MAH

Cioé no, voglio dire.

Uno va ad Amsterdam, vuole rilassarsi, farsi due cannette, un giro al Red Light, ste cose qua. Poi il primo giorno cercano di buttarlo fuori dall'albergo, il secondo gli rubano il cellulare e il terzo manca poco gli viene un infarto. Dal quarto giorno in poi la situazione sembra tornare normale, nessuna catastrofe si abbatte, la vita scorre tranquilla.

Il sesto giorno, l'ultimo, giornata culturale: casa di Anne Frank. Tutto molto toccante, emozionante (andateci). Sennonche', proprio al termine della visita, gli si palesa davanti una faccia familiare. Un paio di secondi e si rende conto.

Pato.

Con tanto di moglie (o fidanzata?) vergine (o no?) ed amico al seguito.

Ora, dico io, ma che cazzo ci faceva Pato non tanto alla casa di Anne Frank, ma ad Amsterdam, mentre a Milanello - presumibilmente - si lavora?

E non e' che l'abbia scambiato per un altro, per uno che gli assomiglia.

No no, era proprio lui, con giubbottino lucido, pantaloni della tuta e scarpe Nike (identiche alle mie, tra l'altro). Non posso postare contributi grafici perche' l'obiettivo della mia macchina fotografica si ottura automaticamente quando ci sono milanisti in giro.

Appena ha visto che lo stavo guardando, ha fatto la faccia di chi stava pensando "ecco, ora mi ha riconosciuto e verra' qua a dire ehi Pato, che ci fai ad Amsterdam, quest'anno va di merda eh, oh ma lo sai che dal vivo sembri proprio uno sfigato, ecc". Non aveva ragioni per temere un assalto, in realta': non avvicino gente di questo tipo.

Pure Pato, quindi. Mah.

Ci credo, poi, che Leonardo perde la voce

Ad ogni modo, domani c'é il ritorno a casa: ho un po' di arretrati con i post, cerchero' di recuperare quanto non fatto.

Cia'