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lunedì 8 marzo 2010

“ANTI-INTER”, LA FINALE. ED ALTRO

lunedì 8 marzo 2010 0

Oggi, ad un certa ora, post sull’ultima giornata di campionato, dove spiccano le libidini del sabato sera dell’Olimpico e Riccardino che ara la fascia sinistra in un frizzante Inter-Genoa.

Più tardi, il link.

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mercoledì 27 gennaio 2010

RABONTRIVELLE

mercoledì 27 gennaio 2010 7

Come tutti certamente saprete, l’avventura all’Inter di Riccardino e delle sue rabontrivelle è prossima ad una nuova conclusione. Jorge Mendes sta trattando il suo trasferimento allo Sporting Lisbona, ovviamente in prestito, perché nessun essere col pollice opponibile spenderebbe dei soldi per avere Ricky tutto per sé. In cambio, potrebbe arrivare Veloso, un tamarello mesciato con le buccole. Proprio al posto dell’ uomo che, in questi mesi a Milano, ha dispensato eleganza più di chiunque altro.

Per sopportare meglio le tristi ore che ci separano dall’ormai inevitabile annuncio, credo sia opportuno postare un mio vecchio e nostalgico articolo, che molti di voi scriteriati si saranno certamente persi, scritto un mese dopo il trasferimento del nostro eroe al Chelsea. Penso che le tematiche siano molto attuali e toccanti. Ecco qua:

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Come purtroppo tutti sanno, un mese fa Ricardo Quaresma ci ha lasciati.
Mica è morto eh, è solo andato via dall'Inter, lasciando un vuoto incolmabile nei nostri cuori e soprattutto in quelli degli abbonati di San Siro, con i quali aveva instaurato uno splendido rapporto di odio-odio. Questi, da quando Ricardo Bernardo ci ha salutati, seguono le partite completamente spaesati, consci che qualcosa manca, che qualcosa è stato loro tolto.
Riccardino è andato a dispensare calcio in Inghilterra, al Chelsea, dove si è già imposto come solo i campioni come lui sanno fare.
Il fromboliere lusitano ha uno strano potere: è capace di convincere gli allenatori, che all'inizio puntano su di lui e sul 4-3-3, a sfanculare le proprie credenze e a optare per un modulo che non comprenda alcun tipo di esterno offensivo. Così è stato con Mourinho, che dopo avere addirittura perso col Milan ha capito che il tridente non paga, e così è stato con Scolari-Hiddink al Chelsea, che col rombo non sbaglia una partita.
In questo mese, spartiacque fra le gestioni del tecnico brasiliano e di quello olandese, Ricky ha messo insieme ben tre presenze. Tre prestazioni di sostanza -con i consueti sprazzi di classe che ne avevano fatto l'idolo del Meazza - nelle quali il Chelsea ha portato a casa due vittorie ed un pareggio. Come dire, da quando c'è Quaresma in campo, non ci batte nessuno.
Le reazioni dell'Inter alla sua cessione sono state ottime: vittorie con Lecce, Roma, Bologna, vittoria nel derby, pareggio col Manchester, pareggio con la Roma. Come dire,da quando non c'è più Quaresma in campo, non ci batte nessuno (almeno, fino a stasera).

Eppure, da qualche tempo, un enorme senso di vuoto mi attanaglia. Non c'è più nessuno a strivellare palloni in cielo, nessuno che tenta il colpo di tacco-suola in mezzo a cinque uomini, nessuno che perde palla alla cazzo al quindicesimo tentativo di dribbling, nessuno che invece di segnare il gol della vittoria al 90esimo fa meta.
Non c'è più nessuno a farmi sognare "la trivela della redenzione" contro il Manchester all'ultimo secondo della partita di ritorno.
Anche la squadra pare disorientata: Ibra non sa più chi mandare a cagare se non gli arrivano palloni, e in generale tutti i giocatori interisti hanno perso quel punto di riferimento visivo che era la posizione di Ricardo, che rappresentava la porzione di campo dove non far giungere per nessun motivo il pallone.

Ci manchi, Ricky. Niente è più lo stesso senza di te. Le bestemmie allo stadio sono in calo del 75%.

So già che non tornerai, ma se un giorno ti infilerai di nuovo la maglia nerazzurra io sarò lì ad aspettarti, puntuale come una trivela o una rabona no-look.

Voglio ricordarti così, mentre ti annodi da solo

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lunedì 30 novembre 2009

EMUSIONI

lunedì 30 novembre 2009 12

In serie A, giornata emozionante: col ritorno al calcio giocato di Quaresma, la sverginazione di Huntelaar e la grande prestazione di Die..no, cioè, il grande rientro di Del P.., ehm, la svolta tattica di Ferra..vabbè, con la Juve che consolida il terzo posto, il pathos non è certo mancato.

A far riflettere è soprattutto la Fiorentina: la squadra di Prandelli è l’unica che è riuscita a soffrire Ricardo Bernardo, che anche col Vaduz faticò e non poco. Necessario un esame di coscienza per capire come tutto questo sia stato possibile: a un certo punto, si è addirittura sfiorato un gol al volo di sinistro, oltre ad una trivela out of time che aveva fatto gridare al miracolo mezzo stadio.

Curioso quello che è successo agli attaccanti di Inter e Milan: Eto’o e Milito, fin qui (soprattutto l’argentino) in grande forma in campionato, sono riusciti a sbagliare l’impossibile. Quando l’africano è riuscito a centare in pieno Frey, per un attimo, ho rivisto i fantasmi di Adriano, quando il morbo di Amauri lo coglieva e non riusciva a segnare nemmeno con le mani (l’anno scorso, perlomeno, con le mani s’è arrangiato). Anche Milito è stato insolitamente impreciso, evitando di sbloccare il risultato in un paio di occasioni. Per quanto riguarda il Milan, invece, il centravanti che finora aveva meno inciso ha piazzato due pere in due minuti, quando ormai lo 0-0 sembrava certo.

E’ stata, dunque, una giornata dove molte cose sono girate al contrario. Gli unici giocatori che sono rimasti coerenti con la loro natura sono quelli di una squadra a tinte bianconere, che ha perso incassando due reti in una trasferta al sud, confermando i segnali preoccupanti che già erano stati lanciati nelle settimane addietro. Per loro, adesso, la situazione non è delle migliori: allenatore e giocatori dovranno confrontarsi per capire insieme cosa c’è che non va, risolvere eventuali divergenze e tornare finalmente ad essere una squadra.

Quel che è certo è che, così, questo Siena non può andare avanti.

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mercoledì 27 maggio 2009

CUORE NERAZZURRO

mercoledì 27 maggio 2009 8
Ieri Enrico Preziosi ha annunciato l'acquisto della comproprietà di Ricardo Quaresma sulla base di 10 milioni di euro, una soluzione gradita a tutti tranne che al diretto interessato, che potrebbe opporsi al trasferimento:
"Torno all’Inter per re­starci. Mi sento in debito con il presi­dente Moratti che ha investito molto per me, con Mourinho che mi ha voluto a Milano con tutte le forze. La mia prima esperienza non è andata bene, me ne rendo conto, anche perché non so­no riuscito a svolgere la prepara­zione. Ma sono sicuro del mio va­lore e lo dimostrerò. Il mio agen­te mi ha proposto altri club, an­che in Italia, ma ho detto no. Non ho paura della pressione, né dei fischi allo sta­dio. Anzi, domenica mi pia­cerebbe essere in Italia per festeggiare lo scu­detto con i miei compa­gni".


Le dichiarazioni di oggi di Ricky stridono molto con quelle di qualche mese fa, dove era apparso rancoroso nei confronti dell'Inter e dei tifosi, che non avevano creduto in lui. In questi mesi, il funambolo portoghese ha stregato Hiddink, che ne ha centellinato l'utilizzo al solo scopo di conferire un minimo di credibilità al campionato inglese, evitando così di falsarlo vincendo troppo agevolmente.
Ora che è tornato, c'è la fila per averlo. Presidenti e allenatori di tutta Europa si strapperebbero i capelli per accaparrarselo. Abbiamo rischiato di perderlo.
Ricky, però, da vincente quale è, non lascia niente di incompiuto. Tornerà, e stavolta farà vedere a tutti di che pasta è fatto. Già lo vedo, in mezzo al campo a sputare sangue per i nostri colori, mentre tra una piroetta e una giravolta inciampa e fa partire il contropiede degli avversari.

Sosteniamolo: la risposta portoghese a Guly merita rispetto.
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sabato 28 marzo 2009

NUN CE LASSA'

sabato 28 marzo 2009 5

Perchè non ci vuoi più? Perchè, perchè?
Dio, molla Legrottaglie per una ventina di minuti ed occupati di questo ragazzo. Mica lo possiamo perdere così, eh. Facci una bella chiacchierata, senti un po' cosa c'è che non va e poi fai una chiamata in società. Tanto ormai hai le mani bene in pasta nell'ambiente, conti più tu di Bronzetti, Raiola, Mendes e di tutti gli altri agenti Fifa messi insieme.

Intanto, mentre noi perdiamo tempo, il Milan ha già chiuso per Adebayor, Eto'o, Messi, Cristiano Ronaldo, Gerrard, Rivaldo, Hugo Sanchez, Bombolo e Jimmy il fenomeno. Leggi tutto...

mercoledì 18 marzo 2009

THE AVIATOR

mercoledì 18 marzo 2009 4


Eccolo qua. Ci stiamo perdendo tutto questo, gente. Ho sempre sospettato che non ci avesse fatto vedere tutto quello di cui è capace, ma nemmeno da lui mi sarei aspettato addirittura la sconfitta della gravità.
Portsmouth-Chelsea, 28esima giornata di Premier League. E' il 60', la squadra londinese non riesce a sbloccare il risultato e Hiddink si gira verso la panchina, in cerca della mossa decisiva. Tra tante facce spaventate, ne nota una da guerriero, che spicca subito sulle altre: "Quaresma, tocca a te".
Prima azione: Ricky semina avversari come suo solito, scatenando le ire di Kaboul e Hreidasson che gli si scaraventano contro. L'impatto sarebbe terrificante, ma Ricardo Bernardo si ricorda di essere un supereroe e decolla, evitando l'intervento dei due portsmouthesi (sono sicuro che si dice così). Guardatelo: che leggiadria, che armonia nel gesto! Che campione.
I suoi due dirimpettai non possono che ammirarlo, stupiti da cotanto gesto atletico. Non vedete lo stupore nelle loro facce? E' comprensibile, hanno appena assistito a qualcosa di epico. Fortunatamente per loro, non dovranno affrontare Quaresma tutte le domeniche.
Cristiano Ronaldo, guarda e impara.

(ah, ovviamente poi, dopo l'ingresso di Quaresma, il Chelsea ha vinto. Facile così, eh)
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giovedì 5 marzo 2009

TRIVELA ADDICT

giovedì 5 marzo 2009 2
Come purtroppo tutti sanno, un mese fa Ricardo Quaresma ci ha lasciati.
Mica è morto eh, è solo andato via dall'Inter, lasciando un vuoto incolmabile nei nostri cuori e soprattutto in quelli degli abbonati di San Siro, con i quali aveva instaurato uno splendido rapporto di odio-odio. Questi, da quando Ricardo Bernardo ci ha salutati, seguono le partite completamente spaesati, consci che qualcosa manca, che qualcosa è stato loro tolto.

Riccardino è andato a dispensare calcio in Inghilterra, al Chelsea, dove si è già imposto come solo i campioni come lui sanno fare.
Il fromboliere lusitano ha uno strano potere: è capace di convincere gli allenatori, che all'inizio puntano su di lui e sul 4-3-3, a sfanculare le proprie credenze e a optare per un modulo che non comprenda alcun tipo di esterno offensivo. Così è stato con Mourinho, che dopo avere addirittura perso col Milan ha capito che il tridente non paga, e così è stato con Scolari-Hiddink al Chelsea, che col rombo non sbaglia una partita.
In questo mese, spartiacque fra le gestioni del tecnico brasiliano e di quello olandese, Ricky ha messo insieme ben tre presenze. Tre prestazioni di sostanza -con i consueti sprazzi di classe che ne avevano fatto l'idolo del Meazza - nelle quali il Chelsea ha portato a casa due vittorie ed un pareggio. Come dire, da quando c'è Quaresma in campo, non ci batte nessuno.
Le reazioni dell'Inter alla sua cessione sono state ottime: vittorie con Lecce, Roma, Bologna, vittoria nel derby, pareggio col Manchester, pareggio con la Roma. Come dire, da quando non c'è più Quaresma in campo, non ci batte nessuno (almeno, fino a stasera).
Eppure, da qualche tempo, un enorme senso di vuoto mi attanaglia. Non c'è più nessuno a strivellare palloni in cielo, nessuno che tenta il colpo di tacco-suola in mezzo a cinque uomini, nessuno che perde palla alla cazzo al quindicesimo tentativo di dribbling, nessuno che invece di segnare il gol della vittoria al 90esimo fa meta.
Non c'è più nessuno a farmi sognare "la trivela della redenzione" contro il Manchester all'ultimo secondo della partita di ritorno.
Anche la squadra pare disorientata: Ibra non sa più chi mandare a cagare se non gli arrivano palloni, e in generale tutti i giocatori interisti hanno perso quel punto di riferimento visivo che era la posizione di Ricardo, che rappresentava la porzione di campo dove non far giungere per nessun motivo il pallone.

Ci manchi, Ricky. Niente è più lo stesso senza di te. Le bestemmie allo stadio sono in calo del 75%.

So già che non tornerai, ma se un giorno ti infilerai di nuovo la maglia nerazzurra io sarò lì ad aspettarti, puntuale come una trivela o una rabona no-look.


Voglio ricordarti così, mentre ti annodi da solo
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mercoledì 4 marzo 2009

IL MILAN NON SI FERMA PIU'

mercoledì 4 marzo 2009 2
Un'Inter senza idee ne prende dalla Samp. I nerazzurri pagano cara l'assenza di Quaresma, che stasera avrebbe certamente crocifisso la retroguardia doriana a suon di trivele, piroette e giravolte.

Ma la semifinale di Coppa Italia passa in secondo piano rispetto al grande appuntamento del giorno: l'amichevole, in terra qatariana, Al Sadd-Milan, conclusasi con l'inevitabile vittoria degli eroi rossoneri, decisi ormai a conquistare anche l'Asia.
Due a uno e lezione di calcio ai talentuosi qatariani, costretti ad arrendersi allo strapotere tecnico della banda di Ancelotti.
Vantaggio rossonero al 27esimo del primo tempo, con Pato che salta un cammello e deposita in rete. Dopo aver concesso il pareggio all'Al Sadd (firmato Golan Mohammed, sì, proprio lui), giusto per far provare loro il brivido di aver perforato la leggendaria retroguardia milanista, i ragazzi di Ancelotti chiudono la contesa con Antonini che, dopo essersi fatto largo fra le dune, segna il 2-1 e dà il via ai festeggiamenti.

Il Milan con questa vittoria diventa la squadra italiana che ha battuto più volte l'Al Saad e guadagna così un'altra patacca da appiccicare sulla maglia, in mezzo a "il club più titolato al mondo" e "l'unico club al mondo disposto a dare dei soldi ad Emerson".
Un'altra pagina di storia è scritta: un'impresa della quale si parlerà a lungo quella di questo Milan che, dopo aver sconfitto una corazzata guidata da assi come Al Haydous e Abdulrab (giusto per citarne due) sembra sempre più inarrestabile.
Segnali importanti da Favalli, che sembra ormai aver superato quella fastidiosa prostatite e non ha avuto bisogno del doppio cambio di pannolone, e da Shevchenko, lanciato più che mai nell'obbiettivo di mantenere la media di un gol ogni tre anni.


Tabellino:

AL SADD-MILAN 1-2

Al Sadd (4-4-2): Saqr (35' st Zaidan); Rashed (32' pt Mohamed), Rabia (1' st Nasser), Abdulmajed, Ayil; Feindouno, Abdulrab, Felipe (15' st Afif), Mesaad; Khalfan (15' st Al Haydous), Opoku (1' st Soria) (30' st Hamed). All.: Musovic

Milan (4-4-2): Abbiati (1' st Dida); Antonini (1' st Darmian), Thiago Silva, Maldini (16' pt Bonera) (1' st Senderos), Favalli; Beckham (1' st Pirlo), Emerson (15' st Viudez), Cardacio, Jankulovski (1' st Zambrotta); Pato (1' st Inzaghi), Shevchenko. All. Ancelotti

Marcatori: 27' pt Pato (M), 37' pt Mohamed (A), 38' pt Antonini (M)

Ammonito: Jankulovski (M)
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