sabato 31 ottobre 2009

VIGNETTE

sabato 31 ottobre 2009 50

Nonostante i postumi della scarlattina, tra una chiamata a Ballarò e una al Processo del Lunedì, ho trovato le forze per produrre.

Gustatevi Marcellone strabiliato dalla prestazione di Balotelli con il Palermo e l’infanzia del neo presidente Blanc, che ha subito messo in chiaro quale sia lo stile Juve.

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venerdì 30 ottobre 2009

SCARLATTINA

venerdì 30 ottobre 2009 9
Questa sarebbe l'ora delle vignette, ma purtroppo µ ha la scarlattina e quindi sarà fuori gioco almeno fino a domani.
Nel frattempo, vi lascio un video di un personaggio che ho già provato ad ingaggiare, ma che per ora non mi caga. Forse lo conoscete, è quello che fa le imitazioni di Ibra, Moratti e Zanetti. Fate un po' di lobbyng affinchè accetti la mia allettante offerta.
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LA REGOLA DEL 5

Ogni volta che l'Inter segna cinque gol mi viene in mente Lucescu. La regola del cinque a San Siro era una figata, lo erano un po' meno la regola dello zero in trasferta e la regola del Milan in classifica, a meno 800 punti dalla vetta.

Ieri ho riscoperto sensazioni che erano assopite da anni, cose che, con l'Inter pragmatica e vincente (anche se sempre esposta a follie varie) degli ultimi anni, avevo dimenticato (per fortuna,  aggiungerei ) (quante parentesi) . Con Santon in versione Gilberto, ogni discesa sulla sinistra era un brivido: sembra che 'sti ragazzi facciano a turno a soffrire di turbe adolescenziali. Balotelli l'anno scorso, Santon adesso: non vorrei che il prossimo anno toccasse a Favalli.

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giovedì 29 ottobre 2009

VIA DI CORSA

giovedì 29 ottobre 2009 17

Tra le varie categorie di tifosi, una di quelle che mi fanno innervosire maggiormente è senza dubbio quella dei “fighi che se ne vanno via prima”. Mi chiedo da sempre che senso abbia, a dieci o cinque minuti dalla fine, alzarsi e lasciare il proprio posto. Forse c’è qualcosa in palio per chi esce prima dallo stadio o dal baretto? Non finire di vedere la partita fa di te un duro? La gente quando passi ti mormora dietro “oh, l’hai visto, è quello che va via sempre all’85esimo! Che tempra!” ?

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I cowboy in questione si dividono in due sottocategorie: quelli che vanno via perché stanno perdendo (stile mio nonno che se al 70esimo non si vinceva se la filava borbottando “Via, via”), ossia la totalità meno uno, e quello che va via perché sta vincendo, ossia Galliani. Se già i primi mi sembrano deprecabili – pensate un po’ a tutti quei geni che se ne sono andati sullo 0-2 della Samp quattro anni fa, o a De Laurentiis ieri sera: sono felicissimo che non abbiano potuto assistere allo spettacolo –, il secondo mi sconvolge davvero. Voglio dire, ma..perché? Per quale motivo a cinque minuti dalla fine, con la tua squadra sopra di due gol, prendi e te ne vai? Cosa vuoi dimostrare? Un tempo, almeno, se Adriano abbandonava la tribuna anzitempo era per andare in campo ad urlare “via, via, andiamo via!”, ora invece si dilegua in silenzio.

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mercoledì 28 ottobre 2009

ALCORCON

mercoledì 28 ottobre 2009 31

Quando spendi 240 milioni e poi, in una settimana, ti ritrovi a pareggiare con lo Sporting Gijon e a perdere col Maifredi Team e l’Alcorcòn, capisci che forse era meglio fare beneficenza. I presupposti per la fucilata c’erano già da mercoledì scorso, ma almeno quelli del Maifredi un tempo giocavano bene. Ora hanno l’artrite e l’osteoporosi, ma il pallone lo sanno trattare, eccheccazzo.

L’Alcorcòn però, dai, no.

Alcorcòn. Sembra il nome di una delle squadre che sfida il Milan nelle prestigiose amichevoli organizzate per far segnare Huntelaar. Perdere con questi qua, e per 4-0 per giunta, è davvero paradossale: un po’ come se, in Italia, il Milan perdesse con la Cavese, o la Juve col Mantova. Magari ho esagerato con i paragoni (in effetti, due cose del genere credo proprio che siano impossibili), ma era giusto per farvi capire la portata della cosa.

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martedì 27 ottobre 2009

VIGNETTA

martedì 27 ottobre 2009 4

E’ vero che l’articolo qua sotto è di importanza cruciale, ma un po’ di spazio alla vignetta diamolo, suvvia. Specie se riguarda la nazionale di cui siamo tutti orgogliosi.

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HUNCHBACKS

Ecco qua l’articolo dell’anno, in esclusiva nazionale. Diffondetelo come meglio credete, non ci sono vincoli di riproduzione riservata.

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Erano ormai giunti ad un punto di rottura e pronti a catalogare lo studio come inclassificabile, unico caso dopo decenni di lavori portati tutti a termine e con precise indicazioni sociologiche. Finché un italiano non gli ha dato la soluzione...

Sulle pagine dell'autorevole Sociology Review è stato recentemente pubblicato(1) un breve saggio che, pur essendo passato inosservato qui in Italia, possiede risvolti se vogliamo anche un po' comici, non fosse che per il quadro assai poco lusinghiero che emerge del nostro Paese.

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Qualche mese fa, un gruppo di ricercatori statunitensi ha completato uno studio sulle cause della microcriminalità in Italia, commissionato a quanto pare dal Ministero degli Interni all'Università dell'Iowa per identificare le cause sociologiche della criminalità non-organizzata al fine di individuare strumenti alternativi con cui combatterla.

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lunedì 26 ottobre 2009

VIGNETTA

lunedì 26 ottobre 2009 0

Detto-fatto: l’ho minacciato di non dargli più ciò che gli serve per sfamare la sua famiglia, e Mu mi ha subito inviato due vignette. Si comincia con Leonardo che copia le innovazioni tattiche di Josè.

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VI CONVIENE ESSERCI

In attesa che µ produca qualcosa che giustifichi il suo lauto ingaggio, colgo l’occasione per creare un altro po’ di aspettative per l’articolo che verrà pubblicato domani.

Posso svelarne un particolare: si tratta di un’indagine sociologica, segnalatami dal sempre attento Alberto Di Vita (mica cotica). Coloro che si aspettavano uno studio che mettesse in discussione la legge di gravità, basato sul fatto che Ronaldinho riesca a muoversi nonostante la massa di cui dispone, rimarrà deluso.

Comunque sia, delusi o no, vedete di esserci, domattina.

Chi mancherà dovrà fare i conti con Wome.

GLI EROI

Quando il crepuscolo s’avvicina, quando il tempo stringe, quando la natura chiama, ecco che spuntano loro, gli Eroi dei secondi tempi. Sono macchine infallibili che si attivano al duplice fischio dell’arbitro, poderose creature in grado di sovvertire qualsiasi svantaggio.

Tutto cominciò in una notte di Costantinopoli, qualche anno fa. Durante l’intervallo della gara in cui erano impegnati quella sera, qualcosa in loro scattò: si guardarono tutti negli occhi e decisero che no, non avrebbero permesso che le cose continuassero ad andare come nella prima frazione; che sarebbe stato troppo semplice starsene lì senza fare qualcosa, qualcosa di concreto.

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domenica 25 ottobre 2009

INTER - CATANIA

domenica 25 ottobre 2009 20

Ieri sera ho sentito dire, da Bergomi, la prima cosa intelligente della storia sul perchè la nostra benedetta squadra domini in Italia e fatichi in Europa. Secondo lui, questo è dovuto al fatto che gli avversari dell’Inter, in Italia, partono già battuti, la temono, sanno che con ogni probabilità perderanno ed allora impostano le loro partite esclusivamente sulla difesa dello zero a zero. In Europa, invece, i nerazzurri non fanno paura a nessuno, e chiunque li affronti gioca per vincere; visto che, per “colpa” di quello che succede in Italia, l’Inter è una squadra non abituata a difendere, quando attaccata va in difficoltà, e visto che le avversarie di Champions se la giocano sempre a viso aperto, va in difficoltà molto spesso.

Finalmente un po’ di logica, uno sforzo concreto per cercare di parlare con cognizione di causa. Ebbravo. Già per il fatto che non ha pronunciato “mentalità europea” nel suo commento lo zio sarebbe stato da lodare, comunque.

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sabato 24 ottobre 2009

I ROSICONI

sabato 24 ottobre 2009 8

Ecco a voi l’evergreen:

Da quando l'Inter occupa la vetta della classifica, ossia da 3 stagioni a questa parte, i "tifosi" italiani (non interisti ovviamente) sono impazziti.

Non riescono davvero a capacitarsi che l'Inter, la squadra simpatia che avevano deriso per anni, stia dominando la serie A in lungo e in largo. Non riescono a farsene una ragione. Hanno il fegato a brandelli.

Ogni tifoso reagisce a modo suo a ciò: chi dà la colpa all'arbitro, chi dice "eh, tanto il prossimo anno..", chi nega e pensa che sia tutto uno scherzo; si possono però separare le reazioni principali in base alla fede calcistica di questo foltissimo gruppo di individui.

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venerdì 23 ottobre 2009

ESAGERIAMO

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Oggi, pioggia di post. Come promesso, ecco l’altra coppia di vignette: nel mirino dell’implacabile µ lo scazzo di Galliani per i commenti scomodi di Zazzaroni.
Domattina non mancate: arriva la riproposizione di uno dei primi articoli di questo sito. Sono passati sette mesi da quando l’ho scritto, ma non li dimostra affatto. E’ un evergreen.
E non fate gli impazienti andandovi a leggere tutti gli articoli di marzo, che m’incazzo, eh.
 
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IL DRAMMA DI BOBO

In questi giorni, il dramma di Bobo Vieri è entrato nelle case degli italiani. L’infortunio nel 2006 che gli impedì di andare al mondiale, la crisi, le notti insonni, i pedinamenti ordinati da Moratti; ce n’è abbastanza per distruggere l’anima di qualsiasi uomo. Ieri, l’ultima puntata di questa struggente vicenda: il prematuro addio al calcio di Bobone, uno che avrebbe avuto ancora molto da dare al football nostrano ma che nei piani alti del sistema Moratti non era più gradito.

Visto l’inizio del processo intentato contro la società nerazzurra e a Telecom, a cui Christian ha chiesto un totale di 21 milioni, sono emersi particolari inquietanti sul periodo nero dell’ex centravanti. L’opinionista di punta di Controcampo, nonchè sua fidanzata, ha dichiarato che

Bobo fati­cava a dormire preso dall’ansia e dalla preoccupazione, fino a dover consultare uno psicologo. Da allora esce poco e ha sempre il timore di essere seguito. Abbia­mo  pensa­to anche di ingaggiare una guardia del corpo".

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CIAO GIOVANNI

La partita di mercoledì sera, oltre che per il rivoluzionario 4-2-3-1 di Ciruzzo, verrà ricordata come l’ultima nella quale Giovanni Cobolli Gigli è entrato all’Olimpico da presidente della Juventus.

Con lui se ne va un glorioso pezzo di storia, un uomo che ha saputo dare delle soddisfazioni, soprattutto a noi. E’ finita un’epoca, un’epoca iniziata il 29 giugno del 2006, quando un tizio sulla sessantina venne nominato Presidente della società bianconera, per motivi che tutt’ora gli sfuggono, dal primo CdA del dopo-Moggi.

Lui, Giovanni, che fino ad allora si era occupato praticamente solo di editoria, si ritrovò così a dirigere la società bianconera, appena retrocessa in serie B, essendo palesemente a digiuno di qualsiasi conoscenza calcistica. E non nel senso che non conoscesse nessuno - a differenza del precedente direttore generale, che conosceva un po’ tutti –, ma nel senso che di pallone ne sapeva meno di Tardelli.

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giovedì 22 ottobre 2009

IL RITORNO DI SHEVA

giovedì 22 ottobre 2009 1

Dai, stasera mi sento buono ed ho deciso di concedervi un’altra vignetta, con Sheva protagonista. Prendete e godetene tutti.

Per domani sto pensando di ripubblicare un mio post di sette mesi fa, ancora molto molto attuale. Giusto per evidenziare come, nonostante siano passati giorni, mesi, stagioni, rispetto a marzo non sia cambiato assolutamente niente.

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REAL-MILAN

Prima coppia di vignette post Scapoli-Ammogliati del Bernabeu: Cristiano Ronaldo arriva in ritardo e Dida col PH neutro.

Domani, altre due. E se non riuscite ad aspettare, vi conviene farvene una ragione.

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CE N’E’ PER TUTTI

Il Rubin sbanca il Camp Nou, Fiorentina e Debreceni segnano un gol al minuto, l’Unirea Urziceni va a dettar legge a Glasgow, il Bordeaux batte il Bayern e il Milan vince al Bernabeu: solo noi non facciamo un cazzo, qui si divertono tutti.

A Madrid, in particolare, in campo quindici palloni d’oro, trentasei Champions League e una Mitropa Cup. Se a ciò si aggiunge Kakà contro la sua ex-squadra, si hanno tutti gli ingredienti per il match dell’anno, per una gara di alto livello.

Ecco, lo chef deve aver sbagliato a mischiarli, questi ingredienti, perché ne è venuta fuori una roba che assomiglia molto al calcetto del giovedì, con i due più deficienti in porta, altri otto raccattati all'’ultimo minuto a sfidarsi a suon di lisci e ciabattate e l’arbitro in pigiama che ti manda il C.S.I.

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mercoledì 21 ottobre 2009

KAKA’

mercoledì 21 ottobre 2009 5

Vignetta pre Real-Milan, così per scaldare gli animi.

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METAMORFOSI

image Il dottor Jekyll beveva la pozione, Superman si infilava nelle cabine telefoniche, l’Inter e il Milan sentono la musichetta. Loro si trasformano (o meglio, si trasformavano) in una grande squadra, noi ci trasformiamo nel Milan.

Anche ieri, il copione è stato questo: la squadra si sistema, partono le prime note, ed inizia la metamorfosi. Gli spiriti dei protagonisti delle comiche contro lo Zurigo prendono possesso dei corpi degli 11 nerazzurri, che iniziano la partita in preda ad allucinazioni. Sull’innocuo sinistro di Magrao Zanetti vede la Madonna e si inginocchia devoto, lasciando che la palla gli rimbalzi addosso; sul rimpallo piomba Mikhalik, il Goitom dei Carpazi, che, chiaramente, indovina la girata della vita e piazza la palla all’angolo.

Dopo una mezz’ora di sfanculamenti pareggia Stankovic, al trentaimagequattresimo gol stagionale, ma si capisce subito che i patimenti non sono ancora finiti. Cinque minuti e c’è un angolo. Va ancora Magrao, uno che evidentemente ha studiato per tutta la vita  come mettere in difficoltà la difesa dell’Inter scazzando a tirare i calci piazzati. Lucio, in versione in the Sky with Diamonds, raccoglie il cross e insacca di prepotenza, mandando la squadra in svantaggio all’intevallo.

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martedì 20 ottobre 2009

SBLOCCATO

martedì 20 ottobre 2009 1

Si è fatto attendere, ha rischiato il posto, ha dormito sotto un ponte, ma finalmente µ ha prodotto.

A quanto pare, dovrebbe mandarmene un’altra fra un po’. E sarà meglio per lui.

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PASTRENGO

Me lo sono tenuto dentro per tanto tempo, ma ora è finalmente giunta l’ora di uscire allo scoperto. C’è una domanda che mi rimbalza in testa da mesi, una domanda alla quale non riesco proprio a rispondere. Da quando, a luglio (mese più, mese meno) ho scovato un dato alquanto misterioso sul mio Google Analytics, non passa giorno senza che io mi chieda “perché?”.

Ecco dunque che oggi, dopo giorni passati a pensare invano ad una motivazione, ho deciso di risolvere una volta per tutte questo problema.

Per farvi capire di cosa sto parlando, mi basterà citare la top 3 delle città che mi portano più visite:

1) Milano 18.749  (circa 8000 visitatori unici)

2) Roma 5.735  (circa 2000 visitatori unici)

3) Pastrengo 3.357 (più di 1000 visitatori unici)

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lunedì 19 ottobre 2009

PRIMO PIANO: CUORE MILAN, FEGATO JUVE

lunedì 19 ottobre 2009 10

Serie A, i temi della giornata:

  • Amauri si è sbloccato: ha lasciato partire il tappo e si è finalmente svuotato. Ora che anche quest’ultima arma è pronta a far fuoco conviene trovarsi un hobby per la domenica, perchè seguire il campionato non ha più alcun senso.
  • L’Inter stravince  a Marassi, ma grazie a sta cippa, mancavano Mimmo Criscito e Cargià. Nonostante le assenze pesanti, nonostante non possa giocarsi la carta del “rientro di Sissoko”, anche stavolta la squadra di Mourinho riesce in qualche modo a cavarsela.
  • Ranieri e Del Neri si arrabbiano, ma stavolta Mourinho non c’entra e quindi non gliene frega un cazzo a nessuno.
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domenica 18 ottobre 2009

E’ MORTO, E’ MORTO

domenica 18 ottobre 2009 4

19-10-2008, 29-09-2007, 28-10-2006.

Cosa sono, le date degli ultimi gol di Del Piero, Huntelaar e Borriello?

No, sono un po’ troppo recenti. Sono semplicemente le giornate nelle quali gli ultimi tre campionati hanno ricevuto la prima, letale ferita che li avrebbe portati a morire di lì a qualche mese. Sono le date in cui i proclami di vittoria dei nostri sempre più esausti rivali si sono trasformati in rese quasi obbligate, fondate sullo slogan “eh ma con quella squadra è chiaro che lo vincete”. Sono le date in cui le bocche hanno iniziato a cucirsi ed a preparare le cazzate per l’estate successiva, quella in cui il gap sarà colmato.

Direi che, senza ombra di dubbio, si possa aggiungere a questa collezione questo splendido 17/10/2009, uno dei giorni più lussuriosi della mia più che ventennale carriera interista. La mazzata data a Ciro ed ai suoi fratelli è di quelle forti, anche più di quella dell’anno scorso a Roma (che pur era stata micidiale, con tanto di gol di Obinna).

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sabato 17 ottobre 2009

FERMATE QUELL’UOMO

sabato 17 ottobre 2009 5

Prosegue senza sosta l’inchiesta di Mattino 5, la trasmissione più scomoda della tv. Un manipolo di infaticabili detective, di specialisti dell’appostamento, continua a sgobbare duramente ed a lavorare per il bene del paese. Sono silenziosi, precisi, letali: con loro sulle tue tracce, al primo sgarro sono dolori.

Un servizio scomodo

L’intelligence guidata dal generale Mauro “Il cobra” Brachino non esita certo a mettersi contro i potenti: per loro, il bene del nostro popolo viene prima di tutto, e, se qualche oppressore o qualche golpista tenta di scardinare il sublime equilibrio che regna in questa splendida nazione, non gliela faranno certo passare liscia. Sono loro, sono i Bastardi Senza Gloria del giornalismo italiano, sono il movimento underground che genererà dissapori nel palazzo, che andrà a dar noia a coloro che credono di poter utilizzare le istituzioni come meglio gli si confà. Sono indie, sono trendy, sono ciò di cui avevamo bisogno: i paladini dell’informazione, eroi che ti spiattellano in faccia i fatti nudi e crudi, che dicono alla gente quello che vuole sapere.

Gli ultimi aggiornamenti relativi al pedinamento dell’anarchico-insurrezionalista-terrorista-golpista Mesiano, il folle che ha oltraggiato il nostro Comandante condannando la Fininvest a pagare 750 milioni alla Cir, recitano così:

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