Festa grande in casa Milan. Grazie alla vittoria a Siena e alla contemporanea sconfitta del Torino contro l'Atalanta, gli uomini di Ancelotti sono matematicamente salvi con dieci giornate d'anticipo.
Dopo il quinto gol a Siena, le radioline di tutti i tifosi rossoneri sono state puntate su Bergamo, dove un'Atalanta combattiva stava conducendo per due reti a zero sul Torino, grande avversario dei ragazzi di Ancelotti in questa appassionante lotta per la salvezza.
Dodici minuti, quelli trascorsi fra il gol di Pato e il fischio finale a Bergamo, vissuti col cuore in gola dalle migliaia di appassionati alle vicende dei pluricampioni dell'universo. Man mano che il triplice fischio si avvicinava tutti, tra tifosi, dirigenti e giocatori, vedevano materializzarsi il grande sogno davanti ai propri occhi.
Galliani in tribuna era una maschera di dolore. Il vice-presidente ha seguito la gara col consueto trasporto, deformandosi il volto con smorfie disumane ad ogni azione di gioco. Era proprio lui il più teso, allo stadio: la sua creatura era lì lì per farcela, l'armata che aveva costruito stava finalmente per compiere la sua impresa.
E quando qualcuno, alla notizia, ha urlato dagli spalti "E' finita! E' finita! Il Torino ha perso!", finalmente è scoppiata la festa. Impossibile frenare l'entusiasmo del mare rossonero che ha invaso Siena: il campo da gioco è stato preso d'assalto, i giocatori osannati e portati in trionfo a proseguire le celebrazioni negli spogliatoi.
Ancelotti, visibilmente commosso, era pieno di gioia e di orgoglio: ora che l'obiettivo stagionale è stato centrato, la sua riconferma pare davvero essere solo una formalità.
Che cavalcata, ragazzi! Non solo il Milan ha raggiunto il traguardo prefissato ad agosto, ma ci è riuscito con dieci, e dico dieci, giornate di anticipo! Che squadra, che società.
Raggiunta questa salvezza meritata, ottenuta lottando contro tutto e tutti, il Dream Team rossonero può anche fare qualche pensierino ad un piazzamento nella metà sinistra della classifica: posizioni, queste, che solo a nominarle danno le vertigini, ma che spettano di diritto ad una squadra che ha messo alla corda l'Heerenveen e il Werder Brema, uscendo imbattuta dalla Coppa Uefa.
Sicuramente, Ancelotti potrà utilizzare le dieci gare che rimangono da qui alla fine del torneo per lanciare qualche 29enne interessante e poggiare le basi per la prossima, trionfale stagione, quella dell'assalto all'Intertoto.
Dopo il quinto gol a Siena, le radioline di tutti i tifosi rossoneri sono state puntate su Bergamo, dove un'Atalanta combattiva stava conducendo per due reti a zero sul Torino, grande avversario dei ragazzi di Ancelotti in questa appassionante lotta per la salvezza.
Dodici minuti, quelli trascorsi fra il gol di Pato e il fischio finale a Bergamo, vissuti col cuore in gola dalle migliaia di appassionati alle vicende dei pluricampioni dell'universo. Man mano che il triplice fischio si avvicinava tutti, tra tifosi, dirigenti e giocatori, vedevano materializzarsi il grande sogno davanti ai propri occhi.
Galliani in tribuna era una maschera di dolore. Il vice-presidente ha seguito la gara col consueto trasporto, deformandosi il volto con smorfie disumane ad ogni azione di gioco. Era proprio lui il più teso, allo stadio: la sua creatura era lì lì per farcela, l'armata che aveva costruito stava finalmente per compiere la sua impresa.
E quando qualcuno, alla notizia, ha urlato dagli spalti "E' finita! E' finita! Il Torino ha perso!", finalmente è scoppiata la festa. Impossibile frenare l'entusiasmo del mare rossonero che ha invaso Siena: il campo da gioco è stato preso d'assalto, i giocatori osannati e portati in trionfo a proseguire le celebrazioni negli spogliatoi.
Ancelotti, visibilmente commosso, era pieno di gioia e di orgoglio: ora che l'obiettivo stagionale è stato centrato, la sua riconferma pare davvero essere solo una formalità.
Che cavalcata, ragazzi! Non solo il Milan ha raggiunto il traguardo prefissato ad agosto, ma ci è riuscito con dieci, e dico dieci, giornate di anticipo! Che squadra, che società.
Raggiunta questa salvezza meritata, ottenuta lottando contro tutto e tutti, il Dream Team rossonero può anche fare qualche pensierino ad un piazzamento nella metà sinistra della classifica: posizioni, queste, che solo a nominarle danno le vertigini, ma che spettano di diritto ad una squadra che ha messo alla corda l'Heerenveen e il Werder Brema, uscendo imbattuta dalla Coppa Uefa.
Sicuramente, Ancelotti potrà utilizzare le dieci gare che rimangono da qui alla fine del torneo per lanciare qualche 29enne interessante e poggiare le basi per la prossima, trionfale stagione, quella dell'assalto all'Intertoto.
9 commenti:
Tu sei il mio idolo!!!!
Questa la copio-e-incollo e la mando a un po' di amici milanisti. Fantastica!!!
Franx
Per lo meno c'è chi i suoi obiettivi li ha già raggiunti.......c'è anche chi è già fuori da due obiettivi su tre!
Sai solo prendere per il culo, prenditi per il culo da solo piuttosto. E sappi che il Milan si è imposto in Europa molto più di te.
giusto!
dovrei cominciare a pensare di impormi in europa!
vado a dichiarare guerra alla prussia
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
l'importante è avere la mentalità giusta
per l'europa
tipo far giocare emerson
Cini spacca i culi
RIELLO PUPP e PEF
Fabregas dicit:
MA COME l'inter dei miracoli è fuori dalla coppa campioni?????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
Ma non erano così forti??????
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