mercoledì 18 novembre 2009

LO SCERIFFO BLANCOS

mercoledì 18 novembre 2009

Los Alamos, agosto 1854. Il suolo del vecchio West ardeva come non mai, un’aria rarefatta soffocava l’intero paese che, visto il tardare dell’invenzione dei condizionatori, non aveva alcuna alternativa allo schiattare di caldo.

Seduto nel suo ufficio, sbronzo già alle undici del mattino, lo sceriffo Blancos sorseggiava del pessimo whisky e si perdeva, come suo solito, in fulgide fantasie. Sebbene di lui, ormai, fosse rimasto ben poco, era ancora un uomo rispettato e benvoluto, stimato dai cittadini onesti e temuto dai malviventi. Il suo coraggio e la sua mano lesta gli erano valsi due luccicanti stelle, che egli, interpretando alla lettera la dicitura “cucirsi sul petto”, si era inchiodato ad un capezzolo con ago e filo.

Nonostante la stima della sua gente, nonostante un capezzolo oscurato dalle onoreficenze, Blancos era un uomo infelice. Niente poteva risollevarlo: in paese venivano organizzate spesso feste in suo onore, con canti, balli e femmine in saldo, ma non ci andava mai, preferendo la solitudine del suo ufficio. Erano soltanto lui e la bottiglia di whisky, l’unica compagnia che gli fosse gradita.

Blancos, però, non era sempre stato così. Un tempo, quando l’estate del 1854 era ancora lontana, egli era un uomo forte e baldanzoso, pieno di vita e di voglia di divertirsi come Ronaldo e Vieri messi insieme. Era il periodo nel quale entrambi i suoi capezzoli vedevano splendere sopra di loro una splendida stella: oltre alle due già sopracitate, ne aveva appena aggiunta  una terza, raggiungendo l’unico vero obiettivo della sua vita. Piantarsi sul petto quella “medaglia” era la ragione per la quale aveva studiato, aveva vinto il concorso per sceriffi ed era entrato in comune.

L’ambito riconoscimento gli era stato conferito per aver assicurato alla giustizia Mo Ratos, un ignaro contadino reo di aver truffato migliaia di persone arricchendosi alle loro spalle. In realtà, Ratos non aveva fatto assolutamente niente, e Blancos lo sapeva bene: questi era infatti in combutta con il vero malfattore, Mo Ji, che sfruttando la parziale omonimia aveva trovato il modo di incastrare l’ingenuo contadino, permettendo così allo sceriffo di arrestarlo e di sbloccare, in cambio della propria impunità, un’indagine che si stava trascinando da troppo tempo e che rischiava di fargli perdere credibilità.

Sfortunatamente per Blancos e Mo Ji, un uomo, Conduzco Rojos,  non rimase convinto della faccenda e volle vederci chiaro.  Aiutato dal suo amico Hombre de Afef, iniziò delle accurate indagini e scoprì l’inganno, denunciando il tutto al magistrato Tog Red che riaprì il processo. La verità venne presto a galla, Ratos fu liberato e Ji condannato. Per Blancos, vista la sua popolarità tra la gente, che avrebbe mal sopportato l’allontanamento dello sceriffo, venne studiata una punizione ad hoc: la confisca della stella illegalmente guadagnata. Per lui, che considerava quel pezzo di latta la sua ragione di vita, l’asportazione fu uno shock tremendo, un qualcosa che andava ben aldilà del mero dolore fisico. Era stato privato dell’unica cosa al mondo che veramente gli interessava, senza nemmeno aver avuto il tempo per godersela un po’: un triste destino, per lo sceriffo.

E allora, eccolo lì, qualche anno più tardi, seduto ricurvo su sè stesso a vomitarsi addosso l’ultima sbornia, mentre sognava il magistrato Red che gli ricuciva personalmente la stella porgendogli le sue più umilissime scuse. Era molto, ormai, che trascorreva le sue giornate così, in preda a sogni di gloria irrealizzabili; fortunatamente per lui, alcuni abitanti del paese si erano messi d’accordo per farne le veci e non far mancare protezione a nessuno. Se c’era una cosa di cui Blancos poteva andare orgoglioso, era la fiducia che la sua gente continuava a riporgli, nonostante il fattaccio di pochi anni prima. Erano tutti convinti che fosse una montatura di Rojos e de Afef, che lo sceriffo fosse innocente e che la terza stella sarebbe dovuta essere restituita. Nemmeno loro sapevano bene il perchè di queste convinzioni, ma le portavano comunque avanti a testa alta.

Quando lo sceriffo terminò il rigurgito, un suo vice entrò nell’ufficio di corsa, ansimando.

“Signore, anf, ho, anf, una grande notizia”.

“Ah sì? Burp. E qual è?”

“Si tratta di..”

FINE PRIMA PARTE

16 commenti:

insane ha detto...

ahahahaahahahaahahahahah oddio conduzco in spagnolo vuol dire guido

ahahahahahahahahahahah

Lanerosso ha detto...

Bene Grappa, vedo che sei passato dal presente (Bertolaso) al 1854 (Blancos), se continui cosi arriverai alla pregiata Divina Commedia, come dicevo io!
Per il prossimo episodo vedremo la decapitazione del Re di Francia? Hai saltato l'uccisione dell'ultimo Zar, non puoi saltare anche le Roi!
Continua cosi, sei un mito!

Lanerosso ha detto...

Grappa, mi commenti con il senno di poi questo post:

http://milanellobianco.blogspot.com/2009/05/acquisti.html

Grazie!

tangiamo ha detto...

fenomenoooo!!! XD
il difficile ora è levarsi l'immagine di blanc con le stelle appuntate al capezzolo... bleah...

Anonimo ha detto...

http://www.corriere.it/sport/09_novembre_18/balotelli_tifoso_milan_11bf3708-d422-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml


balotelli: scemodimmerda o umorismo "nero"?!?

...finalmente x la stampa un tema di cui parlare fino al 12.12.12, giorno in cui i milanisti non saranno più teste di cazzo...

ange

Unknown ha detto...

Sono proprio curioso di vedere come va a finre questo western... :)

Comunque questa faccenda della terza stella, di cui sinceramente ho piene le palle, è solo una mania dei gobbi... ho provato a chiedere a degli amici milanisti quanti scudetti ha la Rube, e mi hanno tranquillamente risposto "27".

Io vorrei capire una cosa: perché se alle Olimpiadi un atleta classificatosi primo viene squalificato per illecito sportivo, oltre a venire privato della vittoria in favore del secondo, si scusa pubblicamente per il proprio comportamento spregevole (di solito mortificato ed in lacrime) SENZA AVERE LA MINIMA PRETESA SUL TITOLO CHE GLI E' STATO REVOCATO, questi bastardi non solo non riconoscono le proprie colpe, ma addirittura si sentono VITTIME di un "sistema mafioso" che li penalizza e in diritto di ripetere AD OGNI OCCASIONE questa noiosa litania e chiedere la restituzione del "maltolto"? A meno che tra i requisiti per diventare dipendente Rubentus F.C. ci sia la voce "aver subito una lobotomizzazione"...

max ha detto...

tra mo ratos, mo ji, Conduzco rojos e Hombre de Afef (che è il massimo, tradurre tronchetti in altro modo sarebbe stato difficile) ho pianto per mezz'ora

gianfranco ha detto...

fortissimo,anche se l'hai ( l'ai per i rubentini) scritto all'alba..però non riesco a focalizzare'Conduzco Rojos' ciao

Anonimo ha detto...

ahahahahahhaahahahahahahahaahahahha toga rossa ahahahahahahaahhahaah

Grappa e Vinci ha detto...

Conduzco Rojos
Conduzco = Guido (almeno secondo google translate)
Rojos = Rossi

Quindi beh, dovrebbe dirti qualcosa :)

Raul ha detto...

bellissima davvero :-) poi io adoro il vecchio west! certo è che non pensavo che nel 1854 esistessero già profughi giapponesi nel New Mexico! (mi riferisco a Mo Ji) :-)

Dexter Morgan ha detto...

Hombre De Afef è assolutamente geniale

Anonimo ha detto...

Tutti a ridere di "hobre de afef"...io non l'ho ancora capita :(

Anonimo ha detto...

hombre de afef=uomo di afef.
tronchetti sta con afef.

Anonimo ha detto...

Aaaah. Grazie!

fedeintersr93 ha detto...

ahahahah, GENIALE!! voglio presto la seconda parte!!

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