che faccia divertire più di quanto si è visto ieri sera a Torino? Potrei commentare in qualche modo Melo, che ha appena rivoluzionato il concetto di “giocare una partita di merda”, e in generale di una squadra che ha battuto ogni record di sgommate nelle mutande nell’approccio alla partita? E cosa potrei dire di una Juventus che a dicembre vede terminata la propria stagione, con la prospettiva di qualche mese in Europa League ad incrociare le spade con Slavia Praga, Timisoara e Hapoel Tel Aviv? E di Ciruzzo che nell’intervallo si è fatto spavaldo ed ha tolto Del Piero per Poulsen, trasmettendo grande sicurezza alla squadra?

Sì, potrei fare tutto questo. Non ora, però. Meglio aspettare almeno fino alle 23 di stasera.

E, comunque, “Quest’anno Melo sento che con Diego sono cazzi Amauri”.

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martedì 8 dicembre 2009

NON LA SMETTONO PIU’

martedì 8 dicembre 2009 13

Tuttosport

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lunedì 7 dicembre 2009

HO BISOGNO DI QUALCUNO CHE MI INSEGNI A FARE I TITOLI

lunedì 7 dicembre 2009 8

Nella prima inquadratura mostrata da sky, sabato sera, Ferrara sedeva preoccupato davanti alla sua panchina, sulla quale troneggiava lo sponsor Manpower; probabilmente, un segno premonitore. Il lavoro interinale, però, dovrà attendere ancora qualche mesetto, visto che Ciro ha centrato l’obiettivo principale di tutta la stagione.

L’atmosfera è caldissima, grandi duelli si prospettano. Quello più atteso, tra Lucio, gigante buono, e Giovinco, nano rompipalle, purtroppo non avrà modo di concretizzarsi. In ogni caso, c’è di che restare allegri: i rispettivi reparti di centrocampo offrono garanzie di spettacolo. Cambiasso, che in estate ha contratto la mononucleosi slinguazzando a caso in una discoteca di Malta, palesa gli effetti della malattia con un colorito poco sano ed una preoccupante incertezza atletica. Motta, davanti a lui, incarna alla perfezione il tipo di centrocampista richiesto da Mourinho nel dopo Manchester-Inter: col suo ritmo incessante, copre la bellezza di 25 metri, quelli che separano il tunnel degli spogliatoi dal cerchio di metà campo. Era l’uomo che serviva.

I due virgulti di cui sopra, sommati a Muntari, talismano sconsacrato, e Stankovic, tornato alla normalità dopo la parentesi da giocatore totale, danno vita al centrocampo più triste della stagione. Sì, è vero, a Barcelona le cose erano andate peggio, ma lì c’erano Xavi, Iniesta e compagnia bella, non certo quattro tizi che vagano per novanta minuti in cerca di una posizione.

Quel che esce da questo scontro fra titani è una roba decisamente scadente. Mourinho, appena inizia lo show di Morandi sull’uno, si fa cacciare e si piazza davanti alla tv. La gara, poco dopo, viene sbloccata da un gol la cui paternità è ancora ignota, così come è ignota la ragione per la quale Julio Cesar si sia sdraiato invece di raccogliere comodamente il tiro meno insidioso di tutti i tempi.

Subito dopo la rete, l’Inter decide di giocare per cinque minuti e la Juve va completamente in barca, regalando il gol del pareggio ad Eto’o. Da lì in poi la tristezza è tanta: una gara in cui Caceres ara la fascia e Marchisio si esibisce in giocate alla Zidane non è esattamente un grande spot per il gioco del calcio. Mancini, a venti dalla fine, entra in campo e rivaluta l’esperienza in nerazzurro di Van der Meyde.

Al fischio finale, il pubblico di Torino esplode, nonostante il tristo spettacolo ed una classifica che vede la squadra bianconera addirittura dietro al Milan. La gioia più grande, però, è stata manifestata quando Balotelli è inciampato tirando una punizione: beh, in effetti, son soddisfazioni.

Ora, tutti davanti alla tv ad attendere le prossime rivelazioni-shock del cugino del cuoco del Piacenza che una volta ha sentito un ortolando che diceva che Moratti ha chiamato in lega per far togliere una squalifica a Gresko. Finalmente, la verità su calciopoli sta venendo a galla.

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domenica 6 dicembre 2009

ARMAGEDDON

domenica 6 dicembre 2009 27

Ho appena finito di vedere la partita, avrei fatto meglio a posticipare il più possibile. Più 4 sul Milan, più 5 sulla Juve: sappiamo tutti cosa vogliano dire questi numeri. E’ finita.

Comunque è tutta colpa dell’aLbitro.

Moriremo tutti.

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venerdì 4 dicembre 2009

RITIRATE GLI INSULTI

venerdì 4 dicembre 2009 28

Giusto in tempo per continuare a garantirsi una vita dignitosa, µ mi ha consegnato le vignette pre Juve-Inter, che vedono Ferrara alle prese con gli 11 Nedved e Gesù già pronto sul divano.

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NON ESISTE

Calciopoli non esiste, il razzismo nel calcio non esiste, i gay nel calcio non esistono. Non esiste niente. D’altra parte, nel paese in cui anche la mafia viene fatta passare come un’invenzione dei giornali, non ci si può certo sorprendere se, nel loro piccolo, alcuni dei simpatici personaggi che hanno voce in capitolo nel mondo del calcio – e che sono, casualmente, tutti legati alla squadra dove “è passato tutto il meglio del calcio”, come sosteneva Umberto Agnelli - negano l’esistenza di qualcosa che possa dare loro, in qualche modo, fastidio (anche i gay li disturbano: in qualche modo, devono minare la loro virilità).

Ormai è diventata una scuola di pensiero. C’è qualcosa, o qualcuno, che ti dà particolarmente noia? Bene, inizia a pensare che non esista, e tutto andrà meglio. Il tuo capo non esiste. La tua ragazza si scopa contemporaneamente tuo fratello, il tuo migliore amico e, toh, anche tua sorella? Mavvà, illazioni.  Uno che in treno si toglie i calzini e mette i piedi a pochi centimetri da te, bah, un’invenzione della tua mente. C’è un sacco di gente che trama contro di te, che si inventa frottole pur di screditarti. L’importante è saperlo.

Una volta assimilata la tecnica, va’, va’ e zittisci i tuoi detrattori, ribalta le frittate con destrezza e sfuggi all’imbarazzo di una domanda scomoda. Con ogni probabilità troverai anche persone pronte a crederti o, se te la cavi davvero bene, a votarti.

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mercoledì 2 dicembre 2009

MILAN A TUTTI I COSTI

mercoledì 2 dicembre 2009 13

Fabregas: “Milan, chiamami!”

Adebayor: “Milan come Beyoncè”

Dzeko: “Voglio il Milan”

Krasic: “Voglio il Milan”

Taçi: “Voglio il Milan”

Balotelli: “Sono tifoso del Milan”

Santon: “Da bambino tifavo Milan”

Drogba: “Sogno il Milan”

Zanetti: “Milan? Magari”

Mourinho: “Allenare Kaladze sarebbe la sfida più intrigante”

Ferguson: “Tentato dal Milan”

Bono: “Gli U2 sono la mia famiglia, ma al Milan non potrei resistere”

Brad Pitt: “Voglio il Milan: Angelina capirà”

Obama: “Se il Milan chiama, mollo tutto”

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martedì 1 dicembre 2009

SETTIMANA CALDA

martedì 1 dicembre 2009 11

Si avvicina il big match meno big della storia, e quindi credo sia opportuno scaldare un po’ questi giorni che precedono la gara in cui, presumibilmente, ci presenteremo all’Olimpico con Arnautovic, Obi e Dell’Agnello.

La tensione è già altissima: con questo Milan schiacciasassi alle calcagna, ogni passo falso potrebbe essere fatale. Si sa che la crisi Inter imperversa incontratasta,  e un ipotetico +4 sui rossoneri dopo la prossima giornata significherebbe il fallimento del progetto Mourinho, del progetto Moratti e più in generale di quello di quei quattro o cinque comunisti che centouno anni fa fondarono l’Internazionale Football Club.

Tornando serio per un attimo, mi sbilancio in una previsione: quest’anno il Milan farà 76 punti. Appuntamento a maggio per vedere se sono la nuova Donna Prassede o no. In ogni caso, se c’azzecco, pretendo un premio adeguato alla portata della mia profezia.

Terminato il momento “serietà”, posso tornare a gettare  legna sul fuoco in vista dell’attesissima partita di sabato, un evento che sto bramando con la tensione che riserverei ad un Inter-Gallipoli di Coppa Italia (tanto che non la vedrò nemmeno, almeno non in diretta) (ok, in realtà perdermela mi fa girare le palle, ma sabato c’è uno dei pochi appuntamenti che ritengo più importanti della partita, di questa partita, e quindi nisba). Direi quindi che, come prima tappa di avvicinamento, un contributo video su quanto siano temibili e cazzuti i nostri avversari sia decisamente adatto. Lo cercavo da tempo, e finalmente ieri qualche disgraziato si è degnato di metterlo su iutiub. E’ un qualcosa che non riuscirete a smettere di vedere, che condizionerà la vostra giornata tenendovi incollati alla sedia per ore.

Ecco qua. Sono gradite pernacchie.

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