Ho pensato molto a cosa scrivere dopo la notizia delle squalifiche, passando dalla voglia di riempire questa pagina di insulti random a tutti i protagonisti del panorama calcistico nazionale allo scrivere un post di rassegnazione per gli ultimi eventi al chiudere tutto e seguire l’Ajax al non scrivere niente.
Sinceramente, non ho ancora ben chiaro quello che voglio scrivere. Una cosa è certa: sono stanco. Non mi va nemmeno di fare ironie su tutta questa storia, perché, davvero, il senso di pesantezza che mi affligge se penso ai 25000 euro di multa ad un pubblico che fa la protesta più civile che si sia mai vista in Italia (inutile citare cosa succede in altre sedi, tra seggiolini in fiamme e saltelli e sputi e sassi) (ehi, tu, troll, dico a te, stai per tirare fuori il motorino contro l’Alaves, vero? Bene, sappi che non me ne frega un bel cazzo, visto che non c’entra un bel cazzo con tutto questo, sto parlando della disparità di giudizi della giustizia sportiva, non mi interessa del motorino del passaporto di Recoba e della tua menomazione mentale, se vuoi un giorno di questi ti faccio un’iniezione e pongo fine ai tuoi travagli), dicevo, il vuoto che mi affligge dopo la multa a chi fa la pañolada è davvero imponente. Credo che sia ancora peggio delle squalifiche a Mou, Cambiasso e Muntari. O forse no, forse è sulla stessa linea, una linea inedita e vagliata nel momento più tragicomico del calcio italiano, un momento nel quale se il vicepresidente del Milan e di tutto il resto si permette di sottolineare come un campionato riaperto significherebbe soldi a palate per giornali televisioni e quant’altro, nessuno si pone una domanda che sia una.
Questo è senza dubbio il campionato più falsato che io ricordi, e non parlo degli episodi, o almeno, non solo. Parlo del fatto che, per la prima volta nella storia, un intero paese tifa, rema, si adopera, riversa odio contro una squadra. Una squadra che, tra l’altro, è stata capace di inanellare quattro (QUATTRO) scudetti consecutivi, una cosa che non si vedeva dal ‘50. Una squadra che, dunque, ha messo insieme delle imprese storiche, e senza mai dover dire grazie a nessuno. Senza telefoni, mafiosi, nani, giochi di potere, sistemi e tutto il resto. Nessun altro può fregiarsi di tutto questo.
Eppure, il problema siamo noi. Il campionato è falsato solo nelle nostre teste. E’ frustrante vedere come sia impossibile far capire a chi si ostina a dire che Mou è uno psicopatico, che le espulsioni ci stanno e tutte le fregnacce simili a queste che stiamo assistendo a qualcosa di mai visto, che ci stanno prendendo tutti per il culo in nome del campionato che deve riaprirsi per le tv i giornali e le scommesse. Questo è il paese della mafia, a tutti i livelli: per quale motivo nel calcio dovrebbe andare diversamente? Perché mai il calcio dovrebbe essere un movimento pulito? Perché mai, se in questo movimento c’è di mezzo il Milan e il suo schifo dirigenziale, dovremmo pensare di star assistendo ad un campionato regolare? Non ce n’è motivo.
Ora, non so più esattamente cosa volessi dire con questo post, sinceramente me lo sono anche dimenticato. Non so nemmeno se il mio discorso sia stato lineare o meno. L’unica cosa che dovrebbe essere chiara è che mi sono ROTTO I COGLIONI. Come non mai. Come nemmeno dieci, o cinque anni fa. Forse ero troppo piccolo per incazzarmi a dovere, chissà. Fatto sta che ne ho veramente piene le palle di questo teatrino, di questi buffoni che ci rovinano lo spettacolo e, soprattutto, di questa incredibile massa di dementi che chiamiamo Gente che si fa abbindolare o che non riesce, annebbiata dai propri sentimenti antiinteristi, ad analizzare oggettivamente una situazione come questa. Io mi sono veramente ROTTO I COGLIONI, e l’unica cosa che non mi fa desistere da tutto ciò per andare a tifare Ajax è il fatto che la nostra squadra, che la nostra Inter, senza ombra di dubbio, è in grado di vincere nonostante tutto ciò. E’ in grado di rimontare due rigori a Bari, è in grado di vincere un derby per 2-0 dominando in 10 contro 11 per 60 minuti, giocando anche 5 minuti in 9 subendo un rigore inesistente poi parato, è in grado di giocare in 9 per una partita intera facendo cagare sotto i vergognosi, tecnicamente e da ogni altro punto di vista, avversari e mancando un’epica vittoria solo per l’annebbiamento di Eto’o dopo cinquanta minuti da maratoneta. Non desisto perché sono convinto che possiamo farcela, anche se ad Udine andremo senza quattro, cinque, sei titolari e senza allenatore (il tutto, badiamo, SENZA UN MOTIVO), anche se ce ne buttano fuori quindici a partita. Possiamo farcela. Anche se ci squalificano Milito perché si mette le dita nel naso. Possiamo farcela. Anche con la primavera in campo. Anche con me in campo.
Bene, penso di avere concluso. Domani mi godrò (spero) un bello spettacolo di una bella competizione, contro una grande squadra, in uno stadio fantastico. E vincere sarebbe bellissimo perché causerebbe esplosioni di organi variegati in tutti coloro che si posizioneranno sul trespolo e faranno l’unica cosa che gli è rimasta. Sì, sarebbe bellissimo, ma il pensiero di tutti noi, in questo momento, è a quella farsa che chiamiamo campionato. Perché vincere anche quest’anno, vincere il quinto di fila in questa situazione sarebbe impagabile, e varrebbe più di qualsiasi altra cosa.
Ho finito.
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