di µ
Che succede ad Alexandre?
La preoccupante involuzione dell’imberbe Patinho ha seriamente preoccupato anche i tifosi rossoneri, solitamente ottimisti e fiduciosi persino quando si parla di Jankulovski o di Dida.
Come si spiega quindi l’astinenza di gol (6 partite) e prestazioni che affligge Paperino?
Un allenatore che deve ancora realizzare qual è la panchina su cui sedersi?
Un trotterellante elefantino e un simpatico lampione olandese come compagni di reparto?Oppure il fatto che, semplicemente, il Milan fa cagare?
Nossignori, niente di tutto ciò.
L’illuminante spiegazione sulla Gazzetta di qualche giorno fa.
"Mi manca Kakà. È un grande amico. Lo sento spesso"
Ora, al di là della facile ironia sui problemi gastro-intestinali del ragazzo, la situazione è tremendamente seria. Dobbiamo fare qualcosa. Chi di noi non sarebbe rimasto traumatizzato nel passare da un giovane, fresco, cristiano evangelico e vergine campione che sventola magliette dal balcone, ad un ballerino di samba che alle feste si gonfia di Mojito, nonostante i buoni propositi pronunciati in piedi su una sedia?
Facciamo appello al nostro buon cuore: troviamo un amico a Pato.
Un amichetto con cui fare merenda insieme, un compagnuccio con cui confrontare i compiti per il giorno dopo, qualcuno con cui attraversare la difficile fase della pubertà, quando crescono i primi peli e la voce si fa più grossa.
Non facciamo la solita figura da interisti meschini e indifferenti, insensibili ai problemi dei meno fortunati.
Non possiamo permettere che un cuore infranto dilapidi un patrimonio del calcio italiano, mondiale e cosmico.
Oppure sì?
Con affetto, µ.
6 commenti:
kakà non è cattolico, solo per la precisione
Straordinario.
grazie a grappa per la correzione e all'anonimo donatore per la segnalazione
Certo che possiamo. E poi la smetta di giocare con quelle cazzo di Crocs gialle!
kakà e meglio che l'anno venduto
Posta un commento