Oggi, ad un certa ora, post sull’ultima giornata di campionato, dove spiccano le libidini del sabato sera dell’Olimpico e Riccardino che ara la fascia sinistra in un frizzante Inter-Genoa.
Più tardi, il link.
Leggi tutto...Oggi, ad un certa ora, post sull’ultima giornata di campionato, dove spiccano le libidini del sabato sera dell’Olimpico e Riccardino che ara la fascia sinistra in un frizzante Inter-Genoa.
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Leggi tutto...Come tutti certamente saprete, l’avventura all’Inter di Riccardino e delle sue rabontrivelle è prossima ad una nuova conclusione. Jorge Mendes sta trattando il suo trasferimento allo Sporting Lisbona, ovviamente in prestito, perché nessun essere col pollice opponibile spenderebbe dei soldi per avere Ricky tutto per sé. In cambio, potrebbe arrivare Veloso, un tamarello mesciato con le buccole. Proprio al posto dell’ uomo che, in questi mesi a Milano, ha dispensato eleganza più di chiunque altro.
Per sopportare meglio le tristi ore che ci separano dall’ormai inevitabile annuncio, credo sia opportuno postare un mio vecchio e nostalgico articolo, che molti di voi scriteriati si saranno certamente persi, scritto un mese dopo il trasferimento del nostro eroe al Chelsea. Penso che le tematiche siano molto attuali e toccanti. Ecco qua:
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Come purtroppo tutti sanno, un mese fa Ricardo Quaresma ci ha lasciati.
Mica è morto eh, è solo andato via dall'Inter, lasciando un vuoto incolmabile nei nostri cuori e soprattutto in quelli degli abbonati di San Siro, con i quali aveva instaurato uno splendido rapporto di odio-odio. Questi, da quando Ricardo Bernardo ci ha salutati, seguono le partite completamente spaesati, consci che qualcosa manca, che qualcosa è stato loro tolto.
Riccardino è andato a dispensare calcio in Inghilterra, al Chelsea, dove si è già imposto come solo i campioni come lui sanno fare.
Il fromboliere lusitano ha uno strano potere: è capace di convincere gli allenatori, che all'inizio puntano su di lui e sul 4-3-3, a sfanculare le proprie credenze e a optare per un modulo che non comprenda alcun tipo di esterno offensivo. Così è stato con Mourinho, che dopo avere addirittura perso col Milan ha capito che il tridente non paga, e così è stato con Scolari-Hiddink al Chelsea, che col rombo non sbaglia una partita.
In questo mese, spartiacque fra le gestioni del tecnico brasiliano e di quello olandese, Ricky ha messo insieme ben tre presenze. Tre prestazioni di sostanza -con i consueti sprazzi di classe che ne avevano fatto l'idolo del Meazza - nelle quali il Chelsea ha portato a casa due vittorie ed un pareggio. Come dire, da quando c'è Quaresma in campo, non ci batte nessuno.
Le reazioni dell'Inter alla sua cessione sono state ottime: vittorie con Lecce, Roma, Bologna, vittoria nel derby, pareggio col Manchester, pareggio con la Roma. Come dire,da quando non c'è più Quaresma in campo, non ci batte nessuno (almeno, fino a stasera).
Eppure, da qualche tempo, un enorme senso di vuoto mi attanaglia. Non c'è più nessuno a strivellare palloni in cielo, nessuno che tenta il colpo di tacco-suola in mezzo a cinque uomini, nessuno che perde palla alla cazzo al quindicesimo tentativo di dribbling, nessuno che invece di segnare il gol della vittoria al 90esimo fa meta.
Non c'è più nessuno a farmi sognare "la trivela della redenzione" contro il Manchester all'ultimo secondo della partita di ritorno.
Anche la squadra pare disorientata: Ibra non sa più chi mandare a cagare se non gli arrivano palloni, e in generale tutti i giocatori interisti hanno perso quel punto di riferimento visivo che era la posizione di Ricardo, che rappresentava la porzione di campo dove non far giungere per nessun motivo il pallone.
Ci manchi, Ricky. Niente è più lo stesso senza di te. Le bestemmie allo stadio sono in calo del 75%.
So già che non tornerai, ma se un giorno ti infilerai di nuovo la maglia nerazzurra io sarò lì ad aspettarti, puntuale come una trivela o una rabona no-look.
Voglio ricordarti così, mentre ti annodi da solo
Leggi tutto...In serie A, giornata emozionante: col ritorno al calcio giocato di Quaresma, la sverginazione di Huntelaar e la grande prestazione di Die..no, cioè, il grande rientro di Del P.., ehm, la svolta tattica di Ferra..vabbè, con la Juve che consolida il terzo posto, il pathos non è certo mancato.
A far riflettere è soprattutto la Fiorentina: la squadra di Prandelli è l’unica che è riuscita a soffrire Ricardo Bernardo, che anche col Vaduz faticò e non poco. Necessario un esame di coscienza per capire come tutto questo sia stato possibile: a un certo punto, si è addirittura sfiorato un gol al volo di sinistro, oltre ad una trivela out of time che aveva fatto gridare al miracolo mezzo stadio.
Curioso quello che è successo agli attaccanti di Inter e Milan: Eto’o e Milito, fin qui (soprattutto l’argentino) in grande forma in campionato, sono riusciti a sbagliare l’impossibile. Quando l’africano è riuscito a centare in pieno Frey, per un attimo, ho rivisto i fantasmi di Adriano, quando il morbo di Amauri lo coglieva e non riusciva a segnare nemmeno con le mani (l’anno scorso, perlomeno, con le mani s’è arrangiato). Anche Milito è stato insolitamente impreciso, evitando di sbloccare il risultato in un paio di occasioni. Per quanto riguarda il Milan, invece, il centravanti che finora aveva meno inciso ha piazzato due pere in due minuti, quando ormai lo 0-0 sembrava certo.
E’ stata, dunque, una giornata dove molte cose sono girate al contrario. Gli unici giocatori che sono rimasti coerenti con la loro natura sono quelli di una squadra a tinte bianconere, che ha perso incassando due reti in una trasferta al sud, confermando i segnali preoccupanti che già erano stati lanciati nelle settimane addietro. Per loro, adesso, la situazione non è delle migliori: allenatore e giocatori dovranno confrontarsi per capire insieme cosa c’è che non va, risolvere eventuali divergenze e tornare finalmente ad essere una squadra.
Quel che è certo è che, così, questo Siena non può andare avanti.
Leggi tutto..."Torno all’Inter per restarci. Mi sento in debito con il presidente Moratti che ha investito molto per me, con Mourinho che mi ha voluto a Milano con tutte le forze. La mia prima esperienza non è andata bene, me ne rendo conto, anche perché non sono riuscito a svolgere la preparazione. Ma sono sicuro del mio valore e lo dimostrerò. Il mio agente mi ha proposto altri club, anche in Italia, ma ho detto no. Non ho paura della pressione, né dei fischi allo stadio. Anzi, domenica mi piacerebbe essere in Italia per festeggiare lo scudetto con i miei compagni".