L’Italia non giocherà altre partite: che cazzo faccio adesso?
Il canto dei cigni azzurri, QUI
L’Italia non giocherà altre partite: che cazzo faccio adesso?
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Leggi tutto...Sale alta l’attesa per l’esordio dell’Italia: Lippi, che già 15 anni fa vinceva come Mourinho, ma con 20 grammi di creatina in più, vara uno scimmiottante 4-2-3-1, con Cannavaro nel ruolo di Samuel, Zambrotta in quello di Maicon, Gattuso in quello di Cambiasso e Marchisio a fare lo Sneijder tra le linee, pronto a duettare con la versione gay di Milito e a lanciare le folate del fratello scarso di Guberti.
A primo impatto, questa roba sembrerebbe avere una dotazione inferiore anche a chi schiera Tshabalala, il negro pallido Odemwingie o Vince Grella. Anche a un secondo impatto, l’impressione non sembra cambiare, e nemmeno a un terzo. Lippi, però, attacca gli scettici ed è convinto di fare un buon mondiale: d’altra parte, anche Galliani, dopo gli acquisti di Dinho e Senderos, era convinto di aver plasmato una corazzata.
Poi, oh, magari sbaglio ad avere tutta questa diffidenza: magari ad un certo punto entra Camoranesi e ne mette un paio.
Comunque sia, buona fortuna agli azzurri, a Lippi e soprattutto a Cannavaro, al quale auguro ogni bene.
Leggi tutto...Ecco le indiscrezioni sul nuovo allenatore che mi sono giunte grazie alla soffiata di una delle gole profonde che ho piazzato in società.
Leggi tutto...Ecco, spero che il nuovo allenatore non sia annunciato oggi perché sto preparando un post con i nomi caldi per la nostra panchina, e non vorrei che diventasse anacronistico.
E poi, diciamolo, non vorrei perdere l’occasione di sparare in anticipo su tutte le testate giornalistiche mondiali il nome del prescelto, dell’uomo che ci guiderà in cima al mondo.
Eh sì. Mi è arrivata la soffiata giusta.
Leggi tutto...Mi dispiace per l’assenza di post, ma dovete sapere che non sono sicuro di rimanere qui il prossimo anno. Ho molte offerte, vedremo, nella vita non si sa mai, devo prima parlare con la società, il mio procuratore è un agozzino figlio di puttana, Staffelli mi insegue col tapiro, insomma, un sacco di cose.
Vorrei dedicare un pensiero ad un bambino nero che ho visto ieri al campo di calcetto: sui 5 anni, bassino, vivace. La scelta della divisa da gioco la dice lunga sul suo buongusto: seconda maglia del Ghana, numero 11 sulle spalle targato Muntari. Splendido.
Il fatto che insistesse a correre tenendo il pallone in mano o che vagasse a caso per il campo lontano dalla sfera fa pensare che, forse, non abbia ancora ben capito come funziona il gioco. Sta a voi trarre le ovvie conseguenze.
Tornerò a vederlo tutti i giorni; per lui pretendo i migliori insegnamenti possibili. Non posso rischiare che si perda e, chessò, inizi ad azzeccare verticalizzazioni e tiri da fuori: deve venir su un fabbro vero, non una mezza checca tutta raffinatezze.
Non mollare, ragazzo.
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