giovedì 26 marzo 2009

NATURALIZZIAMOCI

giovedì 26 marzo 2009

Le prostitute intellettuali non sono l'unico esempio di battonaggine nel mondo del calcio. Al loro fianco, oltre ad Andreinha e alle altre sventole che bussano regolarmente a casa Ron***o, ci sono quei giocatori che possono essere raccolti nella categoria dei puttanoni-titubanti-di merda.
Facile capire a chi mi riferisco: sono quei soggetti che, non essendo nemmeno lontanamente cagati dalla nazionale del proprio paese, si propongono per essere convocati dal buon Lippi e per giocare con la maglia dell'Italia. Basta che uno dei nonni della loro moglie abbia parlato una volta con un tizio di Vigevano, che questi abietti dichiarano di sentirsi degli italiani purosangue, pronti a vestire la maglia azzurra e a sputare sangue per la Patria.
Alcuni di questi, sebbene si sentano italianissimi, non abbandonano le speranze di essere convocati per la nazionale del proprio paese. Giocano quindi su due fronti, facendo però chiaramente capire che chi li chiamerà per primi li avrà nella propria selezione.
Ovviamente, mai se ne usciranno con un "mi sento italiano, voglio giocare per l'italia" o un "mi sento brasiliano, ecc", perchè sennò il giochino si guasterebbe e si precluderebbero una delle due (o più) possibilità.
Un commissario tecnico serio, una volta capito il meccanismo del doppio gioco, ignorerebbe totalmente la candidatura della baldracca-titubante-di merda e cercherebbe di valorizzare al massimo i giocatori che ha a disposizione.
Un commissario tecnico serio farebbe questo. Eh, appunto: serio.
Il nostro, invece, aspetta a braccia aperte i vari Amauri di turno, ed è pronto a lasciare a casa un italiano per portarsi ai mondiali un tizio nato a Carapicuíba.
D'altra parte, Lippi non è altro che il successore di Trapattoni, ossia colui che ha portato in nazionale Camoranesi, uno che si sente più argentino di quelli che giocano nella nazionale di Maradona e che si commuove solo ad udire l'inno nazionale (quello del suo paese, non quello di Mameli).
Anche Mauro Germano, come Amauri con Dunga, non era cagato nemmeno di striscio dall'allora ct dell'albiceleste, Bielsa. Ha allora pensato bene di usare il suo passaporto italiano e di infilarsi la maglia della Nazionale, sebbene sia nato a Tandil ed abbia giocato in Sudamerica fino a 24 anni.

Da qualche anno, questo comportamento ha fatto scuola, e si sono proposti alla nazionale italiana, nell'ordine:
  • Thiago Motta

  • Rodrigo Taddei

  • Christian Manfredini

  • Pablo Osvaldo

  • Nina Moric

  • Eva Henger

  • Lola Ponce

  • comitiva-di-trans-amici-di-Lapo

  • Esajas-l'amico-di-Seedorf

  • Emerson

  • Vampeta

  • Milingo

Inutile dire che Lippi aspetta tutti a braccia aperte, specialmente l'ultimo di questa lista.

Intanto, in Brasile, un grande trionfo per la scienza: per la prima volta, un elefante è riuscito a segnare una doppietta nel campionato paulista di calcio. Maglia bianca, numero 9 sulle spalle, il proboscidato si è mostrato a suo agio sul campo da gioco, e visti i risultati l'esperimento dovrebbe ripetersi.

(nella foto: ciao, mi manda Elkann, gioco mezz'ala destra)

5 commenti:

Anonymous ha detto...

ahahahahahahahahahahahahahahahah

Franx ha detto...

Lola Ponce può essere argentina, italiana o di Marte, ma resta sempre una figa di livello...

Franx

Anonymous ha detto...

io naturalizzerei sheva

mi sembra uno di prospettiva

Franx ha detto...

Balotelli è di colore, Seedorf è negro.

Fabregas ha detto...

Seedorf è di colore Franx è terrone

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