martedì 10 novembre 2009

UNA DOMANDA TROPPO ANTIPATICA

martedì 10 novembre 2009

[Avviso: per apprezzare il post, è propedeutica la conoscenza della Scala Moratti di interistiorg]

Palazzo Saras, giovedì, ore 13. Moratti scende le scale e si avvia verso la sua auto, ma nota in agguato il solito giornalista, pronto a rifilargli la quotidiana intervista. Massimo, però, sa che stavolta non andrà tutto liscio: la sera prima, all’85esimo, Mou ha ascoltato Zazzaroni ed ha sostituito Sneijder con Mancini, e l’Inter ha perso a Kiev. Una situazione a dir poco antipatica.

Scalino dopo scalino, Massimo vede il consueto detrattore avvicinarsi sempre più, e capisce che il supplizio è ormai inevitabile. Rassegnato, si avvia al patibolo.

[G] “Signor Moratti, non crede che, dopo ieri sera, il progetto Mourinho sia da dichiarare fallito?"

[M] “No, beh, non userei termini così tragici. Quello che è successo ieri sera è una cosa certamente non molto simpatica, ma Mourinho non rischia il suo posto"

[G] “Si è discusso molto sul cambio Sneijder-Mancini. Come definirebbe la scelta del suo tecnico?”

[M]Potrebbe essere antipatica

Il giornalista ha un sussulto. Si blocca un attimo, a bocca aperta. Ha capito. Moratti si sta incazzando. Indeciso se mettersi al riparo o cercare di incalzarlo mettendo a repentaglio l’intera umanità (ma realizzando lo scoop dell’anno), opta poi decisamente per la seconda.

[G] “Con l’Inter quasi fuori dalla Champions, la stagione è praticamente già da buttare. Pensate di puntare all’Europa League?”

[M] “Sebbene l’eliminazione dalla Champions sia una cosa antipatica, parlare di stagione da buttare mi sembra una cosa, come dire, molto antipatica

Il giornalista, nonostante il tremolio di gambe, decide di continuare. Tira fuori il foglietto con le domande scritte da Franco Ordine, e riprende la parola, balbettante.

[G] “Il Mi-Mi-Milan quest’estate non ha speso niente e p-p-p-paga un solo allenatore, per giunta poco, ma è primo nel girone di C-C-C-Champions ed in piena corsa per uno dei primi tre posti in campionato. Non pensa sia stato assurdo spendere tutti quei soldi per avere questi risultati? Le vostre perdite, in bilancio, sono state m-m-m-m-m-mostruose anche quest’anno” (fatta la domanda, il giornalista si racchiude in posizione fetale)

[M, col fumo che gli esce della orecchie] “Perdere molti soldi per poi uscire dalla Champions…mmmm, non è una bella cosa…mmmmm nell’insieme, ma..”

Nell’istante in cui Moratti pronuncia queste parole, a Roma, nel dipartimento della Protezione Civile, una spia si accende sulla scrivania di Bertolaso. Guido, che sta battendo il record a Pinball, inizialmente non ci fa caso, ma il lampeggio è insistente e dopo un paio di minuti comincia anche ad essere accompagnato da un fastidioso segnale sonoro. “L’uomo della provvidenza”, vistosamente seccato, è allora costretto a lasciare che la pallina si disperda nei meandri del flipper per controllare quella spia.

Appena l’impavido direttore vede qual è la fonte di quell’allarme, il suo corpo viene pervaso da una brutale scarica di terrore. Per la prima volta Guido capisce cos’è realmente la paura, e resta lì, fermo a fissare quella lucina rossa intermittente.

Moratti è sull’orlo dell’ira funesta. Qualcuno sta sfidando la sua furia, qualche sconsiderato sta mettendo a repentaglio la vita di miliardi di persone.

Mentre Bertolaso osserva impietrito la spia, a Milano il supplizio continua. Il giornalista ha in serbo l’ultima domanda di Franco Ordine, è deciso a concludere l’intervista ed a mettersi in salvo non appena Moratti avrà risposto.

[G] Signor presidente, un’ultima cosa. Non crede che l’atteggiamento dei suoi nelle partite di Champions sia davvero molto negativo? Come giudica questo tipo di approccio alle partite?” (il giornalista, a qualche metro da Moratti, attacca il microfono ad un bastone e glielo porge a distanza)

[M, col volto deformato dalla rabbia e gli occhiali in frantumi] “L’ATTEGGIAMENTO E’ POCO GIUSTIFICABILE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” (gli alberi si sradicano, si aprono crepe nell’asfalto, il giornalista viene scaraventato a tre chilometri di distanza)

Nell’ufficio di Bertolaso la spia esplode. E’ il segno che la catastrofe si è ormai materializzata, che è il momento di intervenire. Guido si infila allora la tuta delle grandi occasioni, corre verso il palo che collega il suo ufficio al parco macchine e si cala giù come solo i veri eroi sanno fare, mentre in sottofondo parte la sigla di Ghostbusters.

La consueta Jeep mal si adatta ai tempi stretti dell’operazione, c’è da arrivare a Milano il prima possibile. Berto si dirige così verso l’aereo di stato, ne caccia Apicella e la ballerina di flamenco che vi avevano costruito il loro nido d’amore e parte alla volta del palazzo Saras per salvare il mondo ancora una volta.

Moratti, mentre il nostro eroe si attrezza per compiere l’ennesima impresa, è ormai incontrollabile. Il suo corpo è avvolto da un’intensa fiamma rossa, Massimo è diventato una torcia umana. Intorno a lui si è aperto un cratere di cinquanta metri di diametro, e qualsiasi forma di vist nel giro di tre chilometri è stata spazzata via. La sua ira è funesta, il suo grido riecheggia ormai in mezza Europa. La rabbia repressa da una vita è prepotentemente venuta a galla, e niente e nessuno può più placarla. Niente e nessuno, tranne lui, il “Salvatore della Patria”, l’uomo più decisivo del pianeta.

Per Bertolaso è una lotta contro il tempo: sa che per salvare la terra deve riuscire a fermare Moratti prima che la sua rabbia lo faccia deflagrare in un’esplosione apocalittica. L’aereo di stato corre, ogni tanto dal bagno esce una europarlamentare in topless con i pezzi da 500 infilati nelle mutande, ma lui non si distrae e resta concentrato su come fermare il presidente-torcia. Ci vuole una mossa risolutrice, c’è bisogno di una tattica per avvicinarsi al mostro per poi sferrargli l’attacco decisivo.

Finalmente, l’aereo atterra. Agli occhi di Bertolaso si presenta uno scenario di desolazione: l’intera città è rasa al suolo, e in lontananza si vede un puntino rosso fosforescente dal quale partono violentissime trombe d’aria. L’uomo della provvidenza inizia allora a correre in direzione di quel puntino, e corre, corre, corre, corre ma dopo cinque minuti non ce la fa più e si fa mandare un’auto blu. Si ferma nei pressi dell’epicentro della catastrofe, scende ma  è ancora indeciso sul da farsi. C’è da prendere una decisione, e in fretta: Moratti potrebbe esplodere da un momento all’altro.

Nonostante lo scervellamento, l’unica opzione valida sembra essere quella dell’immane sacrificio. Guido, sfruttando la sua incredibile resistenza, avrebbe tentato di avvinarsi il più possibile alla torcia umana per poi trafiggerlo con la sua spada. E’ una mossa suicida, è vero, ma è l’ultima spiaggia per salvare il pianeta.

Fortunatamente, proprio nel momento in cui Bertolaso sta per lanciarsi, arriva un tizio di bassa statura, molto sorridente, con l’elmetto giallo in testa. Guido si blocca, estasiato dalla presenza dell’uomo: sa chi è, e sa che, con lui al suo fianco, l’impresa è possibile. Il mezz’uomo, giunto dinnanzi all’impavido eroe, gli accarezza il viso e gli dice:

“Prendi, questo è lo scudo fiscale. Ti proteggerà dalle fiamme. Usalo per salvare il mondo. Ora ti saluto che devo andare ad un diciottesimo al Limelight

Bertolaso, commosso, inforca lo scudo e, mentre il nano si allontana circondato da un’aura dorata, si appresta ad affrontare Moratti con la determinazione dei forti. Il momento è decisivo, i lampi squarciano il cielo, l’elettricità è nell’aria. Guido prende la rincorsa e parte, con lo scudo fiscale ben issato davanti a sé, pronto a respingere qualsiasi minaccia. Moratti, sorpreso, cerca di attaccarlo, ma il suo avversario è troppo forte per essere respinto. Arrivato nei pressi del presidente, Bertolaso, al riparo dalle fiamme grazie al dono di Berlusconi, sfodera la sua spada e trafigge Moratti in mezzo al petto, dov’è cucito lo scudetto. Massimo caccia un urlo di dolore, inizia lentamente a spegnersi e si accascia al suolo morente, mentre tutto intorno rifiorisce e la vita torna a trionfare. Quando esala l’ultimo respiro, le nubi scompaiono, il cielo diventa sereno, gli uccellini cantano, i morti risorgono e le case si ricostruiscono da sole.

Moratti non potrà più nuocere a nessuno. Il mondo è salvo, ed è ancora una volta grazie a  Bertolaso e al suo piccolo aiutante.

16 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

bello il thriller,ben scritto papi grappa.. anche l'intestazione mi piace un sacco.. solo che mischiare politica e football mi sa un tantino di specchietto per le allodole.. poi arrivano i soloni depositari della verità.. e ti tocca da rettificare.. ah,se seedorf usa le ciabatte,il pres di tutto usa le zoccole??

Grappa e Vinci ha detto...

vabbè dai, questa è satira, nessuno romperà le balle

Grappa e Vinci ha detto...

ok, direi che mi fermo qui. la grafica dovrebbe rimanere questa almeno per una decina d'anni

Ultrasinterista1908 ha detto...

Bell'articolo, e bel vestito per il blog.
Grappa, leggi mail poi.
Saluti,
Magrì Dennis

jakonerazzurro ha detto...

Fenomenale, Grappa!
Quasi quasi tolgo Google come pagina iniziale.

Zazzaroni e Cannavaro: i due Omm'Emmerd.

Anonimo ha detto...

Pensavo che con questa nuova veste ed il clima di aggiornamento avresti pure sistemato una grave lacuna che, ho notato, hai tra i link:
ti mancano i link al blog di Zazzaroni e a quello di Franco Rossi!

Grave mancanza!

..beh,ci si vede al limelight con silvio

ange

tangiamo ha detto...

degno del miglior dragonball, Grappa... :D
e complimenti a te e a µ per la bellissima nuova veste grafica!

Absinto ha detto...

Bellissima la nuova veste grafica! Complimenti!

Anonimo ha detto...

mentre lo leggevo in ufficio stava per esplodere dalle risate..FANTASTICO!!

Unknown ha detto...

Bellissima storia, complimenti Grappa!
L'improvvisa comparsa di "Dildo Baggins che porta all'eroe la magliettina di Pvada" (cit.) è stata la ciliegina sulla torta! :)

Focus IV ha detto...

Storia un po' inverosimile se si fa eccezione per l'europarlamentare in topless con i fogli da 500 negli slip.
La nuova grafica non è male anche se certi ghirigori mi danno la sensazione di essere finito in un blog per topi da biblioteca.
Con affetto. Focus IV

Anonimo ha detto...

Bella la grafica, dovresti magari aggiungere un logo che avverte la presenza di contenuto politico: sono qui x l'Inter e al massimo per un po' di pregiate topine, non per della morale comunista. A volte sei come quelli che organizzano gite in Svizzera con pranzo a 19.900 lire, e poi sul pullman si mettono a vendere pentole.

Grappa e Vinci ha detto...

morale comunista? ahahahahahahahahahahah
qui siamo alla frutta, se oso tirare in ballo berlusconi - che tra l'altro è il personaggio che offre più spunti comici di questo mondo - si aprono le voragini, mi si taccia di comunista e vaccate varie.
Vorrei sapere dov'è la morale comunista in questo racconto, che a me pare soltanto una presa in giro di un personaggio che si espone decisamente a grosse prese in giro. L'ho scritta per farmi due risate, non per moralizzare qualcuno

Grappa e Vinci ha detto...

tra l'altro non ho ancora capito che roba è questo coso che mi appare accanto quando commento, non lo sopporto già più

fedeintersr93 ha detto...

morale comunista???? bella questa.....
non sarà stato mica Berlusconi a commentare????

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