Postulato: il Milan è la squadra dell'ammòre, l'Inter, in quanto sua rivale, è la squadra dell'odio e dell'invidia. Questo postulato ha in realtà già una falla, perché se, come dice il PresDelCons, l'ammòre vince sempre, ed i due derby sono finiti 4-0 e 2-0 (in 10 contro 11) per l'Inter, il sillogismo porta da tutt'altra parte. Ma per il momento sorvoliamo: il presidente del PdL ed il presidente del Milan, si sa, non sono permeabili alla logica.
In quanto squadra dell'ammòre, il Milan ha solo buoni sentimenti. In quanto squadra dell'odio e dell'invidia, l'Inter rappresenta una gran profusione di sentimenti negativi. Qualche anno fa, alla conclusione del campionato 1997-98, forse il più scandaloso della storia del calcio europeo, “vinto” dalla Juventus (quello del rigore su Ronaldo, sì; ma anche quello del gol di Bierhoff, del gol dell'Empoli, di Hubner abbattuto a un metro da Peruzzi, del rigore retroattivo, tra l'altro inesistente, su Del Piero contro la Lazio, della pallavolo di Iuliano sempre contro la Lazio, per continuare con l'invenzione del contatto ipotetico, vedi Signori contro l'Inter, e così via), Elio e Rocco Tanica chiusero l'ultima puntata di Mai Dire Gol con la canzone “ti amo campionato”. Siccome il vero genio precorre i tempi, oltre al meraviglioso “l'amore ha riempito tutto l'universo della FIGC, particolarmente Baldas”, in riferimento ad una gomitata in faccia di Montero a Neqrouz del Bari in piena area juventina, Elio solfeggiò che tra i due probabilmente c'era qualcosa e l'arbitro aveva deciso di non intervenire in quel frangente “perché l'amore non è bello se non è litigarello: era una scaramuccia...” (http://www.youtube.com/watch?v=UIy4PLw3bJw).
Subentra a questo punto il secondo postulato, la proprietà semitransitiva: qualunque squadra giochi contro la squadre dell'ammòre, è una squadra dell'odio e dell'invidia, salvo si tratti della Juventus, mentre chiunque giochi contro l'Inter diventa un'emissione dell'ammòre, a meno che non si tratti di una squadra dell'odio a prescindere. Per queste circostanze verrà presto diramato un decreto interpretativo che spiegherà come e perché entrambe le squadre debbano essere considerate sconfitte: un po' come se Voldemort si scontrasse con Darth Vader, come si fa a sperare che uno dei due vinca, od anche solo in un pareggio?
Siccome nella vita i sentimenti sono tutto, diventa interpretativamente evidente che chi sprigiona ammòre non ha cattive intenzioni, neanche quando sembra fare qualcosa di cattivo, mentre chi incarna odio ed invidia è roso da sentimenti oscuri anche quando fa le cose più normali (tipo sputare per terra o rientrare negli spogliatoi con le palle girate, come ben sanno Walter Samuel ed Esteban Cambiasso). Ragione per la quale, ad esempio, un arbitro come Tagliavento, che riesce a comprendere come dietro interventi un po' duri ma complessivamente normali si nasconda il Male come quello di Ghostbusters 2, e nella partita Inter-Sampdoria caccia senza pietà in 7 minuti l'intera retroguardia interista, è degno di lodi ed onori. Allo stesso modo, chi annulla per un fuorigioco inesistente un gol del Chievo contro il Milan, e lo fa perché sa che le forze del male non possono prevalere contro l'ammòre, ha difeso l'intera umanità da un'immane catastrofe e riceverà presto la degna ricompensa (probabilmente qualche notte a spese di Giampaolo Tarantini).
Tutto questo per cercare di rispondere ad una domanda apparentemente molto semplice: cosa cazzo avrebbero dovuto fare Flamini e Simplicio per essere espulsi?
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6 commenti:
AHAHAHAHAHAH grandissimo!
Vujen.
attaccatevi.....:-)))))
Bellissimo!!!! ahahahahaha!!!
I bilanisti sono TROPPO scarsi, quindi NON_POSSONO_PASSARE
http://www.youtube.com/watch?v=2MxuMApLG20
Sempre forza Inter !!!
Kalle66
Postulato: il Milan è la squadra dell'ammòre, l'Inter, in quanto sua rivale, è la squadra dell'odio e dell'invidia. Questo postulato ha in realtà già una falla, perché se, come dice il PresDelCons, l'ammòre vince sempre, ed i due derby sono finiti 4-0 e 2-0 (in 10 contro 11) per l'Inter, il sillogismo porta da tutt'altra parte. Ma per il momento sorvoliamo: il presidente del PdL ed il presidente del Milan, si sa, non sono permeabili alla logica.
In quanto squadra dell'ammòre, il Milan ha solo buoni sentimenti. In quanto squadra dell'odio e dell'invidia, l'Inter rappresenta una gran profusione di sentimenti negativi. Qualche anno fa, alla conclusione del campionato 1997-98, forse il più scandaloso della storia del calcio europeo, “vinto” dalla Juventus (quello del rigore su Ronaldo, sì; ma anche quello del gol di Bierhoff, del gol dell'Empoli, di Hubner abbattuto a un metro da Peruzzi, del rigore retroattivo, tra l'altro inesistente, su Del Piero contro la Lazio, della pallavolo di Iuliano sempre contro la Lazio, per continuare con l'invenzione del contatto ipotetico, vedi Signori contro l'Inter, e così via), Elio e Rocco Tanica chiusero l'ultima puntata di Mai Dire Gol con la canzone “ti amo campionato”. Siccome il vero genio precorre i tempi, oltre al meraviglioso “l'amore ha riempito tutto l'universo della FIGC, particolarmente Baldas”, in riferimento ad una gomitata in faccia di Montero a Neqrouz del Bari in piena area juventina, Elio solfeggiò che tra i due probabilmente c'era qualcosa e l'arbitro aveva deciso di non intervenire in quel frangente “perché l'amore non è bello se non è litigarello: era una scaramuccia...” (http://www.youtube.com/watch?v=UIy4PLw3bJw).
Subentra a questo punto il secondo postulato, la proprietà semitransitiva: qualunque squadra giochi contro la squadre dell'ammòre, è una squadra dell'odio e dell'invidia, salvo si tratti della Juventus, mentre chiunque giochi contro l'Inter diventa un'emissione dell'ammòre, a meno che non si tratti di una squadra dell'odio a prescindere. Per queste circostanze verrà presto diramato un decreto interpretativo che spiegherà come e perché entrambe le squadre debbano essere considerate sconfitte: un po' come se Voldemort si scontrasse con Darth Vader, come si fa a sperare che uno dei due vinca, od anche solo in un pareggio?
Siccome nella vita i sentimenti sono tutto, diventa interpretativamente evidente che chi sprigiona ammòre non ha cattive intenzioni, neanche quando sembra fare qualcosa di cattivo, mentre chi incarna odio ed invidia è roso da sentimenti oscuri anche quando fa le cose più normali (tipo sputare per terra o rientrare negli spogliatoi con le palle girate, come ben sanno Walter Samuel ed Esteban Cambiasso). Ragione per la quale, ad esempio, un arbitro come Tagliavento, che riesce a comprendere come dietro interventi un po' duri ma complessivamente normali si nasconda il Male come quello di Ghostbusters 2, e nella partita Inter-Sampdoria caccia senza pietà in 7 minuti l'intera retroguardia interista, è degno di lodi ed onori. Allo stesso modo, chi annulla per un fuorigioco inesistente un gol del Chievo contro il Milan, e lo fa perché sa che le forze del male non possono prevalere contro l'ammòre, ha difeso l'intera umanità da un'immane catastrofe e riceverà presto la degna ricompensa (probabilmente qualche notte a spese di Giampaolo Tarantini).
Tutto questo per cercare di rispondere ad una domanda apparentemente molto semplice: cosa cazzo avrebbero dovuto fare Flamini e Simplicio per essere espulsi?
Paraculinus ha detto...
si occhei ciai raggione, ma rimane il fatto che il bilan
NON_____PUO'____PASSARE
Punto.
Kalle66
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